Il presente saggio, ultimato nei mesi iniziali del 2019, trae spunti da una serie di elementi. In primo luogo, esso rinviene la sua base più ampia in una riflessione che sto conducendo dal 2015, dopo il rientro in Europa da un lungo soggiorno di studio negli Stati Uniti, sull’oggetto, i compiti e il metodo della scienza nell’ambito della quale, dalla metà degli anni ’80 del secolo XX, svolgo le mie ricerche. In secondo luogo, esso si basa su studi e ricerche specificamente condotte, nonché su di un corrispondente testo preliminare scritto, per la stesura della relazione alla XXX Giornata di studio della Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, dedicata a: Il pensiero giuridico di Vittorio Denti nel centenario dalla nascita, Università degli Studi di Bologna, 14 dicembre 2018. In terzo luogo, esso si giova del difficile sforzo di sintetizzare, nell’arco di tempo di esposizione orale di quindici minuti concessomi in quella Giornata di studio, i risultati di tale lavoro preparatorio, e si arricchisce degli stimoli ricevuti in quella sede dalle altre relazioni e dagli interventi. Si è aggiunta, in quarto e ultimo luogo, una riflessione ulteriore, che si è svolta a distanza di più di un mese dal seminario bolognese. Essa ha tratto spunto dal «ritrovamento», sull’indice digitale del Servizio bibliotecario nazionale, del titolo di un piccolo volume, edito a Cremona nel giugno 1945: La rinascita liberale e i giovani, che vede come autori Paolo Serini e Vittorio Denti. Esso consta di un contributo principale, scritto da Paolo Serini nell’aprile del 1944 e destinato a far conoscere specialmente ai giovani «gli orientamenti del pensiero liberale contemporaneo». In appendice vengono poi ristampati tre articoli, il primo di Serini (Liberali «conservatori»?) e gli altri due di Denti, usciti in precedenza nei fogli clandestini Il Risorgimento Liberale e Il Caffè e nel quotidiano milanese La Libertà. Poiché questi scritti sono difficilmente reperibili, ho proposto alla Direzione di questa Rivista di pubblicare di nuovo il primo dei due scritti di Denti, Posizione dei giovani, di straordinario interesse, anche con riguardo ai temi del pensiero giuridico di Denti affrontati nel presente saggio. Ciò ha impresso alla versione definitiva del mio testo un andamento parzialmente diverso da quello concepito in preparazione della Giornata di studio. La complessa gestazione può rendere ragione del fatto che, mentre La sentenza civile era il titolo della relazione che mi era stato assegnato originariamente, il saggio reca un titolo diverso, che riflette un più ampio oggetto di studio. In relazione a quest’ultimo, il mio pensiero si trova ancora in uno stadio relativamente iniziale, che mi sono determinato a rivelare anzi tempo sotto la necessità di consegnare un testo entro un termine per la pubblicazione in questa Rivista. Tale stadio può spiegare un certo carattere opaco che l’espressione «formalismo giuridico» assume nel titolo e nel testo del mio saggio. In realtà essa assume un significato convenzionale: quello di indicare la prima fase del pensiero giuridico di Denti. A chi desideri una definizione con maggiore contenuto, indicherei provvisoriamente il passo in cui lo stesso Denti attribuisce al formalismo il «distacco dalla realtà politica, economica e sociale», ove il termine «distacco» non si carica di accezioni sempre negative (per le opportune citazioni rinvio al testo). D’altra parte, i legami tra il saggio e l’occasione prossima che ne ha promosso la stesura sono molto evidenti. Da un lato, il tema di fondo del saggio è svolto traendo esempio dalla prima monografia di Denti. Dall’altro lato, l’idea di allargare l’oggetto dell’indagine era già maturata in fase di preparazione della mia relazione per la Giornata di studio. Rivolgo un sentito pensiero di ringraziamento al prof. Federico Carpi, nonché agli altri membri della Direzione di questa Rivista, per l’invito che mi hanno gentilmente rivolto a prendere la parola in un incontro di studio così importante, offrendomi così l’opportunità di saggiare, con riferimento ad un tema specifico, la tenuta di quella riflessione più ampia.

Il formalismo giuridico e il suo rovescio nel pensiero di Vittorio Denti / Remo Caponi. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE. - ISSN 0391-1896. - STAMPA. - (2019), pp. 447-482.

Il formalismo giuridico e il suo rovescio nel pensiero di Vittorio Denti

Remo Caponi
2019

Abstract

Il presente saggio, ultimato nei mesi iniziali del 2019, trae spunti da una serie di elementi. In primo luogo, esso rinviene la sua base più ampia in una riflessione che sto conducendo dal 2015, dopo il rientro in Europa da un lungo soggiorno di studio negli Stati Uniti, sull’oggetto, i compiti e il metodo della scienza nell’ambito della quale, dalla metà degli anni ’80 del secolo XX, svolgo le mie ricerche. In secondo luogo, esso si basa su studi e ricerche specificamente condotte, nonché su di un corrispondente testo preliminare scritto, per la stesura della relazione alla XXX Giornata di studio della Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, dedicata a: Il pensiero giuridico di Vittorio Denti nel centenario dalla nascita, Università degli Studi di Bologna, 14 dicembre 2018. In terzo luogo, esso si giova del difficile sforzo di sintetizzare, nell’arco di tempo di esposizione orale di quindici minuti concessomi in quella Giornata di studio, i risultati di tale lavoro preparatorio, e si arricchisce degli stimoli ricevuti in quella sede dalle altre relazioni e dagli interventi. Si è aggiunta, in quarto e ultimo luogo, una riflessione ulteriore, che si è svolta a distanza di più di un mese dal seminario bolognese. Essa ha tratto spunto dal «ritrovamento», sull’indice digitale del Servizio bibliotecario nazionale, del titolo di un piccolo volume, edito a Cremona nel giugno 1945: La rinascita liberale e i giovani, che vede come autori Paolo Serini e Vittorio Denti. Esso consta di un contributo principale, scritto da Paolo Serini nell’aprile del 1944 e destinato a far conoscere specialmente ai giovani «gli orientamenti del pensiero liberale contemporaneo». In appendice vengono poi ristampati tre articoli, il primo di Serini (Liberali «conservatori»?) e gli altri due di Denti, usciti in precedenza nei fogli clandestini Il Risorgimento Liberale e Il Caffè e nel quotidiano milanese La Libertà. Poiché questi scritti sono difficilmente reperibili, ho proposto alla Direzione di questa Rivista di pubblicare di nuovo il primo dei due scritti di Denti, Posizione dei giovani, di straordinario interesse, anche con riguardo ai temi del pensiero giuridico di Denti affrontati nel presente saggio. Ciò ha impresso alla versione definitiva del mio testo un andamento parzialmente diverso da quello concepito in preparazione della Giornata di studio. La complessa gestazione può rendere ragione del fatto che, mentre La sentenza civile era il titolo della relazione che mi era stato assegnato originariamente, il saggio reca un titolo diverso, che riflette un più ampio oggetto di studio. In relazione a quest’ultimo, il mio pensiero si trova ancora in uno stadio relativamente iniziale, che mi sono determinato a rivelare anzi tempo sotto la necessità di consegnare un testo entro un termine per la pubblicazione in questa Rivista. Tale stadio può spiegare un certo carattere opaco che l’espressione «formalismo giuridico» assume nel titolo e nel testo del mio saggio. In realtà essa assume un significato convenzionale: quello di indicare la prima fase del pensiero giuridico di Denti. A chi desideri una definizione con maggiore contenuto, indicherei provvisoriamente il passo in cui lo stesso Denti attribuisce al formalismo il «distacco dalla realtà politica, economica e sociale», ove il termine «distacco» non si carica di accezioni sempre negative (per le opportune citazioni rinvio al testo). D’altra parte, i legami tra il saggio e l’occasione prossima che ne ha promosso la stesura sono molto evidenti. Da un lato, il tema di fondo del saggio è svolto traendo esempio dalla prima monografia di Denti. Dall’altro lato, l’idea di allargare l’oggetto dell’indagine era già maturata in fase di preparazione della mia relazione per la Giornata di studio. Rivolgo un sentito pensiero di ringraziamento al prof. Federico Carpi, nonché agli altri membri della Direzione di questa Rivista, per l’invito che mi hanno gentilmente rivolto a prendere la parola in un incontro di studio così importante, offrendomi così l’opportunità di saggiare, con riferimento ad un tema specifico, la tenuta di quella riflessione più ampia.
2019
447
482
Remo Caponi
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