L’abete bianco (Abies alba Mill.) è una specie montana tipica di stazioni fresche e sensibile alla siccità estiva. In passato, la specie era diffusa anche in zone più calde ed asciutte della penisola italiana, fino a raggiungere le coste mediterranee come mostrato da studi palinologici e archeobotanici. Successivamente l’areale dell’abete bianco ha subito una significativa contrazione a causa della forte pressione antropica sul territorio. Nel piano basale la specie è stata sostituita da querce termofile e macchia mediterranea e da coltivazioni agrarie. Simulazioni della dinamica della vegetazione con modelli ecofisiologici, indicano che le abetine miste termofile caratterizzerebbero ancora oggi il paesaggio mediterraneo in assenza di disturbi. Questi studi sono confermati dalla presenza di popolamenti misti di abete bianco, isolati e di limitata estensione in ambiente mediterraneo. In Toscana è in corso uno studio per identificare e caratterizzare i popolamenti di abete bianco a bassa quota (< 500 m slm). Ad oggi ne sono stati individuati quattro, tra cui due in provincia di Arezzo, uno in provincia di Siena e uno vicino a Pisa (abetina di Varramista). Questi popolamenti sono particolarmente rilevanti per la conservazione della specie in zone a clima mesomediterraneo, per la diffusione ex-situ del taxa e per la definizione di strategie gestionali adattative in vista dei cambiamenti climatici. Nell’abetina di Varramista, oggetto del presente contributo, è analizzata la composizione specifica, la struttura del popolamento e la dinamica della rinnovazione per valutarne stabilità e sviluppo futuro. L’abetina si trova ad un’altitudine compresa tra 20 e 60 m slm, all’interno di un’azienda agricola di proprietà privata. I soprassuoli studiati sono in tre piccole valli esposte a nord, lungo corsi di acqua e gestiti con un piano dei tagli che prevede diradamenti deboli e dal basso. L’ultimo diradamento è stato effettuato nel 2006-2007, mentre nel 2015 sono stati effettuati interventi in seguito ad una eccezionale tempesta di vento verificatasi nel mese di Marzo in Toscana e che ha interessato anche l’abetina di Varramista. La struttura varia da monoplana a pluriplana, è di tipo coetaneiforme, con età media degli abeti di 55-65 anni. La densità varia da 376 a 2940 piante ha-1 e l’area basimetrica da 20,14 a 40,12 m2ha-1. L’abetina di Varramista è caratterizzata dalla presenza di specie tipiche della foresta mesomediterranea, tra cui Fraxinus ornus L., Arbutus unedo L., Viburnum tinus L., Laurus nobilis L., Ilex aquifolium L., Sorbus torminalis L., Taxus baccata L., Quercus cerris L. e Quercus ilex L., con una diversità specifica elevata (indice di Shannon tra 0,76 e 1,71). Il leccio risulta, tra le specie arboree presenti, il più probabile concorrente come specie dominante futura, insieme al cerro nelle condizioni più xeriche. Diversamente, nelle zone più fresche e con buona disponibilità di acqua, l’abete bianco è la specie dominante anche nell’ipotesi di sviluppo futuro del popolamento, grazie alla buona capacità di rinnovazione e crescita dei semenzali. Interventi selvicolturali mirati alla conservazione dell’abete bianco sono auspicabili soprattutto laddove la dinamica del soprassuolo fa intravedere una consistente ed affermata rinnovazione di abete bianco.

Abetine mesomediterranee in Toscana: il caso dell’abete bianco a Varramista / Stolaria Anzilotti, Martina Pollastrini, Maria Chiara Manetti, Francesco Pelleri, Diego Walder, Patrick Krebs, Marco Conedera. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 1-154. (Intervento presentato al convegno La scienza utile per le foreste: ricerca e trasferimento. XII Congresso Nazionale SISEF tenutosi a Palermo nel 12- 15 Novembre 2019).

Abetine mesomediterranee in Toscana: il caso dell’abete bianco a Varramista

Martina Pollastrini;
2019

Abstract

L’abete bianco (Abies alba Mill.) è una specie montana tipica di stazioni fresche e sensibile alla siccità estiva. In passato, la specie era diffusa anche in zone più calde ed asciutte della penisola italiana, fino a raggiungere le coste mediterranee come mostrato da studi palinologici e archeobotanici. Successivamente l’areale dell’abete bianco ha subito una significativa contrazione a causa della forte pressione antropica sul territorio. Nel piano basale la specie è stata sostituita da querce termofile e macchia mediterranea e da coltivazioni agrarie. Simulazioni della dinamica della vegetazione con modelli ecofisiologici, indicano che le abetine miste termofile caratterizzerebbero ancora oggi il paesaggio mediterraneo in assenza di disturbi. Questi studi sono confermati dalla presenza di popolamenti misti di abete bianco, isolati e di limitata estensione in ambiente mediterraneo. In Toscana è in corso uno studio per identificare e caratterizzare i popolamenti di abete bianco a bassa quota (< 500 m slm). Ad oggi ne sono stati individuati quattro, tra cui due in provincia di Arezzo, uno in provincia di Siena e uno vicino a Pisa (abetina di Varramista). Questi popolamenti sono particolarmente rilevanti per la conservazione della specie in zone a clima mesomediterraneo, per la diffusione ex-situ del taxa e per la definizione di strategie gestionali adattative in vista dei cambiamenti climatici. Nell’abetina di Varramista, oggetto del presente contributo, è analizzata la composizione specifica, la struttura del popolamento e la dinamica della rinnovazione per valutarne stabilità e sviluppo futuro. L’abetina si trova ad un’altitudine compresa tra 20 e 60 m slm, all’interno di un’azienda agricola di proprietà privata. I soprassuoli studiati sono in tre piccole valli esposte a nord, lungo corsi di acqua e gestiti con un piano dei tagli che prevede diradamenti deboli e dal basso. L’ultimo diradamento è stato effettuato nel 2006-2007, mentre nel 2015 sono stati effettuati interventi in seguito ad una eccezionale tempesta di vento verificatasi nel mese di Marzo in Toscana e che ha interessato anche l’abetina di Varramista. La struttura varia da monoplana a pluriplana, è di tipo coetaneiforme, con età media degli abeti di 55-65 anni. La densità varia da 376 a 2940 piante ha-1 e l’area basimetrica da 20,14 a 40,12 m2ha-1. L’abetina di Varramista è caratterizzata dalla presenza di specie tipiche della foresta mesomediterranea, tra cui Fraxinus ornus L., Arbutus unedo L., Viburnum tinus L., Laurus nobilis L., Ilex aquifolium L., Sorbus torminalis L., Taxus baccata L., Quercus cerris L. e Quercus ilex L., con una diversità specifica elevata (indice di Shannon tra 0,76 e 1,71). Il leccio risulta, tra le specie arboree presenti, il più probabile concorrente come specie dominante futura, insieme al cerro nelle condizioni più xeriche. Diversamente, nelle zone più fresche e con buona disponibilità di acqua, l’abete bianco è la specie dominante anche nell’ipotesi di sviluppo futuro del popolamento, grazie alla buona capacità di rinnovazione e crescita dei semenzali. Interventi selvicolturali mirati alla conservazione dell’abete bianco sono auspicabili soprattutto laddove la dinamica del soprassuolo fa intravedere una consistente ed affermata rinnovazione di abete bianco.
2019
La scienza utile per le foreste: ricerca e trasferimento. XII Congresso Nazionale SISEF
La scienza utile per le foreste: ricerca e trasferimento. XII Congresso Nazionale SISEF
Palermo
Stolaria Anzilotti, Martina Pollastrini, Maria Chiara Manetti, Francesco Pelleri, Diego Walder, Patrick Krebs, Marco Conedera
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