Questo numero monografico raccoglie le riflessioni sviluppate a partire dal ciclo di seminari organizzati presso l’Università di Firenze nella primavera del 2019, nell’ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN 2015) su “Soggetto di diritto e vulnerabilità: modelli istituzionali e concetti giuridici in trasformazione”. Il programma, realizzato in collaborazione con l’unità di ricerca RUEBES del Centro interuniversitario Altro diritto (ADIR), si intitolava Vulnerability, Security and Human Rights. Homo Medicus and Commodification: A Bioethical Perspective. Esso assumeva la prospettiva bioetica in senso ampio, coniugando la riflessione giuridica e medica con quella filosofica e sociologica, secondo un approccio multidisciplinare, basato sull’integrazione dei diversi saperi. Privilegiava inoltre un’analisi il più possibile aderente all’esperienza e che prendesse vita nel dialogo. A questa dimensione dialogica abbiamo cercato di dare spazio nei seminari in presenza, dove sono emerse le diversità dei metodi, delle culture professionali, delle provenienze, e il confronto si è rivelato talora impegnativo, ma sempre fecondo. Ad essa tentiamo di ridare spazio, sebbene in termini più ridotti, anche in questo volume, alternando saggi e interventi, nella convinzione che il dialogo sia a fondamento di un orientamento bioetico che, piuttosto che imporre agli attori sociali i propri dogmi calandoli dall’alto, intenda immergersi nelle realtà vive sulle quali la bioetica è chiamata a esprimersi. All’inizio del percorso della ricerca PRIN, la “vulnerabilità” appariva come un concetto relativamente nuovo, soprattutto nell’ambito delle scienze giuridiche, interessante, in primo luogo, dal punto di vista della speculazione teorica. Collocandosi all’interno di questa ricerca, i seminari del ciclo Vulnerability, Security and Human Rights. Homo Medicus and Commodification: A Bioethical Perspective muovevano dalle seguenti – impegnative – domande: 1. Fino a che punto il cittadino che aderisce al paradigma dell’homo medicus può essere visto come un nuovo soggetto vulnerabile?; 2. Che ruolo devono svolgere i governi nazionali alla luce del diffondersi di questo paradigma?; 3. Quali strumenti giuridici possono essere sviluppati per proteggere gli individui e garantire l’effettività del diritto alla salute?; 4. Come può la bioetica affrontare le implicazioni etiche del paradigma dell’homo medicus? Queste domande venivano quindi declinate in quattro diversi incontri, dedicati, rispettivamente a: i) Diritti umani e ricerca genetica. Diritti individuali e responsabilità dello Stato; ii) Diritti umani e commodification dell’infanzia; iii) Vulnerabilità e vendita degli organi umani. Una sfida globale; iv) Neoliberalismo e commodification delle donne. In questo volume abbiamo raccolto i contributi di una parte dei relatori e dei coordinatori dei seminari, nonché alcuni interventi di discussione. Tutti i saggi sono il frutto di una ulteriore analisi rispetto a quanto presentato dal vivo. Gli articoli sono inoltre stati sottoposti a revisione a doppio cieco e spesso sono stati ulteriormente rielaborati. Essi affrontano tanto questioni di bioetica di frontiera quanto questioni di bioetica quotidiana, nella convinzione che è proprio il sistema di relazioni fra “bioetica di frontiera” e “bioetica quotidiana” “a stimolare le riflessioni più proficue sul piano dei principi morali”.

Homo medicus e commodification. Una prospettiva bioetica / C. Botrugno, L.Re. - In: JURA GENTIUM. - ISSN 1826-8269. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 1-218.

Homo medicus e commodification. Una prospettiva bioetica

C. Botrugno
;
L. Re
2020

Abstract

Questo numero monografico raccoglie le riflessioni sviluppate a partire dal ciclo di seminari organizzati presso l’Università di Firenze nella primavera del 2019, nell’ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN 2015) su “Soggetto di diritto e vulnerabilità: modelli istituzionali e concetti giuridici in trasformazione”. Il programma, realizzato in collaborazione con l’unità di ricerca RUEBES del Centro interuniversitario Altro diritto (ADIR), si intitolava Vulnerability, Security and Human Rights. Homo Medicus and Commodification: A Bioethical Perspective. Esso assumeva la prospettiva bioetica in senso ampio, coniugando la riflessione giuridica e medica con quella filosofica e sociologica, secondo un approccio multidisciplinare, basato sull’integrazione dei diversi saperi. Privilegiava inoltre un’analisi il più possibile aderente all’esperienza e che prendesse vita nel dialogo. A questa dimensione dialogica abbiamo cercato di dare spazio nei seminari in presenza, dove sono emerse le diversità dei metodi, delle culture professionali, delle provenienze, e il confronto si è rivelato talora impegnativo, ma sempre fecondo. Ad essa tentiamo di ridare spazio, sebbene in termini più ridotti, anche in questo volume, alternando saggi e interventi, nella convinzione che il dialogo sia a fondamento di un orientamento bioetico che, piuttosto che imporre agli attori sociali i propri dogmi calandoli dall’alto, intenda immergersi nelle realtà vive sulle quali la bioetica è chiamata a esprimersi. All’inizio del percorso della ricerca PRIN, la “vulnerabilità” appariva come un concetto relativamente nuovo, soprattutto nell’ambito delle scienze giuridiche, interessante, in primo luogo, dal punto di vista della speculazione teorica. Collocandosi all’interno di questa ricerca, i seminari del ciclo Vulnerability, Security and Human Rights. Homo Medicus and Commodification: A Bioethical Perspective muovevano dalle seguenti – impegnative – domande: 1. Fino a che punto il cittadino che aderisce al paradigma dell’homo medicus può essere visto come un nuovo soggetto vulnerabile?; 2. Che ruolo devono svolgere i governi nazionali alla luce del diffondersi di questo paradigma?; 3. Quali strumenti giuridici possono essere sviluppati per proteggere gli individui e garantire l’effettività del diritto alla salute?; 4. Come può la bioetica affrontare le implicazioni etiche del paradigma dell’homo medicus? Queste domande venivano quindi declinate in quattro diversi incontri, dedicati, rispettivamente a: i) Diritti umani e ricerca genetica. Diritti individuali e responsabilità dello Stato; ii) Diritti umani e commodification dell’infanzia; iii) Vulnerabilità e vendita degli organi umani. Una sfida globale; iv) Neoliberalismo e commodification delle donne. In questo volume abbiamo raccolto i contributi di una parte dei relatori e dei coordinatori dei seminari, nonché alcuni interventi di discussione. Tutti i saggi sono il frutto di una ulteriore analisi rispetto a quanto presentato dal vivo. Gli articoli sono inoltre stati sottoposti a revisione a doppio cieco e spesso sono stati ulteriormente rielaborati. Essi affrontano tanto questioni di bioetica di frontiera quanto questioni di bioetica quotidiana, nella convinzione che è proprio il sistema di relazioni fra “bioetica di frontiera” e “bioetica quotidiana” “a stimolare le riflessioni più proficue sul piano dei principi morali”.
2020
Goal 3: Good health and well-being for people
Goal 5: Gender equality
C. Botrugno, L.Re
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