Fin dalla prima metà del XVI secolo, poeti, artisti e uomini di cultura, affluiscono per le contrade del Bel paese, con l’intento di intercettare le tracce del mondo antico e di compiere nuove esperienze estetiche, attraversando i paesaggi storici celebrati dai testi degli autori classici. Queste periodiche migrazioni culturali avvengono in una prima fase con un movimento spontaneo, ed in seguito, a partire dal Settecento, secondo una consuetudine pedagogica divenuta obbligatoria per la completa formazione umanistica di ogni gentiluomo europeo: il Grand tour.
Paesaggi e rovine nella cultura del Grand tour / Tessa Matteini. - In: QUADERNI DELLA RI-VISTA. - ISSN 1824-3541. - ELETTRONICO. - numero 5, volume 1,:(2008), pp. 7-14.
Paesaggi e rovine nella cultura del Grand tour
Tessa Matteini
2008
Abstract
Fin dalla prima metà del XVI secolo, poeti, artisti e uomini di cultura, affluiscono per le contrade del Bel paese, con l’intento di intercettare le tracce del mondo antico e di compiere nuove esperienze estetiche, attraversando i paesaggi storici celebrati dai testi degli autori classici. Queste periodiche migrazioni culturali avvengono in una prima fase con un movimento spontaneo, ed in seguito, a partire dal Settecento, secondo una consuetudine pedagogica divenuta obbligatoria per la completa formazione umanistica di ogni gentiluomo europeo: il Grand tour.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
grandtour1.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: articolo pdf
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
994.47 kB
Formato
Adobe PDF
|
994.47 kB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.