abstract Tra il 1960 e il 1964 il complesso del fiorentino Ospedale/Spedale degli Innocenti, il cui porticato su piazza Santissima Annunziata risultava da secoli riferito alla progettazione di Filippo Brunelleschi, veniva interessato da rinnovate ricerche archivistiche, coordinate da Ugo Procacci; ricerche che portarono a connettere al magistero brunelleschiano anche tutto il nucleo centrale dell’edifico, ampiamente trasformato però nei secoli. A partire dal 1961 a quelle scoperte faceva seguito la volontà di «ripristinare» l’originaria facies della fabbrica, seppur non facilmente riconoscibile, e dell’opera veniva incaricato l’architetto Guido Morozzi che, sotto la guida prima di Procacci e poi con i consigli di Mario Salmi, procedeva, come Soprintendente ai Monumenti di Firenze, a un restauro fortemente ‘interpretativo’. Il caso era sintomatico di un modus operandi diffuso in tutta Italia e avvallato dalle “Commissioni” ministeriali. Il risultato, inizialmente assai lodato, dai primi anni Settanta veniva invece sottoposto ad una dura critica negativa, proprio per la carica ‘inventiva’ che Morozzi avrebbe posto in quel ripristino. Between 1960 and 1964 the complex of the Florentine Hospital of the Innocents (Ospedale degli Innocenti), whose portico on piazza Santissima Annunziata appeared for centuries to refer to the design of Filippo Brunelleschi, was affected by renewed archival research, coordinated by Ugo Procacci; research that led to the reconnection of the entire central nucleus of the building to the Brunelleschi magisterium, but it was extensively transformed over the centuries. From 1961 to those discoveries was followed by the desire to “restore” the original facies of the monument, although not easily recognizable, and the work was directed by the architect Guido Morozzi who, under the guidance of Procacci and then Mario Salmi advises, as Superintendent of Monuments of Florence, obtained a strongly ‘interpretative’ restoration. The case was symptomatic of a modus operandi widespread throughout Italy and endorsed by the ministerial “Commissions”. The result, initially highly praised, had instead been subjected to a harsh negative criticism since the early 1970s, precisely because of the ‘inventive’ practice that Morozzi would have placed in that restoration.
L'Ospedale degli Innocenti a Firenze tra questioni di Critica e di Restauro: la 'riscoperta' di Brunelleschi dal «ripristino» alla «liberazione e rimessa in valore» di Ugo Procacci, Guido Morozzi e Mario Salmi (1960-1973) / Canali Ferruccio. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 1129-8200. - STAMPA. - 26-27:(2018), pp. 250-401.
L'Ospedale degli Innocenti a Firenze tra questioni di Critica e di Restauro: la 'riscoperta' di Brunelleschi dal «ripristino» alla «liberazione e rimessa in valore» di Ugo Procacci, Guido Morozzi e Mario Salmi (1960-1973)
Canali Ferruccio
2018
Abstract
abstract Tra il 1960 e il 1964 il complesso del fiorentino Ospedale/Spedale degli Innocenti, il cui porticato su piazza Santissima Annunziata risultava da secoli riferito alla progettazione di Filippo Brunelleschi, veniva interessato da rinnovate ricerche archivistiche, coordinate da Ugo Procacci; ricerche che portarono a connettere al magistero brunelleschiano anche tutto il nucleo centrale dell’edifico, ampiamente trasformato però nei secoli. A partire dal 1961 a quelle scoperte faceva seguito la volontà di «ripristinare» l’originaria facies della fabbrica, seppur non facilmente riconoscibile, e dell’opera veniva incaricato l’architetto Guido Morozzi che, sotto la guida prima di Procacci e poi con i consigli di Mario Salmi, procedeva, come Soprintendente ai Monumenti di Firenze, a un restauro fortemente ‘interpretativo’. Il caso era sintomatico di un modus operandi diffuso in tutta Italia e avvallato dalle “Commissioni” ministeriali. Il risultato, inizialmente assai lodato, dai primi anni Settanta veniva invece sottoposto ad una dura critica negativa, proprio per la carica ‘inventiva’ che Morozzi avrebbe posto in quel ripristino. Between 1960 and 1964 the complex of the Florentine Hospital of the Innocents (Ospedale degli Innocenti), whose portico on piazza Santissima Annunziata appeared for centuries to refer to the design of Filippo Brunelleschi, was affected by renewed archival research, coordinated by Ugo Procacci; research that led to the reconnection of the entire central nucleus of the building to the Brunelleschi magisterium, but it was extensively transformed over the centuries. From 1961 to those discoveries was followed by the desire to “restore” the original facies of the monument, although not easily recognizable, and the work was directed by the architect Guido Morozzi who, under the guidance of Procacci and then Mario Salmi advises, as Superintendent of Monuments of Florence, obtained a strongly ‘interpretative’ restoration. The case was symptomatic of a modus operandi widespread throughout Italy and endorsed by the ministerial “Commissions”. The result, initially highly praised, had instead been subjected to a harsh negative criticism since the early 1970s, precisely because of the ‘inventive’ practice that Morozzi would have placed in that restoration.File | Dimensione | Formato | |
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