Il contributo approfondisce alcuni aspetti dell’insegnamento linguistico svolto a Siena, nel secolo XVII, presso la cattedra di “Toscana favella” e prende in esame i Primi Principi della Grammatica Toscana (1618) di Girolamo Buoninsegni, lettore di lingua e discepolo di Diomede Borghesi. L’opera, rivolta in particolare agli studenti tedeschi, nasce dall’esperienza didattica maturata da Buoninsegni nel corso degli anni. Dall’analisi di alcune categorie grammaticali (articolo, nome e verbo) emerge con chiarezza il metodo utilizzato: Buoninsegni fornisce la regola, la ripete più volte e l’accompagna con esempi sia positivi (nei quali la regola è correttamente applicata), sia negativi (è riportata la forma scorretta da evitare). Nonostante la categorizzazione grammaticale talvolta risulti semplificata, la descrizione nel complesso si rivela dettagliata. Nell’opera si conciliano alcuni aspetti importanti della didattica: la necessità di sintesi e di chiarezza nell’esposizione della regola e il ricorso ad approfondimenti su argomenti specifici, funzionali all’apprendimento della lingua toscana da parte degli studenti.

L’insegnamento della grammatica a Siena: i "Primi Principi" di Girolamo Buoninsegni / Francesca Cialdini. - In: STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA. - ISSN 0391-4151. - STAMPA. - XXXV:(2016), pp. 127-153.

L’insegnamento della grammatica a Siena: i "Primi Principi" di Girolamo Buoninsegni

Francesca Cialdini
2016

Abstract

Il contributo approfondisce alcuni aspetti dell’insegnamento linguistico svolto a Siena, nel secolo XVII, presso la cattedra di “Toscana favella” e prende in esame i Primi Principi della Grammatica Toscana (1618) di Girolamo Buoninsegni, lettore di lingua e discepolo di Diomede Borghesi. L’opera, rivolta in particolare agli studenti tedeschi, nasce dall’esperienza didattica maturata da Buoninsegni nel corso degli anni. Dall’analisi di alcune categorie grammaticali (articolo, nome e verbo) emerge con chiarezza il metodo utilizzato: Buoninsegni fornisce la regola, la ripete più volte e l’accompagna con esempi sia positivi (nei quali la regola è correttamente applicata), sia negativi (è riportata la forma scorretta da evitare). Nonostante la categorizzazione grammaticale talvolta risulti semplificata, la descrizione nel complesso si rivela dettagliata. Nell’opera si conciliano alcuni aspetti importanti della didattica: la necessità di sintesi e di chiarezza nell’esposizione della regola e il ricorso ad approfondimenti su argomenti specifici, funzionali all’apprendimento della lingua toscana da parte degli studenti.
2016
XXXV
127
153
Goal 4: Quality education
Francesca Cialdini
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