La superficie forestale italiana è in costante aumento ma è in ampia misura in condizioni di abbandono colturale a causa della sospensione di qualsiasi forma di gestione attiva. L’articolo evidenzia gli aspetti positivi e le criticità insite in questa situazione. A scala di paesaggio, l’abbandono è visto come un fattore che può determinare nel tempo il miglioramento della biodiversità ma, poiché il fenomeno interessa soprattutto le foreste dei territori montani è vivo il rischio di compromettere importanti funzioni protettive che contribuiscono a garantire la qualità della vita delle comunità locali, specie a fronte dei cambiamenti climatici. Le operazioni di taglio ed esbosco hanno sempre un impatto abbastanza rilevante sui singoli popolamenti ma solo attraverso la selvicoltura, se attuata con approccio sistemico, è possibile dare al soprassuolo struttura e composizione che lo rendano adeguato a svolger funzioni protettive. La selvicoltura va, quindi, rilanciata come strumento atto a garantire la funzionalità biologica, la perpetuità e l’uso del bosco accrescere resistenza, resilienza e adattabilità dell’ecosistema di fronte al cambiamento globale.
Il bosco e la custodia del territorio: il ruolo della selvicoltura / Luigi Portoghesi, Francesco Iovino, Giacomo Certini, Davide Travaglini. - In: L'ITALIA FORESTALE E MONTANA. - ISSN 0021-2776. - STAMPA. - 5:(2019), pp. 263-276. [10.4129/ifm.2019.5.01]
Il bosco e la custodia del territorio: il ruolo della selvicoltura
Giacomo Certini;Davide Travaglini
2019
Abstract
La superficie forestale italiana è in costante aumento ma è in ampia misura in condizioni di abbandono colturale a causa della sospensione di qualsiasi forma di gestione attiva. L’articolo evidenzia gli aspetti positivi e le criticità insite in questa situazione. A scala di paesaggio, l’abbandono è visto come un fattore che può determinare nel tempo il miglioramento della biodiversità ma, poiché il fenomeno interessa soprattutto le foreste dei territori montani è vivo il rischio di compromettere importanti funzioni protettive che contribuiscono a garantire la qualità della vita delle comunità locali, specie a fronte dei cambiamenti climatici. Le operazioni di taglio ed esbosco hanno sempre un impatto abbastanza rilevante sui singoli popolamenti ma solo attraverso la selvicoltura, se attuata con approccio sistemico, è possibile dare al soprassuolo struttura e composizione che lo rendano adeguato a svolger funzioni protettive. La selvicoltura va, quindi, rilanciata come strumento atto a garantire la funzionalità biologica, la perpetuità e l’uso del bosco accrescere resistenza, resilienza e adattabilità dell’ecosistema di fronte al cambiamento globale.File | Dimensione | Formato | |
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