Sicurezza e riservatezza

Sempre più al centro del dibattito attuale, la possibilità di comprimere la riservatezza al fine di acquisire prove utili alla repressione penale implica l’operatività di una tecnica di soluzione dei conflitti tra valori basata sul principio di proporzionalità, che spinge a considerare la giurisprudenza costituzionale tedesca e italiana. Quasi sempre impegnata a cimentarsi con strumenti acquisitivi non disciplinati dalla legge, la giurisprudenza costituzionale e di legittimità ha delineato i contorni di un canone di non sostituibilità volto ad evitare che le istanze securitarie siano perseguite mediante aggiramenti surrettizi della legalità della prova. L'individuazione della tecnica di soluzione dei conflitti - anche attraverso studi di diritto costituzionale comparato - e del canone di non sostituibilità che presiede all'ingresso delle nuove tecnologie nel processo penale a tutela del principio di legalità del sistema probatorio costituisce un tratto di marcata originalità del lavoro. La ricerca è sostenuta da rigore metodologico che muove dall'analisi di una copiosa e complessa giurisprudenza costituzionale italiana e tedesca oltre che dall'esame del dato normativo. L'impatto atteso consiste nell'orientare il legislatore de iure condendo e nel fornire alla giurisprudenza costituzionale e di legittimità solidi orientamenti sistematici. Oltre ai profili di teoria generale, l'interesse si appunta sul tema del captatore informatico eletto a banco di prova per la portata applicativa degli innovativi schemi teorici prospettati nel lavoro. Poichè si tratta di temi di grande interesse anche a livello di diritto comparato, il lavoro rappresenta senz'altro un punto di riferimento per lo studioso straniero che si accosti all'ordinamento italiano al fine di individuare i paradigmi di riferimento per una analisi di diritto comparato.