Tra le pratiche avviate in Toscana all'indomani e l'approvazione della nuova Legge regionale sul governo del territorio rivestono un ruolo di particolare interesse quelle si riferiscono alla pianificazione urbanistica intercomunale. L'approccio di tipo volontaristico in Italia ha una storia lunga, ma purtroppo portatrice di esigui risultati. In Toscana in particolare dopo le esperienze nate il solco della Legge 1150/42 -nessuna delle quali visto concludersi l'iter fino all'approvazione- si sono avute diverse altre azioni di coordinamento dei piani come quelle legate alla programmazione economica dei comprensori, al decentramento amministrativo delle Associazioni Intercomunali, al coordinamento degli strumenti urbanistici, agli Schemi strutturali. Spesso queste pratiche non si sono concretizzate in uno specifico strumento pianificatorio con valore normativo immediatamente cogente, ma sicuramente sono andate a costituire uno spesso background di cultura normativa, pianificatoria e politica. Questa scarsità di interesse per un strumento coordinato è stato sicuramente influenzato dall'alternanza sulla scena istituzionale di azioni politiche che consolidavano o limitavano il ruolo della Provincia come Ente intermedio. In questo momento gli effetti di depotenziamento dell'istituzione provinciale operato Legge 56/2014 e l'avvio, nell'ultimo triennio, di diversi procedimenti di formazione di piani strutturali intercomunali fanno presumere nuovi approcci cooperativi. Ad oggi le condizioni culturali e normative consentono un maggiore ottimismo rispetto al passato nei confronti degli esiti della pianificazione associata, primo tra questi lo sdoppiamento dello strumento comunale in piano strutturale e piano operativo; una maggiore attitudine a forme di governance cooperativa esperite dai Sindaci nell'ambito dei nuovi organi assembleari delle Province; la frequentazione degli strumenti di governance multilivello oramai consueto in quegli Enti che si confrontano con i finanziamenti derivanti dalla programmazione comunitaria europea. La regione Toscana sembra credere sia a questa opportunità di rafforzamento delle visioni territoriali proveniente dal basso, che al contributo in termini di semplificazione amministrativa. Infatti ha promosso nel tempo un'azione sperimentale e due bandi per agevolare, attraverso appositi contributi, quegli enti che volessero avviare un percorso unitario: Le numerose iniziative intercomunali ad essi collegate e le diversità di approccio in termini operativi, quindi di diverse strutture di governance, possono costituire un interessante caso di studio.

Una nuova stagione di pratiche cooperative per l'urbanistica toscana / Massimo Parrini. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 514-518. (Intervento presentato al convegno XXI Conferenza Nazionale SIU. CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI. Politiche e progetti per città e territori in transizione tenutosi a Firenze nel 6-8/06/2018).

Una nuova stagione di pratiche cooperative per l'urbanistica toscana.

Massimo Parrini
2018

Abstract

Tra le pratiche avviate in Toscana all'indomani e l'approvazione della nuova Legge regionale sul governo del territorio rivestono un ruolo di particolare interesse quelle si riferiscono alla pianificazione urbanistica intercomunale. L'approccio di tipo volontaristico in Italia ha una storia lunga, ma purtroppo portatrice di esigui risultati. In Toscana in particolare dopo le esperienze nate il solco della Legge 1150/42 -nessuna delle quali visto concludersi l'iter fino all'approvazione- si sono avute diverse altre azioni di coordinamento dei piani come quelle legate alla programmazione economica dei comprensori, al decentramento amministrativo delle Associazioni Intercomunali, al coordinamento degli strumenti urbanistici, agli Schemi strutturali. Spesso queste pratiche non si sono concretizzate in uno specifico strumento pianificatorio con valore normativo immediatamente cogente, ma sicuramente sono andate a costituire uno spesso background di cultura normativa, pianificatoria e politica. Questa scarsità di interesse per un strumento coordinato è stato sicuramente influenzato dall'alternanza sulla scena istituzionale di azioni politiche che consolidavano o limitavano il ruolo della Provincia come Ente intermedio. In questo momento gli effetti di depotenziamento dell'istituzione provinciale operato Legge 56/2014 e l'avvio, nell'ultimo triennio, di diversi procedimenti di formazione di piani strutturali intercomunali fanno presumere nuovi approcci cooperativi. Ad oggi le condizioni culturali e normative consentono un maggiore ottimismo rispetto al passato nei confronti degli esiti della pianificazione associata, primo tra questi lo sdoppiamento dello strumento comunale in piano strutturale e piano operativo; una maggiore attitudine a forme di governance cooperativa esperite dai Sindaci nell'ambito dei nuovi organi assembleari delle Province; la frequentazione degli strumenti di governance multilivello oramai consueto in quegli Enti che si confrontano con i finanziamenti derivanti dalla programmazione comunitaria europea. La regione Toscana sembra credere sia a questa opportunità di rafforzamento delle visioni territoriali proveniente dal basso, che al contributo in termini di semplificazione amministrativa. Infatti ha promosso nel tempo un'azione sperimentale e due bandi per agevolare, attraverso appositi contributi, quegli enti che volessero avviare un percorso unitario: Le numerose iniziative intercomunali ad essi collegate e le diversità di approccio in termini operativi, quindi di diverse strutture di governance, possono costituire un interessante caso di studio.
2018
AA. VV. (2019), Atti della XXI Conferenza Nazionale SIU. CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI. Politiche e progetti per città e territori in transizione, Firenze 6-8 giugno 2018
XXI Conferenza Nazionale SIU. CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI. Politiche e progetti per città e territori in transizione
Firenze
6-8/06/2018
Massimo Parrini
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