: Il Patrimonio rupestre di Ivanovo Text: Nell’ambito del progetto di internazionalizzazione finalizzato alla creazione di un network per il progetto “The seaway limes.”, L’università degli studi - Dipartimento di Architettura ha instaurato una collaborazione con Rousse Regional Museum of History rappresentato dal Direttore Prof. Nikolay Nenov e Speleology, Bulgarian Caving Society and Balkan Speleological con a capo Alexey Zhalov . Otto i paesi che partecipano al progetto. The Seaway Limes project prosegue le linee di ricerca tracciate dal progetto Crhima-cinp (2010-2012) e dal progetto sugli Rock-Hewn Habitat del PRIN 2011-2013. L’habitat in rupe di Ivanovo è uno dei luoghi oggetto di studio, ed è uno dei 9 siti bulgari Patrimonio dell’umanità sin dal 1979. Esso caratterizza un’ansa della falesia carsica che si snoda sul fiume Roussenski Lom, nel nord-est della Bulgaria. Le prime notizie dell’insediamento si hanno da un manoscritto del 14°secolo redatto del patriarca Yohakim I (1235-1246?) e pubblicato nel 1954 da Ivan Snegarov e Ivan Duychev, con lo studio di un secondo documento associa Yohakim I al monastero di "St. Arcangelo Michele " e a Ivan Assen II, imperatore di Bulgaria dal 1218 al 1241. È a questo periodo che alcuni studiosi datano gli affreschi della Chiesa della Vergine Maria. Assen II, l’imperatore donatore, porge il picco roccioso della chiesa a St. Ivan, è rappresentato nel nartece insieme alla Vergine Maria. Gli affreschi della chiesa si staccano dai dettami pittorici Bizantini e fanno riferimento all’arte classica. Essi mostrano una chiara preferenza per il nudo, il paesaggio, uno sfondo architettonico in una composizione, un dramma, un'atmosfera emotiva - qualità che testimoniano l'eccezionale abilità degli artisti appartenenti alla Scuola di pittura di Tarnovo. I cinque monumenti storici di questo gruppo (cappelle, chiese, ecc.), con affreschi Risalenti al XIII e al XIV secolo, sono esempi dello sviluppo del carattere distintivo e della maestria nell'arte del Secondo Stato Bulgaro / 1187- 1396 /. Il monastero dell’Arcangelo Michele è sopravvissuto fino a quando la Bulgaria cadde sotto il domino ottomano e, subito dopo, gradualmente cadde in declino. Nel XVIII secolo il santuario era nuovamente un luogo di interesse per i credenti nell'eterna potenza di Dio. Il magnifico ambiente naturale, le originali soluzioni architettoniche e La ricchezza, la varietà di celle, cappelle, chiese, complessi monastici rendono unico il valore di questo straordinario insediamento storico. La missione, compiuta a maggio 2019, ha raccolto dati metrici su tre chiese: San Teodoro, Gospodev Dol God’s Gap e quella chiamata della Vergine Maria. The Ivanovo rupestrian cultural Heritage Text: The University of Studies - Department of Architecture is creating a network for the EACEA call with the project "The seaway limes." Therefore, he established a collaboration Rousse Regional Museum of History, Director Prof. Nikolay Nenov, and Bulgarian Caving Society and Balkan Speleological, led by Alexey Zhalov. The Seaway Limes project continues the research lines outlined by the Crhima-cinp project (EACEA 2010-2012) and by the Rock-Hewn Habitat project of PRIN 2011-2013. The Ivanovo cliff habitat is one of the places studied, and it is one of the 9 Bulgarian World Heritage sites since 1979. It characterizes a loop of the karst cliff that winds along the Roussenski Lom river, in North-Eastern Bulgaria. The first information of the settlement comes from a 14th century manuscript written by Patriarch Yohakim I (1235-1246?), and published in 1954 by Ivan Snegarov and Ivan Duychev, with the study of a second document associates Yohakim I with the monastery of "St. Archangel Michael" and to Ivan Assen II, emperor of Bulgaria from 1218 to 1241. It is at this time that some scholars date the frescoes of the Church of the Virgin Mary. Assen II, the donor emperor, hands the rocky peak of the church to St. Ivan, is represented in the narthex together with the Virgin Mary. The frescoes in the church are detached from the Byzantine pictorial dictates and refer to classical art. They show a clear preference for the nude, the landscape, an architectural background in a composition, a drama, and an emotional atmosphere - qualities that testify to the exceptional ability of the artists belonging to the Tŭrnovo Painting School. I cinque monumenti storici di questo gruppo (cappelle, chiese, ecc.), con affreschi Risalenti al XIII e al XIV secolo, sono esempi dello sviluppo del carattere distintivo e della maestria nell'arte del Secondo Stato Bulgaro / 1187- 1396 /. The monastery ‘St. Michael the Archangel’ had survived until Bulgaria fell under Ottoman Rule and shortly after, but gradually it fall into decline. In the 18th century, the shrine was again a place of interest for worshippers who believe in the eternal power of God. The magnificent natural surroundings, the wealth and original architectural solutions, the variety of cells, chapels, churches and monastic complexes make the value of this extraordinary historic settlement unique. The mission, carried out in May 2019, collected metric data on three churches: San Theodore, God’s Gap and the one called of the Virgin Mary.

Il Patrimonio rupestre di Ivanovo / Carmela Crescenzi. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 118-123. (Intervento presentato al convegno Il Simposio UID di internazionalizzazione della ricerca. tenutosi a Matera).

Il Patrimonio rupestre di Ivanovo

Carmela Crescenzi
2019

Abstract

: Il Patrimonio rupestre di Ivanovo Text: Nell’ambito del progetto di internazionalizzazione finalizzato alla creazione di un network per il progetto “The seaway limes.”, L’università degli studi - Dipartimento di Architettura ha instaurato una collaborazione con Rousse Regional Museum of History rappresentato dal Direttore Prof. Nikolay Nenov e Speleology, Bulgarian Caving Society and Balkan Speleological con a capo Alexey Zhalov . Otto i paesi che partecipano al progetto. The Seaway Limes project prosegue le linee di ricerca tracciate dal progetto Crhima-cinp (2010-2012) e dal progetto sugli Rock-Hewn Habitat del PRIN 2011-2013. L’habitat in rupe di Ivanovo è uno dei luoghi oggetto di studio, ed è uno dei 9 siti bulgari Patrimonio dell’umanità sin dal 1979. Esso caratterizza un’ansa della falesia carsica che si snoda sul fiume Roussenski Lom, nel nord-est della Bulgaria. Le prime notizie dell’insediamento si hanno da un manoscritto del 14°secolo redatto del patriarca Yohakim I (1235-1246?) e pubblicato nel 1954 da Ivan Snegarov e Ivan Duychev, con lo studio di un secondo documento associa Yohakim I al monastero di "St. Arcangelo Michele " e a Ivan Assen II, imperatore di Bulgaria dal 1218 al 1241. È a questo periodo che alcuni studiosi datano gli affreschi della Chiesa della Vergine Maria. Assen II, l’imperatore donatore, porge il picco roccioso della chiesa a St. Ivan, è rappresentato nel nartece insieme alla Vergine Maria. Gli affreschi della chiesa si staccano dai dettami pittorici Bizantini e fanno riferimento all’arte classica. Essi mostrano una chiara preferenza per il nudo, il paesaggio, uno sfondo architettonico in una composizione, un dramma, un'atmosfera emotiva - qualità che testimoniano l'eccezionale abilità degli artisti appartenenti alla Scuola di pittura di Tarnovo. I cinque monumenti storici di questo gruppo (cappelle, chiese, ecc.), con affreschi Risalenti al XIII e al XIV secolo, sono esempi dello sviluppo del carattere distintivo e della maestria nell'arte del Secondo Stato Bulgaro / 1187- 1396 /. Il monastero dell’Arcangelo Michele è sopravvissuto fino a quando la Bulgaria cadde sotto il domino ottomano e, subito dopo, gradualmente cadde in declino. Nel XVIII secolo il santuario era nuovamente un luogo di interesse per i credenti nell'eterna potenza di Dio. Il magnifico ambiente naturale, le originali soluzioni architettoniche e La ricchezza, la varietà di celle, cappelle, chiese, complessi monastici rendono unico il valore di questo straordinario insediamento storico. La missione, compiuta a maggio 2019, ha raccolto dati metrici su tre chiese: San Teodoro, Gospodev Dol God’s Gap e quella chiamata della Vergine Maria. The Ivanovo rupestrian cultural Heritage Text: The University of Studies - Department of Architecture is creating a network for the EACEA call with the project "The seaway limes." Therefore, he established a collaboration Rousse Regional Museum of History, Director Prof. Nikolay Nenov, and Bulgarian Caving Society and Balkan Speleological, led by Alexey Zhalov. The Seaway Limes project continues the research lines outlined by the Crhima-cinp project (EACEA 2010-2012) and by the Rock-Hewn Habitat project of PRIN 2011-2013. The Ivanovo cliff habitat is one of the places studied, and it is one of the 9 Bulgarian World Heritage sites since 1979. It characterizes a loop of the karst cliff that winds along the Roussenski Lom river, in North-Eastern Bulgaria. The first information of the settlement comes from a 14th century manuscript written by Patriarch Yohakim I (1235-1246?), and published in 1954 by Ivan Snegarov and Ivan Duychev, with the study of a second document associates Yohakim I with the monastery of "St. Archangel Michael" and to Ivan Assen II, emperor of Bulgaria from 1218 to 1241. It is at this time that some scholars date the frescoes of the Church of the Virgin Mary. Assen II, the donor emperor, hands the rocky peak of the church to St. Ivan, is represented in the narthex together with the Virgin Mary. The frescoes in the church are detached from the Byzantine pictorial dictates and refer to classical art. They show a clear preference for the nude, the landscape, an architectural background in a composition, a drama, and an emotional atmosphere - qualities that testify to the exceptional ability of the artists belonging to the Tŭrnovo Painting School. I cinque monumenti storici di questo gruppo (cappelle, chiese, ecc.), con affreschi Risalenti al XIII e al XIV secolo, sono esempi dello sviluppo del carattere distintivo e della maestria nell'arte del Secondo Stato Bulgaro / 1187- 1396 /. The monastery ‘St. Michael the Archangel’ had survived until Bulgaria fell under Ottoman Rule and shortly after, but gradually it fall into decline. In the 18th century, the shrine was again a place of interest for worshippers who believe in the eternal power of God. The magnificent natural surroundings, the wealth and original architectural solutions, the variety of cells, chapels, churches and monastic complexes make the value of this extraordinary historic settlement unique. The mission, carried out in May 2019, collected metric data on three churches: San Theodore, God’s Gap and the one called of the Virgin Mary.
2019
Symposium of Representation Scientific Area for the development of multidisciplinary International programs
Il Simposio UID di internazionalizzazione della ricerca.
Matera
Carmela Crescenzi
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Ivanovo_uid2019_1.tif

accesso aperto

Descrizione: Primi dati del workshop in Ivanovo
Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Open Access
Dimensione 20.24 MB
Formato TIFF
20.24 MB TIFF

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1178074
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact