Il tono aspro e apparentemente démodé di un termine come Lebensführung non deve trarre in inganno. In realtà il campo semantico della “condotta di vita” evoca e richiama alla mente un'intera costellazione di concetti ampiamente frequentati dalla filosofia e dalla sociologia contemporanea ed estesamente utilizzati a scopi diagnostici, descrittivi o critici: antropotecnica, ascesi, biopolitica, contro-condotta. Più ancora, lo spettro della condotta di vita oltrepassa i muri delle aule universitarie e delle loro discussioni seminariali per incarnarsi nei manuali di management in uso nelle sempre più numerose business schools del globo, negli articoli di giornale sul fenomeno delle start-up, nei testi di più o meno seri di autoformazione acquistabili anche in autogrill, nella retorica sull'autovalorizzazione e il lifelong learning che domina il discorso pubblico. Si presenta, in questi casi, in forme più apparentemente leggere, smart e updated, informando di sé concetti meno novecenteschi come capitale-umano, imprenditore-di-sé-stesso, autorealizzazione, self-empowerment. Ma in fondo, appunto, si sta scorrendo sempre lo stesso album di famiglia. Scopo di questo incipit è mostrare da subito che l'attenzione al concetto di Lebensführung così come si sviluppa nella riflessione di Max Weber non è questione di archeologia filosofica o sociologica; se il taglio di questo contributo è chiaramente e squisitamente esegetico, è però un'esegesi a trazione anteriore, in cui la ricostruzione di funzioni e caratteristiche della condotta di vita in Weber è utile in quanto prequel di ulteriori ricerche, perché consente di problematizzare il dibattito contemporaneo sui concetti prima velocemente elencati; di aprire un dialogo a distanza tra Weber e autori come Foucault e Sloterdijk; di misurare il grado di attualità e inattualità del modus weberiano di intendere la condotta di vita. Anche limitandosi a quest'opera di ricostruzione del pensiero weberiano, si è comunque di fronte a un lavoro più intricato di quanto si possa immaginare; il concetto di Lebensführung è certamente uno degli assi portanti della riflessione weberiana: l'intera Sociologia della religione può essere letta come una galleria di condotte di vita, e anche gli scritti più direttamente politici di Weber gravitano proprio attorno al concetto di Lebensführung. Ciononostante, proprio questo concetto manca di una esplicita definizione sistematica in Weber; un'assenza che rischia di sminuirne il valore e di offuscarne la centralità – pur sempre segnalata e ricordata dalla letteratura critica (Schluchter 1988; Müller, Sigmund 2914; Abels 2015). Per tratteggiare il significato specifico di condotta di vita in Weber sarà quindi preliminarmente necessario immergersi nel concreto dei suoi studi e seguire le occorrenze e l'utilizzo che Weber fa di questo concetto; da qui si potrà poi estrarre/astrarre ruolo, proprietà e caratteristiche di una Lebensführung. Una volta “estorta” tale definizione dal lavoro weberiano sarà quindi possibile evidenziarne gli aspetti inattuali e, di converso, gli elementi ancora utili per capire e descrivere il nostro presente.

Guidare sé stessi. Il concetto di condotta di vita in Max Weber / Alagna, M. - In: COSMOPOLIS. - ISSN 1828-9231. - ELETTRONICO. - 13:(2016), pp. .-..

Guidare sé stessi. Il concetto di condotta di vita in Max Weber

Alagna, M
2016

Abstract

Il tono aspro e apparentemente démodé di un termine come Lebensführung non deve trarre in inganno. In realtà il campo semantico della “condotta di vita” evoca e richiama alla mente un'intera costellazione di concetti ampiamente frequentati dalla filosofia e dalla sociologia contemporanea ed estesamente utilizzati a scopi diagnostici, descrittivi o critici: antropotecnica, ascesi, biopolitica, contro-condotta. Più ancora, lo spettro della condotta di vita oltrepassa i muri delle aule universitarie e delle loro discussioni seminariali per incarnarsi nei manuali di management in uso nelle sempre più numerose business schools del globo, negli articoli di giornale sul fenomeno delle start-up, nei testi di più o meno seri di autoformazione acquistabili anche in autogrill, nella retorica sull'autovalorizzazione e il lifelong learning che domina il discorso pubblico. Si presenta, in questi casi, in forme più apparentemente leggere, smart e updated, informando di sé concetti meno novecenteschi come capitale-umano, imprenditore-di-sé-stesso, autorealizzazione, self-empowerment. Ma in fondo, appunto, si sta scorrendo sempre lo stesso album di famiglia. Scopo di questo incipit è mostrare da subito che l'attenzione al concetto di Lebensführung così come si sviluppa nella riflessione di Max Weber non è questione di archeologia filosofica o sociologica; se il taglio di questo contributo è chiaramente e squisitamente esegetico, è però un'esegesi a trazione anteriore, in cui la ricostruzione di funzioni e caratteristiche della condotta di vita in Weber è utile in quanto prequel di ulteriori ricerche, perché consente di problematizzare il dibattito contemporaneo sui concetti prima velocemente elencati; di aprire un dialogo a distanza tra Weber e autori come Foucault e Sloterdijk; di misurare il grado di attualità e inattualità del modus weberiano di intendere la condotta di vita. Anche limitandosi a quest'opera di ricostruzione del pensiero weberiano, si è comunque di fronte a un lavoro più intricato di quanto si possa immaginare; il concetto di Lebensführung è certamente uno degli assi portanti della riflessione weberiana: l'intera Sociologia della religione può essere letta come una galleria di condotte di vita, e anche gli scritti più direttamente politici di Weber gravitano proprio attorno al concetto di Lebensführung. Ciononostante, proprio questo concetto manca di una esplicita definizione sistematica in Weber; un'assenza che rischia di sminuirne il valore e di offuscarne la centralità – pur sempre segnalata e ricordata dalla letteratura critica (Schluchter 1988; Müller, Sigmund 2914; Abels 2015). Per tratteggiare il significato specifico di condotta di vita in Weber sarà quindi preliminarmente necessario immergersi nel concreto dei suoi studi e seguire le occorrenze e l'utilizzo che Weber fa di questo concetto; da qui si potrà poi estrarre/astrarre ruolo, proprietà e caratteristiche di una Lebensführung. Una volta “estorta” tale definizione dal lavoro weberiano sarà quindi possibile evidenziarne gli aspetti inattuali e, di converso, gli elementi ancora utili per capire e descrivere il nostro presente.
2016
13
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Alagna, M
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