Nel 1949 Aldo Van Eyck allestisce la prima mostra del gruppo d'avanguardia Cobra allo Stedelijk Museum di Amsterdam; sebbene ufficialmente non ne sia mai stato membro A.Van Eyck può essere considerato uno dei più attivi partecipanti del gruppo Cobra perché nel loro lavoro c’è una continuità rispetto al concetto teorizzato da A. Van Eyck di great gang delle avanguardie artistiche, concetto condiviso anche da Carola Giedion-Welcker . Nella primavera del 1951 con sua moglie Hannie, con Corneille (membro del gruppo Cobra) ed altri amici, A. Van Eyck fa un viaggio nel deserto del Sahara allo scopo di indagare le forme archetipiche, quelle che non hanno subìto il processo di revisione legato alla civilizzazione del mondo occidentale ma sono rimaste in una sorta di condizione pre-razionale. Proprio in quegli anni (1947-1978) A. Van Eyck inizia a lavorare al progetto dei playgrounds per la città' di Amsterdam: sottili legami tengono uniti il lavoro sulle energie primarie del gruppo Cobra alle forme primarie che caratterizzano la composizione dei playgroungds. Dopo l'esperienza del gruppo Cobra, Constant Nieuwenhuys, proprio grazie all'aiuto di A. Van Eyck, realizza la New Babylon nella quale all'homo faber viene sostituito l'homo ludens (J. huizinga, 1938). Nei playgrounds di A. Van Eyck come nella New Babylon di Constant il valore simbolico del gioco si carica di significato nella polemica contro il moderno, nell'ambito della quale alla città' ed alla società' funzionalista, meccanizzata si contrappone una città' che recupera il suo rapporto con la strada e con gli spazi pubblici informali. In “The child, the city and the artist” di A. Van Eyck il bambino (the child) e' l'archetipo dell'uomo, espressione del pensiero creativo libero; quel bambino non e' forse "Victor, 6 anni, il più caro amico di Constant…" ?. Non è forse per lo stesso "bambino" che A. Van Eyck pensa l’Amsterdam Orphanage (1955-190) ed i circa 700 playgrounds per la città di Amsterdam? Architetture che sono ognuna un punto di cristallizzazione ad una critica culturale che ha attraversato il secondo dopoguerra, nell'architettura come nell'arte, e che ha contribuito a cambiare la città', la società'.
Homo faber versus homo ludens / emiliano romagnoli. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 2035-4444. - STAMPA. - (2019), pp. 122-128.
Homo faber versus homo ludens
emiliano romagnoli
2019
Abstract
Nel 1949 Aldo Van Eyck allestisce la prima mostra del gruppo d'avanguardia Cobra allo Stedelijk Museum di Amsterdam; sebbene ufficialmente non ne sia mai stato membro A.Van Eyck può essere considerato uno dei più attivi partecipanti del gruppo Cobra perché nel loro lavoro c’è una continuità rispetto al concetto teorizzato da A. Van Eyck di great gang delle avanguardie artistiche, concetto condiviso anche da Carola Giedion-Welcker . Nella primavera del 1951 con sua moglie Hannie, con Corneille (membro del gruppo Cobra) ed altri amici, A. Van Eyck fa un viaggio nel deserto del Sahara allo scopo di indagare le forme archetipiche, quelle che non hanno subìto il processo di revisione legato alla civilizzazione del mondo occidentale ma sono rimaste in una sorta di condizione pre-razionale. Proprio in quegli anni (1947-1978) A. Van Eyck inizia a lavorare al progetto dei playgrounds per la città' di Amsterdam: sottili legami tengono uniti il lavoro sulle energie primarie del gruppo Cobra alle forme primarie che caratterizzano la composizione dei playgroungds. Dopo l'esperienza del gruppo Cobra, Constant Nieuwenhuys, proprio grazie all'aiuto di A. Van Eyck, realizza la New Babylon nella quale all'homo faber viene sostituito l'homo ludens (J. huizinga, 1938). Nei playgrounds di A. Van Eyck come nella New Babylon di Constant il valore simbolico del gioco si carica di significato nella polemica contro il moderno, nell'ambito della quale alla città' ed alla società' funzionalista, meccanizzata si contrappone una città' che recupera il suo rapporto con la strada e con gli spazi pubblici informali. In “The child, the city and the artist” di A. Van Eyck il bambino (the child) e' l'archetipo dell'uomo, espressione del pensiero creativo libero; quel bambino non e' forse "Victor, 6 anni, il più caro amico di Constant…" ?. Non è forse per lo stesso "bambino" che A. Van Eyck pensa l’Amsterdam Orphanage (1955-190) ed i circa 700 playgrounds per la città di Amsterdam? Architetture che sono ognuna un punto di cristallizzazione ad una critica culturale che ha attraversato il secondo dopoguerra, nell'architettura come nell'arte, e che ha contribuito a cambiare la città', la società'.File | Dimensione | Formato | |
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