L’articolo opera un sondaggio sul rapporto con il metodo storico-critico di esponenti del Movimento liturgico cattolico, in un arco cronologico che va dall’Ottocento ad alcune pubblicazioni più recenti espressione del “Nuovo movimento liturgico”. Esso evidenzia come vi siano state posizioni articolate, ruotanti attorno a due approcci riconducibili all’impianto apologetico di Guéranger e a quello critico-scientifico di Duchesne. Il primo sembra essere largamente diffuso tra i non specialisti. La tensione al secondo segna invece l’attività intellettuale del benedettino francese Fernand Cabrol e del gesuita austriaco Josef Andreas Jungmann, che dalla sua applicazione alla storia liturgica trassero entrambi la conclusione che la vita della chiesa e della sua liturgia fossero segnate da una dinamica di cambiamento, sia pure sotto la supervisione della gerarchia ecclesiastica. Jungmann, in particolare, diede un contributo significativo alla riforma liturgica del Vaticano II, con i suoi studi e la sua partcipazione ai lavori per la redazione della costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum concilium (promulgata nel 1963) e poi per l’applicazione di quest’ultima nel Consilium ad exsequendam constitutionem de Sacra liturgia (istituto nel 1964). I suoi studi di storia liturgica sono stati criticati dagli ambienti del “Nuovo movimento liturgico”, che considerano troppo radicali i cambiamenti della liturgia da essi legittimati e, più in generale, della riforma liturgica postconciliare. Dagli stessi ambienti viene anche una critica più generale all’applicazione del metodo storico-critico alla storia liturgica che sembra sottendere una più generale sua messa in discussione come strumento di conoscenza della realtà storica tout court: una posizione “epistemologica” che interpella in modo problematico non solo la comunità scientifica, ma anche la cultura e la società più ampie .

L'uso della storia "nel" movimento liturgico. Un sondaggio tra passato e presente / maria paiano. - In: ARCHIVIO ITALIANO PER LA STORIA DELLA PIETÀ. - ISSN 1128-6768. - STAMPA. - 31:(2018), pp. 285-320.

L'uso della storia "nel" movimento liturgico. Un sondaggio tra passato e presente

maria paiano
2018

Abstract

L’articolo opera un sondaggio sul rapporto con il metodo storico-critico di esponenti del Movimento liturgico cattolico, in un arco cronologico che va dall’Ottocento ad alcune pubblicazioni più recenti espressione del “Nuovo movimento liturgico”. Esso evidenzia come vi siano state posizioni articolate, ruotanti attorno a due approcci riconducibili all’impianto apologetico di Guéranger e a quello critico-scientifico di Duchesne. Il primo sembra essere largamente diffuso tra i non specialisti. La tensione al secondo segna invece l’attività intellettuale del benedettino francese Fernand Cabrol e del gesuita austriaco Josef Andreas Jungmann, che dalla sua applicazione alla storia liturgica trassero entrambi la conclusione che la vita della chiesa e della sua liturgia fossero segnate da una dinamica di cambiamento, sia pure sotto la supervisione della gerarchia ecclesiastica. Jungmann, in particolare, diede un contributo significativo alla riforma liturgica del Vaticano II, con i suoi studi e la sua partcipazione ai lavori per la redazione della costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum concilium (promulgata nel 1963) e poi per l’applicazione di quest’ultima nel Consilium ad exsequendam constitutionem de Sacra liturgia (istituto nel 1964). I suoi studi di storia liturgica sono stati criticati dagli ambienti del “Nuovo movimento liturgico”, che considerano troppo radicali i cambiamenti della liturgia da essi legittimati e, più in generale, della riforma liturgica postconciliare. Dagli stessi ambienti viene anche una critica più generale all’applicazione del metodo storico-critico alla storia liturgica che sembra sottendere una più generale sua messa in discussione come strumento di conoscenza della realtà storica tout court: una posizione “epistemologica” che interpella in modo problematico non solo la comunità scientifica, ma anche la cultura e la società più ampie .
2018
31
285
320
maria paiano
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