La Cina è uno spazio eccezionale sotto numerosi punti di vista e pone problemi molto delicati quando si parla di globalizzazione, mercati e capitalismo. Nella vasta e diversificata letteratura che si è occupata negli ultimi decenni del caso cinese, un ruolo particolare ricopre il lavoro di Giovanni Arrighi e in modo particolare la sua teoria dei cicli sistemici di accumulazione, teoria organica del capitalismo ma anche delle transizioni egemoniche. La teoria viene presentata da Arrighi nel 1994 nel suo lavoro The Long Twentieth Century, che affronta il tema dell’esaurirsi del ciclo sistemico degli Stati Uniti, ma non individua la Cina come la potenza emergente; ciò avverrà solo tredici anni dopo, con l’altro lavoro Adam Smith in Beijing. L’articolo discute questo caso di presbiopia, assai strano alla luce della profondità concettuale e delle l’accuratezza analitica di Arrighi. Inoltre, traendo spunto dal caso cinese, discute la teoria dei cicli sistemici di accumulazione per quanto essa può contribuire a una lettura geografica dell’economia e della politica contemporanee. FROM GENOA TO DETROIT TO BEIJING. ECONOMIC GEOGRAPHIES OF GLOBALIZATION - China is an exceptional space under many aspects and proposes very thorny problems about current conditions of globalization, markets and capitalism. In the large literature on China of the last decades a particular space is occupied by Giovanni Arrighi and his Systemic Cycles of Accumulation, an organic theory of capitalism, but also a theory of hegemonic transitions. Arrighi presented this theory in his work The Long Twentieth Century (1994), which discussed the exhaustion of the US systemic cycle, but did not identify China as the emerging power. This is would happen only thirteen years later, with his other work Adam Smith in Beijing. The article discusses this strange case of presbyopia, curious if we consider the conceptual depth and analytical accuracy of Arrighi. Moreover, starting from the Chinese case, it discusses the theory of Systemic Cycles of Accumulation, as it can contribute to a geographical reading of contemporary world economy and politics.
Da Genova a Detroit a Pechino. Geografia economiche delle globalizzazione / Francesco Dini. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - ELETTRONICO. - 14:(2019), pp. 17-27. [10.13128/bsgi.v2i2.977]
Da Genova a Detroit a Pechino. Geografia economiche delle globalizzazione
Francesco Dini
2019
Abstract
La Cina è uno spazio eccezionale sotto numerosi punti di vista e pone problemi molto delicati quando si parla di globalizzazione, mercati e capitalismo. Nella vasta e diversificata letteratura che si è occupata negli ultimi decenni del caso cinese, un ruolo particolare ricopre il lavoro di Giovanni Arrighi e in modo particolare la sua teoria dei cicli sistemici di accumulazione, teoria organica del capitalismo ma anche delle transizioni egemoniche. La teoria viene presentata da Arrighi nel 1994 nel suo lavoro The Long Twentieth Century, che affronta il tema dell’esaurirsi del ciclo sistemico degli Stati Uniti, ma non individua la Cina come la potenza emergente; ciò avverrà solo tredici anni dopo, con l’altro lavoro Adam Smith in Beijing. L’articolo discute questo caso di presbiopia, assai strano alla luce della profondità concettuale e delle l’accuratezza analitica di Arrighi. Inoltre, traendo spunto dal caso cinese, discute la teoria dei cicli sistemici di accumulazione per quanto essa può contribuire a una lettura geografica dell’economia e della politica contemporanee. FROM GENOA TO DETROIT TO BEIJING. ECONOMIC GEOGRAPHIES OF GLOBALIZATION - China is an exceptional space under many aspects and proposes very thorny problems about current conditions of globalization, markets and capitalism. In the large literature on China of the last decades a particular space is occupied by Giovanni Arrighi and his Systemic Cycles of Accumulation, an organic theory of capitalism, but also a theory of hegemonic transitions. Arrighi presented this theory in his work The Long Twentieth Century (1994), which discussed the exhaustion of the US systemic cycle, but did not identify China as the emerging power. This is would happen only thirteen years later, with his other work Adam Smith in Beijing. The article discusses this strange case of presbyopia, curious if we consider the conceptual depth and analytical accuracy of Arrighi. Moreover, starting from the Chinese case, it discusses the theory of Systemic Cycles of Accumulation, as it can contribute to a geographical reading of contemporary world economy and politics.File | Dimensione | Formato | |
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