A partire dall’esperienza dell’area metropolitana fiorentina, il contributo propone una riflessione sul ruolo delle vision nel passaggio dalla pianificazione strategica a quella metropolitana e intercomunale. Per evitare una replica del PTCP col PTCM, occorre pensare a questo strumento in modo nuovo, oppure confrontarsi seriamente con la pianificazione strutturale intercomunale. Il tema del rapporto tra strumenti si scontra inevitabilmente con quello delle geometrie variabili che improntano le aree metropolitane italiane, definendo confini funzionali e identitari che sono ben altro rispetto a quelli istituzionali. In questa babele di strumenti, linguaggi e modi di intendere le città metropolitane, altre modalità di attingere finanziamenti (dai bandi UE, nazionali e regionali alle partnership con fondazioni bancarie e attori territoriali) si inseriscono spesso in modo disarticolato, chiedendo progetti esecutivi e di dettaglio che hanno a che fare più con la panificazione comunale che con quella metropolitana. Le prospettive per muoversi in questo panorama sono ricondotte a un ruolo di coordinamento della città metropolitana: nel più ampio framework della vision veicolata dal piano strategico, da un lato essa può svolgere una funzione di kick off per promuovere la partecipazione congiunta a bandi e occasioni di finanziamento e, dall’altro lato, può rappresentare la chiave di volta per il necessario processo di scaling up dalla tattica alla strategia d’area.

La pianificazione metropolitana dalla vision strategica alla strategia del piano territoriale / Valeria Lingua. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - 278:(2018), pp. 29-32.

La pianificazione metropolitana dalla vision strategica alla strategia del piano territoriale

Valeria Lingua
2018

Abstract

A partire dall’esperienza dell’area metropolitana fiorentina, il contributo propone una riflessione sul ruolo delle vision nel passaggio dalla pianificazione strategica a quella metropolitana e intercomunale. Per evitare una replica del PTCP col PTCM, occorre pensare a questo strumento in modo nuovo, oppure confrontarsi seriamente con la pianificazione strutturale intercomunale. Il tema del rapporto tra strumenti si scontra inevitabilmente con quello delle geometrie variabili che improntano le aree metropolitane italiane, definendo confini funzionali e identitari che sono ben altro rispetto a quelli istituzionali. In questa babele di strumenti, linguaggi e modi di intendere le città metropolitane, altre modalità di attingere finanziamenti (dai bandi UE, nazionali e regionali alle partnership con fondazioni bancarie e attori territoriali) si inseriscono spesso in modo disarticolato, chiedendo progetti esecutivi e di dettaglio che hanno a che fare più con la panificazione comunale che con quella metropolitana. Le prospettive per muoversi in questo panorama sono ricondotte a un ruolo di coordinamento della città metropolitana: nel più ampio framework della vision veicolata dal piano strategico, da un lato essa può svolgere una funzione di kick off per promuovere la partecipazione congiunta a bandi e occasioni di finanziamento e, dall’altro lato, può rappresentare la chiave di volta per il necessario processo di scaling up dalla tattica alla strategia d’area.
2018
278
29
32
Goal 11: Sustainable cities and communities
Valeria Lingua
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