Le vie del Tacitismo in età moderna (XVI-XVII secolo): riflessioni a partire da una recente raccolta di studi

Prendendo spunto da una raccolta recente di studi su Tacito e il Tacitismo nell’Europa dell’età moderna, il contributo sottolinea la varietà di direzioni e approcci attraverso cui l’interesse per lo storico antico maturò in modo nuovo a partire dal XVI secolo, anche per effetto dell’uscita dell’editio princeps delle sue opere. In quest’ottica, pone l’accento sulla ricca fioritura di traduzioni, volgarizzamenti e commenti, ma anche di raccolte di precetti e aforismi a carattere politico ed etico ricavati dagli scritti di Tacito, in una cornice che vide inoltre svilupparsi le teorie della Ragion di Stato. D’altra parte, evidenzia come al di là del ruolo decisivo svolto da illustri interpreti dello storico quali Alciato, Beato Renano e Giusto Lipsio, il Tacitismo si consolidò con risultati significativi anche in area fiorentina, grazie all’opera di Bernardo Davanzati e di Scipione Ammirato, e in area veneziana grazie a Paolo Sarpi. Prompted by a recent collection of studies on Tacitus and ‘Tacitism’ in Europe’s modern age, this paper highlights the range of directions and approaches that increased interest in this ancient historian particularly from the 16th century onwards, with the publication of the editio princeps of his works. In this light it also underlines the rich abundance of translations, vernacular versions and commentaries along with collections of political/ethical precepts and aphorisms drawn from Tacitus’ writings, elements of the context which saw the development of theories on the ‘Reason of State’. Moreover, it shows that, beyond the important role of the Historian’s illustrious interpreters such as Alciatus, Rhenanus and Justus Lipsius, ‘Tacitism’ was further consolidated with significant results by Bernardo Davanzati and Scipione Ammirato in the Florentine area, and in Venice thanks to Paolo Sarpi.