La ricerca internazionale riconosce il cambiamento strutturale dei processi di urbanizzazione nell’ultimo trentennio, complicatosi in seguito alla crisi finanziaria globale. Per molti anni, la transizione verso nuove forme dell’urbano è stata interpretata come dispersione dei caratteri della città centrale (o almeno di quelli storicamente associati all’idea di città come densità, eterogeneità, dimensione) e come superamento delle tradizionali categorie dialettiche di centro e periferia, concentrazione e dispersione, urbano e non urbano, attraverso, ad esempio, le figure della conurbazione, della megalopoli, della città regione. I ricercatori che si sono confrontati sull’interpretazione di questo cambiamento hanno introdotto nel dibattito un rinnovato interesse per la dimensione regionale come orizzonte di riferimento utile ad afferrare la natura, il metabolismo e la velocità delle trasformazioni. Essi hanno posto la questione del complesso rapporto fra processi sociali e forme insediative, equità dei modelli di sviluppo locale e capacità endogena di costruzione delle politiche finalizzate al 'governo' delle risorse territoriali. Si è quindi approfondito un ambito plurale di studi e di ricerche, dal concetto di urbanizzazione regionale multiscalare o regionalizzazione dell’urbano come descrizione della transizione post-metropolitana (Soja), alla suburbanizzazione globale e le implicazioni di governance regionale (Keil), fino alla reinterpretazione del bio- regionalismo attraverso il paradigma della Bio-regione Urbana (Magnaghi). Riallacciandosi alle radici degli studi regionali, Contesti ripropone il contributo seminale di Lewis Mumford, Regions – To Live In, pubblicato in The Survey nel 1925, dedicato alla critica del piano di Adams per New York, in cui Mumford, esordendo con la frase, the hope of the city lies outside itself, delinea e anticipa un’idea di regione ispirata alla sostenibilità, al contenimento e alla riorganizzazione dei processi di urbanizzazione: “Regional planning asks not how wide an area can be brought under the aegis of the metropolis, but how the population and civic facilities can be distributed so as to promote and stimulate a vivid, creative life throughout a whole region, a region being any geographic area that possesses a certain unity of climate, soil, vegetation, industry and culture” Contesti, nel secondo numero del 2017, intende esplorare il cambiamento dei processi di urbanizzazione in chiave neo-regionalista e bio-regionale incrociando aspetti urbani, sociali, economici e ambientali, esplorando cambiamenti di natura spaziale e politica, nonché di governance regionale multiscalare e orizzontale (come superamento della governance metropolitana), anche attraverso l’analisi di contesti locali e di casi studio.

Region(s) - to live in / D. Fanfani, C. Perrone. - In: CONTESTI. - ISSN 2035-5300. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 1-248.

Region(s) - to live in

D. Fanfani
Conceptualization
;
C. Perrone
Conceptualization
2019

Abstract

La ricerca internazionale riconosce il cambiamento strutturale dei processi di urbanizzazione nell’ultimo trentennio, complicatosi in seguito alla crisi finanziaria globale. Per molti anni, la transizione verso nuove forme dell’urbano è stata interpretata come dispersione dei caratteri della città centrale (o almeno di quelli storicamente associati all’idea di città come densità, eterogeneità, dimensione) e come superamento delle tradizionali categorie dialettiche di centro e periferia, concentrazione e dispersione, urbano e non urbano, attraverso, ad esempio, le figure della conurbazione, della megalopoli, della città regione. I ricercatori che si sono confrontati sull’interpretazione di questo cambiamento hanno introdotto nel dibattito un rinnovato interesse per la dimensione regionale come orizzonte di riferimento utile ad afferrare la natura, il metabolismo e la velocità delle trasformazioni. Essi hanno posto la questione del complesso rapporto fra processi sociali e forme insediative, equità dei modelli di sviluppo locale e capacità endogena di costruzione delle politiche finalizzate al 'governo' delle risorse territoriali. Si è quindi approfondito un ambito plurale di studi e di ricerche, dal concetto di urbanizzazione regionale multiscalare o regionalizzazione dell’urbano come descrizione della transizione post-metropolitana (Soja), alla suburbanizzazione globale e le implicazioni di governance regionale (Keil), fino alla reinterpretazione del bio- regionalismo attraverso il paradigma della Bio-regione Urbana (Magnaghi). Riallacciandosi alle radici degli studi regionali, Contesti ripropone il contributo seminale di Lewis Mumford, Regions – To Live In, pubblicato in The Survey nel 1925, dedicato alla critica del piano di Adams per New York, in cui Mumford, esordendo con la frase, the hope of the city lies outside itself, delinea e anticipa un’idea di regione ispirata alla sostenibilità, al contenimento e alla riorganizzazione dei processi di urbanizzazione: “Regional planning asks not how wide an area can be brought under the aegis of the metropolis, but how the population and civic facilities can be distributed so as to promote and stimulate a vivid, creative life throughout a whole region, a region being any geographic area that possesses a certain unity of climate, soil, vegetation, industry and culture” Contesti, nel secondo numero del 2017, intende esplorare il cambiamento dei processi di urbanizzazione in chiave neo-regionalista e bio-regionale incrociando aspetti urbani, sociali, economici e ambientali, esplorando cambiamenti di natura spaziale e politica, nonché di governance regionale multiscalare e orizzontale (come superamento della governance metropolitana), anche attraverso l’analisi di contesti locali e di casi studio.
2019
D. Fanfani, C. Perrone
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