n Melki e A c. B, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha ritenuto che il diritto dell’Unione non impedisce agli Stati membri di prevedere un controllo prioritario di legittimità costituzionale nei casi di doppia pregiudizialità, quando cioè la norma interna sollevi dubbi di compatibilità sia con la Costituzione nazionale sia con il diritto dell’Unione, a condizione che non venga compromesso il livello di tutela previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE) né il primato, l’unità e l’effettività del diritto dell’Unione. La Corte costituzionale italiana, in Ceramica Sant’Agostino (sentenza n. 269 del 2017), ha affermato che il giudice comune, in presenza di una norma interna che lede un diritto della persona garantito sia dalla Costituzione sia dalla CDFUE, non può procedere alla disapplicazione, ma deve sollevare la questione di costituzionalità. Scopo del presente articolo è verificare se, ed entro quali limiti, l’impostazione della Corte costituzionale italiana possa conciliarsi con il rispetto dei principi del primato, unità e effettività del diritto dell’Unione.

I principi del primato e dell’effetto diretto del diritto dell’Unione in un sistema di tutele concorrenti dei diritti fondamentali / Filippo donati. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 103-125.

I principi del primato e dell’effetto diretto del diritto dell’Unione in un sistema di tutele concorrenti dei diritti fondamentali

Filippo donati
2020

Abstract

n Melki e A c. B, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha ritenuto che il diritto dell’Unione non impedisce agli Stati membri di prevedere un controllo prioritario di legittimità costituzionale nei casi di doppia pregiudizialità, quando cioè la norma interna sollevi dubbi di compatibilità sia con la Costituzione nazionale sia con il diritto dell’Unione, a condizione che non venga compromesso il livello di tutela previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE) né il primato, l’unità e l’effettività del diritto dell’Unione. La Corte costituzionale italiana, in Ceramica Sant’Agostino (sentenza n. 269 del 2017), ha affermato che il giudice comune, in presenza di una norma interna che lede un diritto della persona garantito sia dalla Costituzione sia dalla CDFUE, non può procedere alla disapplicazione, ma deve sollevare la questione di costituzionalità. Scopo del presente articolo è verificare se, ed entro quali limiti, l’impostazione della Corte costituzionale italiana possa conciliarsi con il rispetto dei principi del primato, unità e effettività del diritto dell’Unione.
2020
103
125
Filippo donati
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