L'analisi inizia dal sesto libro della NH, dove si possono trovare informazioni derivate dagli storici di Alessandro e da quegli altri scienziati che seguirono la spedizione. Plinio dimostra quindi di conoscere il lavoro dei Bematisti, ma non prende assolutamente in considerazione il lavoro storiografico di Aristobulo, citando Tolemeo solo in sezioni specifiche riguardanti determinati argomenti. Inoltre, il Naturalista dichiara di trarre il suo resoconto da Giuba II, ma in relazione ai passaggi analizzati, si ispira costantemente all'opera di Nearco: ma, anche se Plinio fa delle note sporadiche sugli storici contemporanei di Alessandro, non considera la loro importanza. Nella vita politica contemporanea dell'età pliniana, la storiografia non era un rifugio molto neutrale (in altre parole non era qualcosa di molto consigliabile), soprattutto durante gli ultimi anni dell'impero di Nerone. Lo scopo enciclopedico dell'opera ha condizionato fortemente il contenuto: “l'inventario del mondo” dell'età flavia non era più interessato e affascinato dal mito di Alessandro, che, invece, era il punto di riferimento dell'imitatio Alexandri della propaganda augustea. The analysis just starts from the sixth book of NH, where can be found information derived from the historians of Alexander and those others scientists who followed the expedition. Pliny thus proves to know the work of the Bematists but completely doesn't consider the historiographical work of Aristobulus and mentions Ptolemaeus only in specific dossiers regarding certain subjects. Moreover the Naturalist declares to draw from his account from Juba II but in relation to the passages analyzed here, he consistently took inspiration from the work of Nearchus. However Pliny makes sporadic notes about contemporary historians of Alexander and he did not consider their importance. In the contemporary political life of Plinian age, the historiography was not a very neutral refuge (in other words it wasn't something very advisible to do) especially during the last years of Nero's empire. The encyclopedic purpose of the work has strongly conditioned the content: "the inventory of the World of the Flavian age" was no longer interested and fascinated by the myth of Alexander, which instead was the reference point of the Imitatio Alexandri of the Augustean propaganda.
Fragments of the historians of Alexander the Great in the Naturalis Historia: Between memory and oblivion / Veronica Bucciantini. - In: ŠAGI. - ISSN 2412-9410. - STAMPA. - (2020), pp. 27-39.
Fragments of the historians of Alexander the Great in the Naturalis Historia: Between memory and oblivion
Veronica Bucciantini
2020
Abstract
L'analisi inizia dal sesto libro della NH, dove si possono trovare informazioni derivate dagli storici di Alessandro e da quegli altri scienziati che seguirono la spedizione. Plinio dimostra quindi di conoscere il lavoro dei Bematisti, ma non prende assolutamente in considerazione il lavoro storiografico di Aristobulo, citando Tolemeo solo in sezioni specifiche riguardanti determinati argomenti. Inoltre, il Naturalista dichiara di trarre il suo resoconto da Giuba II, ma in relazione ai passaggi analizzati, si ispira costantemente all'opera di Nearco: ma, anche se Plinio fa delle note sporadiche sugli storici contemporanei di Alessandro, non considera la loro importanza. Nella vita politica contemporanea dell'età pliniana, la storiografia non era un rifugio molto neutrale (in altre parole non era qualcosa di molto consigliabile), soprattutto durante gli ultimi anni dell'impero di Nerone. Lo scopo enciclopedico dell'opera ha condizionato fortemente il contenuto: “l'inventario del mondo” dell'età flavia non era più interessato e affascinato dal mito di Alessandro, che, invece, era il punto di riferimento dell'imitatio Alexandri della propaganda augustea. The analysis just starts from the sixth book of NH, where can be found information derived from the historians of Alexander and those others scientists who followed the expedition. Pliny thus proves to know the work of the Bematists but completely doesn't consider the historiographical work of Aristobulus and mentions Ptolemaeus only in specific dossiers regarding certain subjects. Moreover the Naturalist declares to draw from his account from Juba II but in relation to the passages analyzed here, he consistently took inspiration from the work of Nearchus. However Pliny makes sporadic notes about contemporary historians of Alexander and he did not consider their importance. In the contemporary political life of Plinian age, the historiography was not a very neutral refuge (in other words it wasn't something very advisible to do) especially during the last years of Nero's empire. The encyclopedic purpose of the work has strongly conditioned the content: "the inventory of the World of the Flavian age" was no longer interested and fascinated by the myth of Alexander, which instead was the reference point of the Imitatio Alexandri of the Augustean propaganda.File | Dimensione | Formato | |
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