Quale futuro può essere immaginato per le zone terremotate dell’Italia cen- trale e più in generale delle aree interne italiane? Quale il ruolo delle comu- nità locali nell’immaginare nuove traiettorie di sviluppo per questi territori? Il testo indaga il concetto di patrimonio territoriale (nelle sue molteplici accezioni: culturale, identitario e produttivo) come fondamento per la rina- scita dei territori ‘fragili’, in quanto esclusi dai circuiti economici dominanti, ma dotati di una grande ricchezza, fatta di storia, complessità, policentri- smo, bellezza, vitalità produttiva, filiere integrate agroalimentari di qualità, artigianato, servizi, turismo, cultura, nonché di una resistente volontà degli abitanti di non abbandonare frazioni, paesi e piccole città dell’interno. Me- diante una rassegna di pratiche virtuose di ricostruzione e di rinascita dei beni patrimoniali messe in atto dalle comunità locali nella forma di pratiche di autorganizzazione e autogoverno, si delineano così nuove visioni strate- giche di sviluppo territoriale per le aree interne italiane capaci di rovesciare il paradigma dei ‘piccoli centri in via d’estinzione’ a favore di un loro ripensa- mento in termini di vivaci cantieri di innovazione sociale.
Dai territori della resistenza alle comunità di patrimonio: percorsi di autorganizzazione e autogoverno per le aree fragili / Rossi Maddalena; Butelli Elisa; Lombardini Giampiero. - ELETTRONICO. - (2019).
Dai territori della resistenza alle comunità di patrimonio: percorsi di autorganizzazione e autogoverno per le aree fragili
Rossi Maddalena
;Butelli Elisa;
2019
Abstract
Quale futuro può essere immaginato per le zone terremotate dell’Italia cen- trale e più in generale delle aree interne italiane? Quale il ruolo delle comu- nità locali nell’immaginare nuove traiettorie di sviluppo per questi territori? Il testo indaga il concetto di patrimonio territoriale (nelle sue molteplici accezioni: culturale, identitario e produttivo) come fondamento per la rina- scita dei territori ‘fragili’, in quanto esclusi dai circuiti economici dominanti, ma dotati di una grande ricchezza, fatta di storia, complessità, policentri- smo, bellezza, vitalità produttiva, filiere integrate agroalimentari di qualità, artigianato, servizi, turismo, cultura, nonché di una resistente volontà degli abitanti di non abbandonare frazioni, paesi e piccole città dell’interno. Me- diante una rassegna di pratiche virtuose di ricostruzione e di rinascita dei beni patrimoniali messe in atto dalle comunità locali nella forma di pratiche di autorganizzazione e autogoverno, si delineano così nuove visioni strate- giche di sviluppo territoriale per le aree interne italiane capaci di rovesciare il paradigma dei ‘piccoli centri in via d’estinzione’ a favore di un loro ripensa- mento in termini di vivaci cantieri di innovazione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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