Il contributo affronta alcuni temi del Convegno delineando un'immagine suggestiva e 'operazionale' del territorio italiano, rappresentandolo come un cantiere interrotto entro il quale si è in qualche modo cristallizzata quella incompiuta grande trasformazione avviata nel secondo dopoguerra con paradigmi e procedimenti che solo con molta difficoltà e parzialmente hanno saputo risolvere le notevoli criticità o raggiungere gli obiettivi che si erano preposti. L'immagine del cantiere interrotto, se è utile a ordinare un'analisi su cosa non abbia funzionato nella pianificazione in Italia, a focalizzare meglio le differenze di velocità tra l'emergere di esigenze portate dalla modernità e le risposte disciplinari a queste esigenze, è tesa al raggiungimento di alcuni obiettivi: (i) alla descrizione, riconoscimento o scoperta di nuovi paesaggi non più valutati solo alla luce della loro corrispondenza a modelli del passato; (ii) a individuare azioni disciplinari pertinenti e orientate all'intervento sull'esistente reinterpretato, nel tentativo di restituirgli senso.
Ri-avviare il cantiere interrotto della «grande trasformazione»: ri-conoscere nuovi paesaggi, lavorare per tessuti e componenti / Massimo Carta, Fabio Lucchesi. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 217-224. (Intervento presentato al convegno UrbanPromo XIII Edizione Progetto Paese).
Ri-avviare il cantiere interrotto della «grande trasformazione»: ri-conoscere nuovi paesaggi, lavorare per tessuti e componenti
Massimo Carta
;Fabio Lucchesi
2016
Abstract
Il contributo affronta alcuni temi del Convegno delineando un'immagine suggestiva e 'operazionale' del territorio italiano, rappresentandolo come un cantiere interrotto entro il quale si è in qualche modo cristallizzata quella incompiuta grande trasformazione avviata nel secondo dopoguerra con paradigmi e procedimenti che solo con molta difficoltà e parzialmente hanno saputo risolvere le notevoli criticità o raggiungere gli obiettivi che si erano preposti. L'immagine del cantiere interrotto, se è utile a ordinare un'analisi su cosa non abbia funzionato nella pianificazione in Italia, a focalizzare meglio le differenze di velocità tra l'emergere di esigenze portate dalla modernità e le risposte disciplinari a queste esigenze, è tesa al raggiungimento di alcuni obiettivi: (i) alla descrizione, riconoscimento o scoperta di nuovi paesaggi non più valutati solo alla luce della loro corrispondenza a modelli del passato; (ii) a individuare azioni disciplinari pertinenti e orientate all'intervento sull'esistente reinterpretato, nel tentativo di restituirgli senso.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.