L’A. muove dal principio di effettività della tutela, ricostruendone la portata e cercando di chiarire il significato del diritto ad un rimedio effettivo, nel rapporto con le esigenze di una giurisdizione efficiente, per poi valutare le forme di tutela differenziate introdotte dal legislatore in questi anni e soprattutto per verificare quando, in nome del principio di atipicità delle forme di tutela e della massima strumentalità del processo rispetto al diritto sostanziale, è possibile superare le imitazioni che discendono dalla mancata inclusione, nell’assetto dei rimedi, di questo o quel tipo di azione (particolarmente con riferimento alla disciplina dei licenziamenti), e quando invece non c’è spazio per operazioni interpretative che sarebbero forzate, dato che il processo deve dare al titolare del diritto quanto gli spetti sul piano del diritto sostanziale , e non qualcosa di diverso o qualcosa di più. L’indagine sull’impiego del principio di effettività nella materia del lavoro e sui diversi strumenti processuali in quella operanti si conclude con una disamina della nuova disciplina della tutela processuale avverso il licenziamento illegittimo, introdotta dapprima dalla riforma Fornero e poi dal cd. Jobs Act. Il contributo è pubblicato anche in in Aa. Vv., Scritti dedicati a Maurizio Converso, a cura di D. Dalfino, Roma, 2016, 387 ss.
L’effettività della tutela in materia di lavoro / ilaria pagni. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL LAVORO. - ISSN 0393-2494. - STAMPA. - 2:(2016), pp. 209-233.
L’effettività della tutela in materia di lavoro
ilaria pagni
2016
Abstract
L’A. muove dal principio di effettività della tutela, ricostruendone la portata e cercando di chiarire il significato del diritto ad un rimedio effettivo, nel rapporto con le esigenze di una giurisdizione efficiente, per poi valutare le forme di tutela differenziate introdotte dal legislatore in questi anni e soprattutto per verificare quando, in nome del principio di atipicità delle forme di tutela e della massima strumentalità del processo rispetto al diritto sostanziale, è possibile superare le imitazioni che discendono dalla mancata inclusione, nell’assetto dei rimedi, di questo o quel tipo di azione (particolarmente con riferimento alla disciplina dei licenziamenti), e quando invece non c’è spazio per operazioni interpretative che sarebbero forzate, dato che il processo deve dare al titolare del diritto quanto gli spetti sul piano del diritto sostanziale , e non qualcosa di diverso o qualcosa di più. L’indagine sull’impiego del principio di effettività nella materia del lavoro e sui diversi strumenti processuali in quella operanti si conclude con una disamina della nuova disciplina della tutela processuale avverso il licenziamento illegittimo, introdotta dapprima dalla riforma Fornero e poi dal cd. Jobs Act. Il contributo è pubblicato anche in in Aa. Vv., Scritti dedicati a Maurizio Converso, a cura di D. Dalfino, Roma, 2016, 387 ss.File | Dimensione | Formato | |
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