A Microcosm in Florence: Jewish-Gentile Interactions from the Fascist Regime to the Holocaust

Il saggio è incluso nel numero speciale della rivista (Guest Editors: G. von Frijtag Drabbe Künzel e V. Galimi) dal titolo Microcosms of the Holocaust: Exploring New Venues into Small-Scale Research of the Holocaust (con contributi di L. Saltiel, V. Galimi, M. Raggam-Blesch, R. Brenner, G. von Frijtag Drabbe Künzel, V. Vandel Daelen), che pubblica i primi risultati del lavoro del gruppo di ricerca Microcosms of the Holocaust, focalizzato sulle relazioni fra ebrei e non ebrei nello spazio urbano dell’Europa occidentale e orientale tra il 1930 e il 1950. L’articolo A Microcosm in Florence: Jewish-Gentile Interactions from the Fascist Regime to the Holocaust ricostruisce le vicende relative a un gruppo di ebrei fiorentini dagli anni Trenta alla Shoah. Sulla base di diari (editi ma poco noti), di corrispondenze, documenti ufficiali, testimonianze di diversa provenienza (della Shoah Foundation e raccolte dall’a.), e materiale dell’archivio privato della famiglia Salmon, il saggio analizza le decisioni e le vicissitudini di Elio Salmon, dei componenti del suo nucleo familiare e dei suoi parenti, ovvero un microcosmo variegato di scelte e esperienze. Mentre la cognata di Salmon e suo marito, Maria e Gualtiero Cividalli, scelsero l’esilio e emigrarono in Palestina con l’intera famiglia, Elio, con sua moglie e i tre figli, rimase a Firenze. Essi passarono in clandestinità gli anni dell’occupazione nazista e della Rsi, attraversando eventi drammatici che portarono alla loro salvezza grazie alle personali risorse materiali e a una comunità di amici e conoscenti che offrirono loro aiuto. Questa analisi contribuisce a decostruire l’idea di una bontà o di una moralità innata nella società italiana, mettendo in rilievo il peso dei legami sociali e le appartenenze di ceto che in alcuni casi portarono alla salvezza degli ebrei.