L’articolo descrive le strategie linguistiche messe in atto da Pieraccioni nei cui film, come si cercherà di mostrare, al toscano si affiancano molte altre varietà regionali d’italiano e diversi dialetti; ed è proprio da questo accostamento che spesso scaturisce la comicità. Fattori prosodici e fonetico-fonologici (il diverso grado di apertura delle vocali, la diversa realizzazione dei suoni consonantici, ecc.) lasciano sempre percepire la provenienza geografica dell’attore/personaggio. Basti pensare all’inflessione dialettale lucana di Rocco Papaleo, napoletana di Tosca D’Aquino o modenese di Francesco Guccini, a cui si aggiungono quelle di tanti altri attori siciliani, calabresi, romani, veneti ecc. I personaggi, quindi, sono sempre caratterizzati anche dal punto di vista linguistico attraverso diverse gradazioni che vanno dall’italiano regionale al dialetto più o meno italianizzato, fino al dialetto “alterato” di Anna Maria Barbera (una buffa lingua inventata, che è poi la sua cifra stilistica anche negli spettacoli di cabaret).
L’italiano fuori di Toscana nei film di Pieraccioni: “mi piaceva che si sentissero anche tutti i dialetti d’Italia” / Stefania Iannizzotto. - STAMPA. - (2015), pp. 161-167. (Intervento presentato al convegno Dialetto parlato, scritto, trasmesso tenutosi a Sappada-Plodn).
L’italiano fuori di Toscana nei film di Pieraccioni: “mi piaceva che si sentissero anche tutti i dialetti d’Italia”
Stefania Iannizzotto
2015
Abstract
L’articolo descrive le strategie linguistiche messe in atto da Pieraccioni nei cui film, come si cercherà di mostrare, al toscano si affiancano molte altre varietà regionali d’italiano e diversi dialetti; ed è proprio da questo accostamento che spesso scaturisce la comicità. Fattori prosodici e fonetico-fonologici (il diverso grado di apertura delle vocali, la diversa realizzazione dei suoni consonantici, ecc.) lasciano sempre percepire la provenienza geografica dell’attore/personaggio. Basti pensare all’inflessione dialettale lucana di Rocco Papaleo, napoletana di Tosca D’Aquino o modenese di Francesco Guccini, a cui si aggiungono quelle di tanti altri attori siciliani, calabresi, romani, veneti ecc. I personaggi, quindi, sono sempre caratterizzati anche dal punto di vista linguistico attraverso diverse gradazioni che vanno dall’italiano regionale al dialetto più o meno italianizzato, fino al dialetto “alterato” di Anna Maria Barbera (una buffa lingua inventata, che è poi la sua cifra stilistica anche negli spettacoli di cabaret).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.