Stiamo conquistando, con tappe sempre più veloci, una rivoluzione epocale su tutto il sistema della mobilità territoriale delle persone e delle cose: l'abbandono oramai certo dei sistemi di propulsione basati su combustibili fossili a favore di energie rinnovabili renderà non più “inquinante” la viabilità, quasi silenziosa e discreta, compatibile con l'ambiente da cui spesso è segregata (con barriere e tunnel artificiali); la guida utomatica dei veicoli di trasporto privati renderà il viaggio un'esperienza per tutti “rilassante” e sicura al pari dei mezzi di trasporto pubblici, riducendo quindi i presidi di sicurezza laterali alle carreggiate e favorendo forme di convivenze “stradali”; l'impiego dei droni per il recapito minuto di posta e pacchi (ultimo miglio) sgraverà di molto il traffico a terra sempre più congestionato dall'e-commerce e potrà essere interfacciato con la guida automatica dei veicoli privati (auto-recapito). Le stazioni di servizio autostradale dovranno acquisire ruoli diversi e di assistenza “dilatata” (show-room ed officine manutenzione-riparazione dei veicoli): queste aree dissiminate in maniera capillare sul territorio potranno diventare degli hub in cui svolgere in maniera capillare l'interscambio tra lo smistamento con veicoli pesanti ed il recapito finale con droni o veicoli privati a guida automatica appositamente utilizzati senza conducente inviati come “fattorini”. In questo scenario, le stazioni di servizio autostradali diventeranno più simili a degli aeroporti ed interporti, scambiatori a servizio non solo dei viaggiatori ma anche e soprattutto a porzioni di aree metropolitane, piccole città e ambiti territoriali d'influenza, andando a costituire un sistema di “celle” di pertinenza.
THE NEXT MOBILITY ADVENTURE / CLAUDIO ZANIRATO. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 204-209. (Intervento presentato al convegno VIBRArch 1st Valencia International Biennial of Research in Architecture tenutosi a Valenzia, Spagna nel 18-19/10/2018).
THE NEXT MOBILITY ADVENTURE
CLAUDIO ZANIRATO
2019
Abstract
Stiamo conquistando, con tappe sempre più veloci, una rivoluzione epocale su tutto il sistema della mobilità territoriale delle persone e delle cose: l'abbandono oramai certo dei sistemi di propulsione basati su combustibili fossili a favore di energie rinnovabili renderà non più “inquinante” la viabilità, quasi silenziosa e discreta, compatibile con l'ambiente da cui spesso è segregata (con barriere e tunnel artificiali); la guida utomatica dei veicoli di trasporto privati renderà il viaggio un'esperienza per tutti “rilassante” e sicura al pari dei mezzi di trasporto pubblici, riducendo quindi i presidi di sicurezza laterali alle carreggiate e favorendo forme di convivenze “stradali”; l'impiego dei droni per il recapito minuto di posta e pacchi (ultimo miglio) sgraverà di molto il traffico a terra sempre più congestionato dall'e-commerce e potrà essere interfacciato con la guida automatica dei veicoli privati (auto-recapito). Le stazioni di servizio autostradale dovranno acquisire ruoli diversi e di assistenza “dilatata” (show-room ed officine manutenzione-riparazione dei veicoli): queste aree dissiminate in maniera capillare sul territorio potranno diventare degli hub in cui svolgere in maniera capillare l'interscambio tra lo smistamento con veicoli pesanti ed il recapito finale con droni o veicoli privati a guida automatica appositamente utilizzati senza conducente inviati come “fattorini”. In questo scenario, le stazioni di servizio autostradali diventeranno più simili a degli aeroporti ed interporti, scambiatori a servizio non solo dei viaggiatori ma anche e soprattutto a porzioni di aree metropolitane, piccole città e ambiti territoriali d'influenza, andando a costituire un sistema di “celle” di pertinenza.File | Dimensione | Formato | |
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