Il progetto di ricerca sulla Flora della Maremma Toscana nasce nel 1988, come conseguenza dell’interesse personale verso gli ambienti naturali e le piante di un territorio ricco di biodiversità ma allo stesso tempo storicamente poco battuto da parte dei botanici italiani. Sulla maremma toscana all’epoca persisteva ancora quella situazione di scarse conoscenze floristiche già rilevata da Moggi (1972), nonostante nel frattempo fossero apparsi alcuni contributi su aree limitate o gruppi tassonomici specifici (Angiolini et al. 2005). Unendo l’esplorazione floristica di aree sconosciute allo studio dei materiali d’erbario in FI, FIAF, PI e SI e all’analisi bibliografica, Il progetto si sviluppa negli anni seguenti, portando alla pubblicazione di piante nuove e contributi floristici su aree di particolare interesse. Fra questi i primi riguardavano il Monte Amiata, il Monte Leoni e la Diaccia Botrona. Il volume crescente di dati derivanti dalle successive erborizzazioni e osservazioni inedite, quelli pubblicati in contributi specifici su aree maremmane interne e quelli forniti dalla revisione critica dei materiali d’erbario, portano alla pubblicazione della checklist (Selvi 2010).
Checklist critica della flora della Maremma Toscana (Provincia di Grosseto) / Selvi Federico. - In: NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA. - ISSN 2532-8034. - ELETTRONICO. - 3:(2019), pp. 50-51. (Intervento presentato al convegno La Flora in Italia: stato delle conoscenze, nuove frontiere, divulgazione" tenutosi a Roma nel 7/12/2018).
Checklist critica della flora della Maremma Toscana (Provincia di Grosseto)
Selvi
2019
Abstract
Il progetto di ricerca sulla Flora della Maremma Toscana nasce nel 1988, come conseguenza dell’interesse personale verso gli ambienti naturali e le piante di un territorio ricco di biodiversità ma allo stesso tempo storicamente poco battuto da parte dei botanici italiani. Sulla maremma toscana all’epoca persisteva ancora quella situazione di scarse conoscenze floristiche già rilevata da Moggi (1972), nonostante nel frattempo fossero apparsi alcuni contributi su aree limitate o gruppi tassonomici specifici (Angiolini et al. 2005). Unendo l’esplorazione floristica di aree sconosciute allo studio dei materiali d’erbario in FI, FIAF, PI e SI e all’analisi bibliografica, Il progetto si sviluppa negli anni seguenti, portando alla pubblicazione di piante nuove e contributi floristici su aree di particolare interesse. Fra questi i primi riguardavano il Monte Amiata, il Monte Leoni e la Diaccia Botrona. Il volume crescente di dati derivanti dalle successive erborizzazioni e osservazioni inedite, quelli pubblicati in contributi specifici su aree maremmane interne e quelli forniti dalla revisione critica dei materiali d’erbario, portano alla pubblicazione della checklist (Selvi 2010).File | Dimensione | Formato | |
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