Tenendo conto di testimonianze epigrafiche relative soprattutto ai secoli iniziali dell’età imperiale e di attestazioni letterarie selezionate a partire dalla medesima epoca fino alla tarda-antichità, il contributo evidenzia come nella Gallia meridionale la condizione femminile registrò atteggiamenti riconducibili al modello romano consolidandosi in parallelo attraverso l’acquisizione di spazi di autonomia. Ciò si tradusse non solo nella valorizzazione del ruolo delle nutrici bensì – per le donne di ceto elevato – nella possibilità di interagire in modo sempre meno passivo all’interno di reti familiari talvolta allargate. In tale contesto esse assunsero talvolta un ruolo di primo piano nella cura dell’infanzia, nonché nella gestione e nella salvaguardia del patrimonio, riuscendo inoltre a ritagliarsi l’opportunità di coltivare interessi culturali e di dedicarsi a professioni concernenti anche il campo medico. - Using epigraphic evidence from the early centuries of the imperial age and selected literary references from the same period up to late antiquity, the contribution highlights the condition of women in southern Gaul with behaviour patterned on Roman models with a parallel development through opportunities for autonomy. This led not only to an enhanced role for wet-nurses, but especially – in the case of upper class women – in the chance for a less passive interaction within the at times extended family. In this context they occasionally became protagonists with regard to childcare, as well as in administering and safeguarding the property managing to find opportunities to cultivate cultural interests, even pursuing professions in the field of medicine.

Forme e spazi di autonomia femminile nella Gallia meridionale di età imperiale / Mastrorosa Ida Gilda. - In: EUGESTA. - ISSN 2265-8777. - ELETTRONICO. - 9:(2019), pp. 108-135.

Forme e spazi di autonomia femminile nella Gallia meridionale di età imperiale

Mastrorosa Ida Gilda
2019

Abstract

Tenendo conto di testimonianze epigrafiche relative soprattutto ai secoli iniziali dell’età imperiale e di attestazioni letterarie selezionate a partire dalla medesima epoca fino alla tarda-antichità, il contributo evidenzia come nella Gallia meridionale la condizione femminile registrò atteggiamenti riconducibili al modello romano consolidandosi in parallelo attraverso l’acquisizione di spazi di autonomia. Ciò si tradusse non solo nella valorizzazione del ruolo delle nutrici bensì – per le donne di ceto elevato – nella possibilità di interagire in modo sempre meno passivo all’interno di reti familiari talvolta allargate. In tale contesto esse assunsero talvolta un ruolo di primo piano nella cura dell’infanzia, nonché nella gestione e nella salvaguardia del patrimonio, riuscendo inoltre a ritagliarsi l’opportunità di coltivare interessi culturali e di dedicarsi a professioni concernenti anche il campo medico. - Using epigraphic evidence from the early centuries of the imperial age and selected literary references from the same period up to late antiquity, the contribution highlights the condition of women in southern Gaul with behaviour patterned on Roman models with a parallel development through opportunities for autonomy. This led not only to an enhanced role for wet-nurses, but especially – in the case of upper class women – in the chance for a less passive interaction within the at times extended family. In this context they occasionally became protagonists with regard to childcare, as well as in administering and safeguarding the property managing to find opportunities to cultivate cultural interests, even pursuing professions in the field of medicine.
2019
9
108
135
Mastrorosa Ida Gilda
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