Abstract Within the influence of Gramsci's pedagogical model in the work of Gianni Rodari, this article examines the novel Piccoli vagabondi (1952-1953), a unicum in the author's production of Grammatica della fantasia, as it is characterized by neorealistic themes and by a communicative style that uses “proletarian” rhetoric, progressive vision and utopian elements. After mentioning the national issue of the non-existence of children's literature (which Gramsci mentions in his essays on popular literature) and the neorealistic traits present in Rodari, the paper enters more directly into the merit of the neorealist novel, which presents itself as a document of the pedagogical effort (even contradictory) made by the Partito Comunista Italiano (Italian Communist Party) in the political climate of the “cold war” and as a testimony to the origin of the author's search to reconcile realism with fantasy, dream and invention. A partire dall'influenza del modello pedagogico di Antonio Gramsci nell'opera di Gianni Rodari, questo articolo esamina il romanzo Piccoli vagabondi (1952-1953), un unicum nella produzione dell'autore di Grammatica della fantasia, poiché caratterizzato da temi neorealistici e da uno stile comunicativo che utilizza retorica “proletaria”, elementi utopici e una visione progressiva. Dopo aver menzionato la questione nazionale della non esistenza della letteratura per l'infanzia (su cui Gramsci si esprime nei suoi saggi sulla “letteratura popolare”) e aver enucleato i tratti neorealistici presenti in Rodari, il presente contributo entra più direttamente nel merito del romanzo neorealista Piccoli vagabondi, che si presenta sia come un documento dello sforzo pedagogico (anche contraddittorio) compiuto dal Partito Comunista Italiano nel clima politico della “guerra fredda” che come testimonianza dell'origine della ricerca di Rodari di conciliare il realismo con la fantasia, il sogno e l'invenzione.

NEOREALISM IN THE WORK OF GIANNI RODARI. REFLECTIONS 100 YEARS AFTER THE BIRTH OF THE AUTHOR IL NEOREALISMO NELL’OPERA DI GIANNI RODARI. RIFLESSIONI A 100 ANNI DALLA NASCITA DELL’AUTORE / Stefania Carioli. - In: RIVISTA DI STORIA DELL'EDUCAZIONE. - ISSN 2384-8294. - ELETTRONICO. - 7:(2020), pp. 129-136. [10.36253/rse-9399]

NEOREALISM IN THE WORK OF GIANNI RODARI. REFLECTIONS 100 YEARS AFTER THE BIRTH OF THE AUTHOR IL NEOREALISMO NELL’OPERA DI GIANNI RODARI. RIFLESSIONI A 100 ANNI DALLA NASCITA DELL’AUTORE

Stefania Carioli
2020

Abstract

Abstract Within the influence of Gramsci's pedagogical model in the work of Gianni Rodari, this article examines the novel Piccoli vagabondi (1952-1953), a unicum in the author's production of Grammatica della fantasia, as it is characterized by neorealistic themes and by a communicative style that uses “proletarian” rhetoric, progressive vision and utopian elements. After mentioning the national issue of the non-existence of children's literature (which Gramsci mentions in his essays on popular literature) and the neorealistic traits present in Rodari, the paper enters more directly into the merit of the neorealist novel, which presents itself as a document of the pedagogical effort (even contradictory) made by the Partito Comunista Italiano (Italian Communist Party) in the political climate of the “cold war” and as a testimony to the origin of the author's search to reconcile realism with fantasy, dream and invention. A partire dall'influenza del modello pedagogico di Antonio Gramsci nell'opera di Gianni Rodari, questo articolo esamina il romanzo Piccoli vagabondi (1952-1953), un unicum nella produzione dell'autore di Grammatica della fantasia, poiché caratterizzato da temi neorealistici e da uno stile comunicativo che utilizza retorica “proletaria”, elementi utopici e una visione progressiva. Dopo aver menzionato la questione nazionale della non esistenza della letteratura per l'infanzia (su cui Gramsci si esprime nei suoi saggi sulla “letteratura popolare”) e aver enucleato i tratti neorealistici presenti in Rodari, il presente contributo entra più direttamente nel merito del romanzo neorealista Piccoli vagabondi, che si presenta sia come un documento dello sforzo pedagogico (anche contraddittorio) compiuto dal Partito Comunista Italiano nel clima politico della “guerra fredda” che come testimonianza dell'origine della ricerca di Rodari di conciliare il realismo con la fantasia, il sogno e l'invenzione.
2020
7
129
136
Goal 4: Quality education
Stefania Carioli
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