Il contributo verte sulla difficoltà di progettare un’adeguata comunicazione istituzionale da parte dell’amministrazione comunale per una città dell’identità così ingombrante come Firenze. Firenze ha prodotto nel corso dei secoli un grande immaginario in tutto il mondo. Questa prerogativa rende difficile comunicare Firenze senza rischiare di cadere in stereotipi. Il contributo indica un possibile percorso di comunicazione istituzionale in più stadi. Innanzitutto, la capacità d’ascolto dei residenti e dei residenti temporanei, teso a conoscere meglio le loro differenti idee di città, le compatibilità esistenti, nonché le distanze riscontrabili. Questo primo stadio è propedeutico all’elaborazione strategica dell’identità cittadina da comunicare, che non deve restare ingessata nella cartolina rinascimentale, verso cui inesorabilmente la spingono i fasti del passato e la volontà dei turisti di fermarsi su tali fasti, né essere tentati da fughe in avanti. Ascolto e visione strategica devono essere accompagnate, poi, da un’esplicitazione molto evidente degli obiettivi e, soprattutto, dalla messa a punto di una struttura organizzativa competente che sappia produrre la giusta sintesi nella produzione dei contenuti di comunicazione e individuare gli strumenti adeguati per arrivare con efficacia ai differenti interlocutori. The contribution focuses on the hard task of planning an appropriate institutional communication for a city like Florence, whose identity is so cumbersome. Over the centuries, Florence has produced a great imagination about itself all over the world. This prerogative makes it difficult to communicate Florence without risking falling into stereotypes. The contribution indicates a possible path of institutional communication through several stages. The first step is to listen to residents and temporary residents’ needs, in order to understand more about their different ideas of the city, about compatibilities and dissimilarities. This first stage is propaedeutic to the strategic elaboration of the city identity to be communicated, which must not be restricted in the Renaissance backdrop - towards which inexorably tourists tend to - nor be tempted by escapes forward. Listening and strategic vision must be combined with very clear goals and, above all, with a competent organizational structure able to produce contents and identify tools to reach all subjects involved.

Comunicare Firenze. Quattro mosse per superare gli stereotipi / L.Solito , C. Sorrentino. - In: IL PONTE. - ISSN 0032-423X. - STAMPA. - LXXI:(2015), pp. 109-119.

Comunicare Firenze. Quattro mosse per superare gli stereotipi

L. Solito;C. Sorrentino
2015

Abstract

Il contributo verte sulla difficoltà di progettare un’adeguata comunicazione istituzionale da parte dell’amministrazione comunale per una città dell’identità così ingombrante come Firenze. Firenze ha prodotto nel corso dei secoli un grande immaginario in tutto il mondo. Questa prerogativa rende difficile comunicare Firenze senza rischiare di cadere in stereotipi. Il contributo indica un possibile percorso di comunicazione istituzionale in più stadi. Innanzitutto, la capacità d’ascolto dei residenti e dei residenti temporanei, teso a conoscere meglio le loro differenti idee di città, le compatibilità esistenti, nonché le distanze riscontrabili. Questo primo stadio è propedeutico all’elaborazione strategica dell’identità cittadina da comunicare, che non deve restare ingessata nella cartolina rinascimentale, verso cui inesorabilmente la spingono i fasti del passato e la volontà dei turisti di fermarsi su tali fasti, né essere tentati da fughe in avanti. Ascolto e visione strategica devono essere accompagnate, poi, da un’esplicitazione molto evidente degli obiettivi e, soprattutto, dalla messa a punto di una struttura organizzativa competente che sappia produrre la giusta sintesi nella produzione dei contenuti di comunicazione e individuare gli strumenti adeguati per arrivare con efficacia ai differenti interlocutori. The contribution focuses on the hard task of planning an appropriate institutional communication for a city like Florence, whose identity is so cumbersome. Over the centuries, Florence has produced a great imagination about itself all over the world. This prerogative makes it difficult to communicate Florence without risking falling into stereotypes. The contribution indicates a possible path of institutional communication through several stages. The first step is to listen to residents and temporary residents’ needs, in order to understand more about their different ideas of the city, about compatibilities and dissimilarities. This first stage is propaedeutic to the strategic elaboration of the city identity to be communicated, which must not be restricted in the Renaissance backdrop - towards which inexorably tourists tend to - nor be tempted by escapes forward. Listening and strategic vision must be combined with very clear goals and, above all, with a competent organizational structure able to produce contents and identify tools to reach all subjects involved.
2015
LXXI
109
119
L.Solito , C. Sorrentino
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