Il contributo si inserisce all’interno di una ricerca più ampia focalizzata sullo studio delle esperienze educativo/scolastiche vissute dai bambini e dalle bambine italiani ebrei, prima e durante il periodo delle Leggi Razziali. Dopo alcune considerazioni introduttive sul rapporto tra la realtà educativa italiana e i cambiamenti politici, sociali e culturali avvenuti nel corso XX secolo, il saggio traccia le linee caratterizzanti della presenza plurisecolare dei corsi scolastici elementari all’interno della comunità ebraica fiorentina. La parte centrale del contributo è la ricostruzione dei fatti realizzata consultando due principali fonti di ricerca: quella di archivio e quella orale. Per poter dar corpo ad un quadro oggettivo, i risultati della ricerca sono stati comparati con la memorialista sull’argomento e con i riferimenti storici già pubblicati sulle realtà scolastiche organizzate all’interno delle comunità ebraiche dopo l’espulsione per legge, di ogni ebreo, bambino o adulto senza distinzione, dalla scuola pubblica. Il contributo delinea molto chiaramente quale sia stata l’organizzazione scolastica per le bambine e i bambini ebrei realizzata a Firenze durante gli anni 1938-1943 e quale percezione avessero i bambini di allora nei confronti di quello che stava avvenendo e dell’immanente pericolo in cui si stavano trovando. La “sezione per bambini ebrei” pianificata all’interno di una scuola pubblica fiorentina, rappresenta qualcosa di unico e atipico rispetto a quanto proposto e realizzato in quegli anni, dalle comunità ebraiche italiane. Particolarmente adatto per essere proposto a coloro che vengono avvicinati alle tematiche della Shoah, il saggio mostra, oltre alla vita quotidiana dei bambini di allora, alle loro molteplici esperienze emotive e di impegno scolastico esercitato in situazioni di esclusione, separazione e marginalità e il soffocante, e al pedante controllo esercitato dalla politica scolastica fascista, alcune buone pratiche utilizzate per evitare che i bambini e le bambine perdessero importanti anni di studio.
Perché siamo diversi? Come le leggi razziali hanno cambiato la vita dei bambini e dei ragazzi ebrei fiorentini / Silvia Guetta. - In: RIVISTA DI STORIA DELL'EDUCAZIONE. - ISSN 2532-2818. - ELETTRONICO. - 2/2019:(2019), pp. 73-94.
Perché siamo diversi? Come le leggi razziali hanno cambiato la vita dei bambini e dei ragazzi ebrei fiorentini
Silvia Guetta
2019
Abstract
Il contributo si inserisce all’interno di una ricerca più ampia focalizzata sullo studio delle esperienze educativo/scolastiche vissute dai bambini e dalle bambine italiani ebrei, prima e durante il periodo delle Leggi Razziali. Dopo alcune considerazioni introduttive sul rapporto tra la realtà educativa italiana e i cambiamenti politici, sociali e culturali avvenuti nel corso XX secolo, il saggio traccia le linee caratterizzanti della presenza plurisecolare dei corsi scolastici elementari all’interno della comunità ebraica fiorentina. La parte centrale del contributo è la ricostruzione dei fatti realizzata consultando due principali fonti di ricerca: quella di archivio e quella orale. Per poter dar corpo ad un quadro oggettivo, i risultati della ricerca sono stati comparati con la memorialista sull’argomento e con i riferimenti storici già pubblicati sulle realtà scolastiche organizzate all’interno delle comunità ebraiche dopo l’espulsione per legge, di ogni ebreo, bambino o adulto senza distinzione, dalla scuola pubblica. Il contributo delinea molto chiaramente quale sia stata l’organizzazione scolastica per le bambine e i bambini ebrei realizzata a Firenze durante gli anni 1938-1943 e quale percezione avessero i bambini di allora nei confronti di quello che stava avvenendo e dell’immanente pericolo in cui si stavano trovando. La “sezione per bambini ebrei” pianificata all’interno di una scuola pubblica fiorentina, rappresenta qualcosa di unico e atipico rispetto a quanto proposto e realizzato in quegli anni, dalle comunità ebraiche italiane. Particolarmente adatto per essere proposto a coloro che vengono avvicinati alle tematiche della Shoah, il saggio mostra, oltre alla vita quotidiana dei bambini di allora, alle loro molteplici esperienze emotive e di impegno scolastico esercitato in situazioni di esclusione, separazione e marginalità e il soffocante, e al pedante controllo esercitato dalla politica scolastica fascista, alcune buone pratiche utilizzate per evitare che i bambini e le bambine perdessero importanti anni di studio.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Cirse dicembre 2019-Guetta.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione finale referata (Postprint, Accepted manuscript)
Licenza:
Open Access
Dimensione
594.51 kB
Formato
Adobe PDF
|
594.51 kB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



