Il presente studio si inserisce all’interno di un più ampio progetto di ricerca internazionale sulla devianza minorile, International Self-Report Delinquency Study-3 (ISRD-3), e si propone di fornire una maggiore conoscenza del legame esistente tra la presenza/assenza genitoriale, il supporto emotivo parentale percepito dai giovani e la vittimizzazione giovanile. I dati elaborati rientrano tra quelli raccolti attraverso la somministrazione del questionario ISRD-3 ad un campione nazionale di 3.508 studenti italiani delle classi seconde e terze della scuola media inferiore e delle classi prime della scuola media superiore. I risultati mostrano come gli adolescenti con maggiore rischio di vittimizzazione siano coloro che vivono in famiglie monogenitoriali o con caregivers diversi dai genitori (nonni, zii, altri parenti ecc.). Inoltre, ponendo l’attenzione alla percezione che l’adolescente ha del supporto emotivo parentale, dai risultati appare come più scarsa è tale percezione maggiore è la vittimizzazione subìta. La ricerca suggerisce che le strategie di intervento sul fenomeno della vittimizzazione giovanile dovrebbero coinvolgere tutti i membri della famiglia in cui il giovane è inserito e avere come obiettivo principale il miglioramento della qualità delle relazioni.
Parental presence and youth victimization in italy: International self-report delinquency study-3 results / Gualco B.; Fossa G.; Malagoli C.; Orlandi E.; Salvadori L.; Rensi R.. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - STAMPA. - 13:(2019), pp. 30-38. [10.7347/RIC-012019-p30]
Parental presence and youth victimization in italy: International self-report delinquency study-3 results
Gualco B.
;Fossa G.
;Rensi R.
2019
Abstract
Il presente studio si inserisce all’interno di un più ampio progetto di ricerca internazionale sulla devianza minorile, International Self-Report Delinquency Study-3 (ISRD-3), e si propone di fornire una maggiore conoscenza del legame esistente tra la presenza/assenza genitoriale, il supporto emotivo parentale percepito dai giovani e la vittimizzazione giovanile. I dati elaborati rientrano tra quelli raccolti attraverso la somministrazione del questionario ISRD-3 ad un campione nazionale di 3.508 studenti italiani delle classi seconde e terze della scuola media inferiore e delle classi prime della scuola media superiore. I risultati mostrano come gli adolescenti con maggiore rischio di vittimizzazione siano coloro che vivono in famiglie monogenitoriali o con caregivers diversi dai genitori (nonni, zii, altri parenti ecc.). Inoltre, ponendo l’attenzione alla percezione che l’adolescente ha del supporto emotivo parentale, dai risultati appare come più scarsa è tale percezione maggiore è la vittimizzazione subìta. La ricerca suggerisce che le strategie di intervento sul fenomeno della vittimizzazione giovanile dovrebbero coinvolgere tutti i membri della famiglia in cui il giovane è inserito e avere come obiettivo principale il miglioramento della qualità delle relazioni.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.