‘Ad limina Sancti Petri’, ovvero letteralmente ‘alle soglie di San Pietro’, è la locuzione con cui nel medioevo, e nella tradizione del pellegrinaggio anche tutt’oggi, si usava indicare il cammino verso Roma, compiuto dai fedeli a visitare la tomba del Santo Apostolo. La via Francigena è dunque il segno rosso che in filigrana appare dietro ogni parte di questo lavoro: incisione indelebile nel territorio toscano, la Via ne ha costruito le forme, i nomi, le tradizioni, costituendosi, al di sotto della patina romantica dei facili sguardi da cartolina, palinsesto dell’esperienza umana nel paesaggio. Nel tempo di oggi, dove il contrasto tra il rapido consumarsi delle cose e il ritmo lento del pellegrinaggio sembra trovare ragion d’essere nella ricerca di una spiritualità rinnovata, l’occasione d’architettura è fornita dalle necessità di riscoperta e nuova fruizione del cammino. Oltre le esigenze pratiche riscontrabili, il progetto diviene strumento di ri-significazione di un paesaggio formato per strati sovrapposti, in una ricostruzione critica di identità, che può avvenire ormai solo per frammenti. E frammento è il complesso della Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, nel comune di Castelfiorentino, con le sue esigenze di restauro e ri-funzionalizzazione: l’abbandono di questo luogo denso definisce l’opportunità per un lavoro di ampliamento e completamento, in una compenetrazione di vecchio e nuovo, che è prima di tutto ricucitura e ricostruzione.
Ad Limina Sancti Petri / Giulia Fornai. - STAMPA. - (2017), pp. 1-64.
Ad Limina Sancti Petri
Giulia Fornai
2017
Abstract
‘Ad limina Sancti Petri’, ovvero letteralmente ‘alle soglie di San Pietro’, è la locuzione con cui nel medioevo, e nella tradizione del pellegrinaggio anche tutt’oggi, si usava indicare il cammino verso Roma, compiuto dai fedeli a visitare la tomba del Santo Apostolo. La via Francigena è dunque il segno rosso che in filigrana appare dietro ogni parte di questo lavoro: incisione indelebile nel territorio toscano, la Via ne ha costruito le forme, i nomi, le tradizioni, costituendosi, al di sotto della patina romantica dei facili sguardi da cartolina, palinsesto dell’esperienza umana nel paesaggio. Nel tempo di oggi, dove il contrasto tra il rapido consumarsi delle cose e il ritmo lento del pellegrinaggio sembra trovare ragion d’essere nella ricerca di una spiritualità rinnovata, l’occasione d’architettura è fornita dalle necessità di riscoperta e nuova fruizione del cammino. Oltre le esigenze pratiche riscontrabili, il progetto diviene strumento di ri-significazione di un paesaggio formato per strati sovrapposti, in una ricostruzione critica di identità, che può avvenire ormai solo per frammenti. E frammento è il complesso della Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, nel comune di Castelfiorentino, con le sue esigenze di restauro e ri-funzionalizzazione: l’abbandono di questo luogo denso definisce l’opportunità per un lavoro di ampliamento e completamento, in una compenetrazione di vecchio e nuovo, che è prima di tutto ricucitura e ricostruzione.File | Dimensione | Formato | |
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