Il testo presenta per la prima volta in lingua italiana la tesi di laurea di Eva Justin, giovane studiosa che si dedicò agli studi razziali sulla categoria "zingari" a partire dalla ricerca pedagogica nella Germania nazista. Justin fu assunta nel Centro di ricerca per l'igiene razziale e la biologia criminale dell'Ufficio d'Igiene del Reich. La sua tesi voleva dimostrare che includere i bambini rom e sinti nella società tedesca attraverso lo strumento della pedagogia e dell'educazione rappresentava un dispendio di risorse da parte dello Stato, perché essi erano da considerare una razza inferiore, un gruppo di persone su cui era necessario agire attraverso la sterilizzazione forzata e lo sterminio fisico. Prima delle sue conclusioni, la ricercatrice aveva elaborato riferimenti educativi e pedagogici molto precisi sulla base di ricerca quantitativa. La tesi fu discussa alla fine del 1943 e nel maggio del 1944 le bambine ed i bambini sinti e rom dell'orfanotrofio di Mulfingen - le cavie su cui aveva lavorato Eva Justin - furono prelevati da un pullman e portati ad Auschwitz-Birkenau, dove furono eliminati nelle camere a gas. La teoria pedagogica era stata asservita ai criteri razzisti ed aveva offerto gli strumenti utili allo sterminio. Gli studi di Eva Justin sul piano pedagogico, educativo, antropologico furono elementi decisivi per sostenere la persecuzione. La storia dell'inclusione di rom e sinti in Europa si è sempre giocata sul piano pedagogico, pertanto il recupero di questo testo in lingua italiana (mai riproposta neppure all'estero in un testo di analisi critica approfondita) permette di rintracciare i segni storici della permanenza dello stereotipo dello "zingaro" a livello sociale ed educativo. Il volume offre per la prima volta un percorso lineare delle teorizzazioni sugli "zingari" tra passato e presente in campo pedagogico in Europa e successivamente in Italia: la mancata decostruzione di stereotipi e la mancata analisi critica di questo processo storico-educativo ha influenzato le politiche d'inclusione nel presente.

I destini dei bambini zingari educati in modo estraneo alla loro razza, prima edizione italiana del volume di E. Justin (1943) a cura di Luca Bravi / Luca Bravi. - STAMPA. - (2018), pp. 5-169.

I destini dei bambini zingari educati in modo estraneo alla loro razza, prima edizione italiana del volume di E. Justin (1943) a cura di Luca Bravi

Luca Bravi
2018

Abstract

Il testo presenta per la prima volta in lingua italiana la tesi di laurea di Eva Justin, giovane studiosa che si dedicò agli studi razziali sulla categoria "zingari" a partire dalla ricerca pedagogica nella Germania nazista. Justin fu assunta nel Centro di ricerca per l'igiene razziale e la biologia criminale dell'Ufficio d'Igiene del Reich. La sua tesi voleva dimostrare che includere i bambini rom e sinti nella società tedesca attraverso lo strumento della pedagogia e dell'educazione rappresentava un dispendio di risorse da parte dello Stato, perché essi erano da considerare una razza inferiore, un gruppo di persone su cui era necessario agire attraverso la sterilizzazione forzata e lo sterminio fisico. Prima delle sue conclusioni, la ricercatrice aveva elaborato riferimenti educativi e pedagogici molto precisi sulla base di ricerca quantitativa. La tesi fu discussa alla fine del 1943 e nel maggio del 1944 le bambine ed i bambini sinti e rom dell'orfanotrofio di Mulfingen - le cavie su cui aveva lavorato Eva Justin - furono prelevati da un pullman e portati ad Auschwitz-Birkenau, dove furono eliminati nelle camere a gas. La teoria pedagogica era stata asservita ai criteri razzisti ed aveva offerto gli strumenti utili allo sterminio. Gli studi di Eva Justin sul piano pedagogico, educativo, antropologico furono elementi decisivi per sostenere la persecuzione. La storia dell'inclusione di rom e sinti in Europa si è sempre giocata sul piano pedagogico, pertanto il recupero di questo testo in lingua italiana (mai riproposta neppure all'estero in un testo di analisi critica approfondita) permette di rintracciare i segni storici della permanenza dello stereotipo dello "zingaro" a livello sociale ed educativo. Il volume offre per la prima volta un percorso lineare delle teorizzazioni sugli "zingari" tra passato e presente in campo pedagogico in Europa e successivamente in Italia: la mancata decostruzione di stereotipi e la mancata analisi critica di questo processo storico-educativo ha influenzato le politiche d'inclusione nel presente.
2018
FrancoAngeli
ITA
Goal 4: Quality education
Goal 10: Reducing inequalities
Luca Bravi
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