Le vicende restaurative che hanno interessato l’Arco di Alfonso di Aragona in Castelnuovo a Napoli tra il 1903 e il 1908 grazie all’ingegnere Adolfo Avena (1860-1937), Direttore del locale “Ufficio regionale per la Conservazione dei Monumenti delle Province meridionali”, hanno rappresentato, nell’ambito della Cultura del Restauro italiana del Novecento, un passaggio fondamentale per la realizzazione di una moderna prassi restaurativa in grado di condensare aspetti estetici e valori conservativi. Sono successivamente state individuate diverse ispirazioni per quell’opera di Avena, svoltasi tra il 1903 e il 1904, ma senza dubbio l’appoggio tributato all’ingegnere da Camillo Boito (con le sue riflessioni teoriche e metodologiche), quelle napoletane di Benedetto Croce e poi quelle ministeriali di Corrado Ricci (dopo il 1906), gli permisero di mettere a punto un’azione particolarmente apprezzata dalle Autorità del Ministero competente e quindi efficacemente divulgata; anche Gustavo Giovanni successivamente non mancò di lodare l’opera di Avena prima di venir egli stesso coinvolto nelle vicende restaurative del Castello (1928). Una vicenda complessa che vide insomma coinvolte – direttamente e indirettamente – tutte le principali riviste specialistiche del momento, dando luogo anche ad ampi dibattiti interpretativi sul problema della paternità progettuale dell’Arco, oltre che sui paradigmi metodologici del Restauro. The restorative events that interessed the Arch of Alfonso di Aragona in Castelnuovo in Naples between 1903 and 1908 – thanks to the engineer Adolfo Avena (1860-1937), Director of the local “Regional Office for the Conservation of Monuments of the Southern Provinces” – represented, in the Italian Restoration culture of the Twentieth century, a fundamental step for the development of a modern restorative practice able to condense aesthetic aspects and conservative values. Several inspirations were subsequently identified for that work by Avena, held between 1903 and 1904, but without doubt the support given to the engineer by Camillo Boito (with his theoretical and methodological reflections), ones in Naples by Benedetto Croce and then the ministerial ones of Corrado Ricci (after 1906), allowed him to develop an action particularly appreciated by the competent Ministry Authorities and therefore effectively pubblished; also Gustavo Giovanni later did not fail to praise the work of Avena before he himself became involved in the restoration of the Castle (1928). A complex story that was reviewed in short, directly and indirectly, by all the main Specialists of the moment, giving rise also to extensive interpretative debates on the problem of the design paternity of the Arch, as well as on the methodological paradigms of the Restoration.
L'Arco di Alfonso d'Aragona in Castenuovo a Napoli tra interpretazione storiografica e 'anastilosi': una questione di Critica e di Restauro ai primi del Novecento. I dibattiti critici sulla paternità, la fama del "Robustamento" di Adolfo Avena, le istanze teoriche e il coinvolgimento di Camillo Boito (fino ai sopralluoghi di Corrado Ricci e di Gustavo Giovannoni) / Canali Ferruccio. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 2039-8581. - STAMPA. - 26-27:(2018), pp. 159-231.
L'Arco di Alfonso d'Aragona in Castenuovo a Napoli tra interpretazione storiografica e 'anastilosi': una questione di Critica e di Restauro ai primi del Novecento. I dibattiti critici sulla paternità, la fama del "Robustamento" di Adolfo Avena, le istanze teoriche e il coinvolgimento di Camillo Boito (fino ai sopralluoghi di Corrado Ricci e di Gustavo Giovannoni)
Canali Ferruccio
2018
Abstract
Le vicende restaurative che hanno interessato l’Arco di Alfonso di Aragona in Castelnuovo a Napoli tra il 1903 e il 1908 grazie all’ingegnere Adolfo Avena (1860-1937), Direttore del locale “Ufficio regionale per la Conservazione dei Monumenti delle Province meridionali”, hanno rappresentato, nell’ambito della Cultura del Restauro italiana del Novecento, un passaggio fondamentale per la realizzazione di una moderna prassi restaurativa in grado di condensare aspetti estetici e valori conservativi. Sono successivamente state individuate diverse ispirazioni per quell’opera di Avena, svoltasi tra il 1903 e il 1904, ma senza dubbio l’appoggio tributato all’ingegnere da Camillo Boito (con le sue riflessioni teoriche e metodologiche), quelle napoletane di Benedetto Croce e poi quelle ministeriali di Corrado Ricci (dopo il 1906), gli permisero di mettere a punto un’azione particolarmente apprezzata dalle Autorità del Ministero competente e quindi efficacemente divulgata; anche Gustavo Giovanni successivamente non mancò di lodare l’opera di Avena prima di venir egli stesso coinvolto nelle vicende restaurative del Castello (1928). Una vicenda complessa che vide insomma coinvolte – direttamente e indirettamente – tutte le principali riviste specialistiche del momento, dando luogo anche ad ampi dibattiti interpretativi sul problema della paternità progettuale dell’Arco, oltre che sui paradigmi metodologici del Restauro. The restorative events that interessed the Arch of Alfonso di Aragona in Castelnuovo in Naples between 1903 and 1908 – thanks to the engineer Adolfo Avena (1860-1937), Director of the local “Regional Office for the Conservation of Monuments of the Southern Provinces” – represented, in the Italian Restoration culture of the Twentieth century, a fundamental step for the development of a modern restorative practice able to condense aesthetic aspects and conservative values. Several inspirations were subsequently identified for that work by Avena, held between 1903 and 1904, but without doubt the support given to the engineer by Camillo Boito (with his theoretical and methodological reflections), ones in Naples by Benedetto Croce and then the ministerial ones of Corrado Ricci (after 1906), allowed him to develop an action particularly appreciated by the competent Ministry Authorities and therefore effectively pubblished; also Gustavo Giovanni later did not fail to praise the work of Avena before he himself became involved in the restoration of the Castle (1928). A complex story that was reviewed in short, directly and indirectly, by all the main Specialists of the moment, giving rise also to extensive interpretative debates on the problem of the design paternity of the Arch, as well as on the methodological paradigms of the Restoration.File | Dimensione | Formato | |
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