La pressione turistica articolata, crescente e variamente distribuita sui luoghi è uno dei potenti fattori di trasformazione territoriale contemporanea: i contesti europei ed extra-europei il cui interesse come meta turistica è in qualche modo certificato dall’Unesco attraverso lo status di World Heritage Site hanno subito in virtù di ciò profondi processi di mutamento, anche con la definizione di aree a crescente specializzazione come i centri storici. Gli effetti “indesiderati” della pressione turistica sulle aree storiche più pregiate delle città tendono a determinare fenomeni di rapida trasformazione degli usi, che conseguono in mutamenti dell’assetto spaziale polverizzati, diffusi e non governati in maniera integrata. L’attore pubblico spesso si limita a interventi settoriali, dei quali non governa bene tutte le conseguenze. In contesti nei quali le esigenze di trasformazione fisica (per adeguare spazi e attrezzature al transito, alla residenzialità breve e allo shopping dei turisti) entrano spesso in tensione con le necessità di tutela e conservazione, agiscono processi di gentrificazione e dinamiche di perdita dello stesso tessuto sociale ed economico che ha consentito la conservazione dei valori apprezzati dai turisti. Si assiste allora alla conseguente perdita di identità, al mutamento dei codici visivo-percettivi “tradizionali”, assieme all’aumento della polarizzazione a scala urbana e alla creazione di veri e propri “recinti” entro i quali vengono orientati i flussi di turisti. Tessuti urbani accoglienti per le comunità le più diverse e stratificate (per merito della qualità dello spazio pubblico, delle densità abitative e delle reti informali, familiari, di vicinato etc.) rischiano dinamiche espulsive delle popolazioni stanziali determinate dalle pure pressioni economiche. Questo circolo contribuisce alla creazione, in un altrove più o meno prossimo, di situazioni abitative insoddisfacenti, sbilanciate, spesso intrinsecamente ingiuste. Il paper, attraverso l’analisi del caso studio della citta di Fez in Marocco la cui Medina è stata riconosciuta sito Unesco nel 1981, intende riflettere sugli elementi sopra delineati, sulle opportunità ma anche sui pericoli dello sviluppo turistico dei centri urbani in termini di equità sociale e giustizia spaziale. In relazione ai processi di gentrificazione, il caso studio considerato stimola interessanti riflessioni e comparazioni: la particolare conformazione della Medina di Fez, la composizione sociale prevalente dei suoi abitanti appartenenti a fasce di popolazione per lo più disagiate, lo stato di degrado grave e persistente che la interessa, la carenza di dati informativi esaustivi e aggiornati su un tessuto urbano modificato negli ultimi decenni in gran parte con modalità non regolamentari, rende ancora difficile il processo di penetrazione da parte del mercato immobiliare legato allo sviluppo turistico, salvaguardando il particolare carattere spaziale e sociale del tessuto storico. Ancora per quanto, e a che prezzo?
La giustizia spaziale nel contraddittorio tra tutela e turistificazione. Il caso della Medina di Fès (Marocco) / Massimo Carta; Maria Rita Gisotti; Elena Tarsi. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 162:(2020), pp. 52-59.
La giustizia spaziale nel contraddittorio tra tutela e turistificazione. Il caso della Medina di Fès (Marocco)
Massimo Carta;Maria Rita Gisotti;Elena Tarsi
2020
Abstract
La pressione turistica articolata, crescente e variamente distribuita sui luoghi è uno dei potenti fattori di trasformazione territoriale contemporanea: i contesti europei ed extra-europei il cui interesse come meta turistica è in qualche modo certificato dall’Unesco attraverso lo status di World Heritage Site hanno subito in virtù di ciò profondi processi di mutamento, anche con la definizione di aree a crescente specializzazione come i centri storici. Gli effetti “indesiderati” della pressione turistica sulle aree storiche più pregiate delle città tendono a determinare fenomeni di rapida trasformazione degli usi, che conseguono in mutamenti dell’assetto spaziale polverizzati, diffusi e non governati in maniera integrata. L’attore pubblico spesso si limita a interventi settoriali, dei quali non governa bene tutte le conseguenze. In contesti nei quali le esigenze di trasformazione fisica (per adeguare spazi e attrezzature al transito, alla residenzialità breve e allo shopping dei turisti) entrano spesso in tensione con le necessità di tutela e conservazione, agiscono processi di gentrificazione e dinamiche di perdita dello stesso tessuto sociale ed economico che ha consentito la conservazione dei valori apprezzati dai turisti. Si assiste allora alla conseguente perdita di identità, al mutamento dei codici visivo-percettivi “tradizionali”, assieme all’aumento della polarizzazione a scala urbana e alla creazione di veri e propri “recinti” entro i quali vengono orientati i flussi di turisti. Tessuti urbani accoglienti per le comunità le più diverse e stratificate (per merito della qualità dello spazio pubblico, delle densità abitative e delle reti informali, familiari, di vicinato etc.) rischiano dinamiche espulsive delle popolazioni stanziali determinate dalle pure pressioni economiche. Questo circolo contribuisce alla creazione, in un altrove più o meno prossimo, di situazioni abitative insoddisfacenti, sbilanciate, spesso intrinsecamente ingiuste. Il paper, attraverso l’analisi del caso studio della citta di Fez in Marocco la cui Medina è stata riconosciuta sito Unesco nel 1981, intende riflettere sugli elementi sopra delineati, sulle opportunità ma anche sui pericoli dello sviluppo turistico dei centri urbani in termini di equità sociale e giustizia spaziale. In relazione ai processi di gentrificazione, il caso studio considerato stimola interessanti riflessioni e comparazioni: la particolare conformazione della Medina di Fez, la composizione sociale prevalente dei suoi abitanti appartenenti a fasce di popolazione per lo più disagiate, lo stato di degrado grave e persistente che la interessa, la carenza di dati informativi esaustivi e aggiornati su un tessuto urbano modificato negli ultimi decenni in gran parte con modalità non regolamentari, rende ancora difficile il processo di penetrazione da parte del mercato immobiliare legato allo sviluppo turistico, salvaguardando il particolare carattere spaziale e sociale del tessuto storico. Ancora per quanto, e a che prezzo?File | Dimensione | Formato | |
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