L’uso dell’intelligenza artificiale nel contesto del diritto tributario è oggi al centro di un ampio dibattito. Da un lato, se ne auspica un più massiccio impiego per meglio dominare l’accresciuta quantità di informazioni che ogni operatore ha a disposizione; dall’altro, si paventano i rischi per gli effetti della sostituzione della valutazione tipica dell’essere umano. Un fecondo ambito di riflessione riguarda gli impieghi dell’IA nel diritto tributario internazionale ed in particolare per l’applicazione delle clausole generali anti-abuso introdotte a livello internazionale ed interno: esse, infatti, sono per loro natura vaghe e richiedono un’interpretazione che difficilmente, allo stato, può essere garantita da un apparato meccanizzato. La questione è vieppiù complicata dalla natura pubblicistica del rapporto tributario, ciò che impone la possibilità di ricostruire, anche tramite la motivazione, l’iter argomentativo sia dell’amministrazione che del giudice per non pregiudicare il di-ritto di difesa del contribuente: una situazione che difficilmente pare poter essere garantita tramite un algoritmo. In questo senso, si auspica un ruolo solo ausiliario dell’intelligenza artificiale, a sostegno di attività che devono in ultima analisi rimanere responsabilità dell’operatore umano / The use of artificial intelligence in the context of tax law is now at the centre of a broad debate. On the one hand, a more exten-sive use is advocated in order to better manage the increased amount of information available to each operator; on the other hand, there are fears of risks stemming from the replacement of the typical “human” assessment. A fruitful field of reflection concerns the use of AI in in-ternational tax law and in particular for the application of the general anti-abuse clauses introduced at international and domestic level: these clauses, in fact, are by their nature vague and require an interpretation that, at present, can hardly be guaranteed by an automated apparatus. The question is increasingly complicated by the public nature of the tax relationship, which imposes the possibility of reconstructing, also through motivation, the argumentative process of both the administra-tion and the judge in order not to prejudice the taxpayer's right of de-fence: a situation that hardly seems to be properly guaranteed by an algorithm. In this sense, we assume that AI should have only an auxil-iary role, in support of activities that must ultimately remain the re-sponsibility of the human operator

Intelligenza artificiale e norme antiabuso: il ruolo dei sistemi “intelligenti” tra funzione amministrativa e attività giurisdizionale / stefano dorigo. - In: RASSEGNA TRIBUTARIA. - ISSN 1590-749X. - STAMPA. - 2019:(2019), pp. 728-751.

Intelligenza artificiale e norme antiabuso: il ruolo dei sistemi “intelligenti” tra funzione amministrativa e attività giurisdizionale

stefano dorigo
2019

Abstract

L’uso dell’intelligenza artificiale nel contesto del diritto tributario è oggi al centro di un ampio dibattito. Da un lato, se ne auspica un più massiccio impiego per meglio dominare l’accresciuta quantità di informazioni che ogni operatore ha a disposizione; dall’altro, si paventano i rischi per gli effetti della sostituzione della valutazione tipica dell’essere umano. Un fecondo ambito di riflessione riguarda gli impieghi dell’IA nel diritto tributario internazionale ed in particolare per l’applicazione delle clausole generali anti-abuso introdotte a livello internazionale ed interno: esse, infatti, sono per loro natura vaghe e richiedono un’interpretazione che difficilmente, allo stato, può essere garantita da un apparato meccanizzato. La questione è vieppiù complicata dalla natura pubblicistica del rapporto tributario, ciò che impone la possibilità di ricostruire, anche tramite la motivazione, l’iter argomentativo sia dell’amministrazione che del giudice per non pregiudicare il di-ritto di difesa del contribuente: una situazione che difficilmente pare poter essere garantita tramite un algoritmo. In questo senso, si auspica un ruolo solo ausiliario dell’intelligenza artificiale, a sostegno di attività che devono in ultima analisi rimanere responsabilità dell’operatore umano / The use of artificial intelligence in the context of tax law is now at the centre of a broad debate. On the one hand, a more exten-sive use is advocated in order to better manage the increased amount of information available to each operator; on the other hand, there are fears of risks stemming from the replacement of the typical “human” assessment. A fruitful field of reflection concerns the use of AI in in-ternational tax law and in particular for the application of the general anti-abuse clauses introduced at international and domestic level: these clauses, in fact, are by their nature vague and require an interpretation that, at present, can hardly be guaranteed by an automated apparatus. The question is increasingly complicated by the public nature of the tax relationship, which imposes the possibility of reconstructing, also through motivation, the argumentative process of both the administra-tion and the judge in order not to prejudice the taxpayer's right of de-fence: a situation that hardly seems to be properly guaranteed by an algorithm. In this sense, we assume that AI should have only an auxil-iary role, in support of activities that must ultimately remain the re-sponsibility of the human operator
2019
2019
728
751
stefano dorigo
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