Articolo (ITA) su rivista in classe A che tratta del ruolo fondamentale rivestito dalla documentazione di un manufatto architettonico nel processo finalizzato alla sua salvaguardia e valorizzazione partendo dall’esempio concreto del rilievo integrato del monastero di Santa Chiara. Sempre più frequenti eventi catastrofici si sommano alle precarie condizioni di sopravvivenza di molte architetture di pregio, per le quali anche l’ordinaria manutenzione diviene spesso economicamente insostenibile. Le problematiche si aggravano nei centri storici definiti “minori”, più o meno lontani dai maggiori flussi turistici nazionali e internazionali, dove monumenti testimonianti passaggi essenziali della storia e dell’arte locale rischiano di cadere nell’oblio a causa di una cronica mancanza di fondi che, nella maggior parte dei casi, non ne consente neppure l’adeguata messa in sicurezza. Il rilievo architettonico, in tal senso, costituisce un mezzo privilegiato di documentazione che, descrivendo lo stato di fatto del manufatto in un determinato momento storico, ne consente analisi e studi tematici. Il rilievo integrato del monastero di Santa Chiara in Pescia ha avuto come scopo iniziale la sua documentazione in seguito agli scempi edilizi avvenuti entro il suo perimetro all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Pur trattandosi di una documentazione tardiva di un manufatto architettonico già fortemente compromesso, il rilievo integrato ha consentito una conoscenza approfondita del bene e la formulazione di ipotesi relativa alle fasi di formazione e trasformazione dell’organismo architettonico, consentendo per gran parte dell’edificio il riconoscimento delle forme architettoniche e delle destinazioni d’uso degli ambienti originari. La documentazione così prodotta costituisce un imprescindibile punto di partenza per un auspicabile intervento di restauro e rifunzionalizzazione.

La documentazione dei beni culturali “minori” come strumento di memoria e salvaguardia. Il monastero di Santa Chiara in Pescia / Gaia Lavoratti; Alessandro Merlo. - In: RESTAURO ARCHEOLOGICO. - ISSN 1724-9686. - STAMPA. - (2019), pp. 186-191.

La documentazione dei beni culturali “minori” come strumento di memoria e salvaguardia. Il monastero di Santa Chiara in Pescia

Gaia Lavoratti
;
Alessandro Merlo
2019

Abstract

Articolo (ITA) su rivista in classe A che tratta del ruolo fondamentale rivestito dalla documentazione di un manufatto architettonico nel processo finalizzato alla sua salvaguardia e valorizzazione partendo dall’esempio concreto del rilievo integrato del monastero di Santa Chiara. Sempre più frequenti eventi catastrofici si sommano alle precarie condizioni di sopravvivenza di molte architetture di pregio, per le quali anche l’ordinaria manutenzione diviene spesso economicamente insostenibile. Le problematiche si aggravano nei centri storici definiti “minori”, più o meno lontani dai maggiori flussi turistici nazionali e internazionali, dove monumenti testimonianti passaggi essenziali della storia e dell’arte locale rischiano di cadere nell’oblio a causa di una cronica mancanza di fondi che, nella maggior parte dei casi, non ne consente neppure l’adeguata messa in sicurezza. Il rilievo architettonico, in tal senso, costituisce un mezzo privilegiato di documentazione che, descrivendo lo stato di fatto del manufatto in un determinato momento storico, ne consente analisi e studi tematici. Il rilievo integrato del monastero di Santa Chiara in Pescia ha avuto come scopo iniziale la sua documentazione in seguito agli scempi edilizi avvenuti entro il suo perimetro all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Pur trattandosi di una documentazione tardiva di un manufatto architettonico già fortemente compromesso, il rilievo integrato ha consentito una conoscenza approfondita del bene e la formulazione di ipotesi relativa alle fasi di formazione e trasformazione dell’organismo architettonico, consentendo per gran parte dell’edificio il riconoscimento delle forme architettoniche e delle destinazioni d’uso degli ambienti originari. La documentazione così prodotta costituisce un imprescindibile punto di partenza per un auspicabile intervento di restauro e rifunzionalizzazione.
2019
186
191
Goal 4: Quality education
Gaia Lavoratti; Alessandro Merlo
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