Anche il mondo cristiano antico non trascura l’apporto di sogni e visioni, pur assumendo all’inizio un atteggiamento cauto e circospetto. Del resto, già la Scrittura contempla una serie di sogni e visioni, nonché mediazioni del divino, che vedono Dio parlare con Abimelech, Mosè, Samuele, Labano, Salomone, solo per menzionarne alcuni. Nell’Antico Testamento, Mosè ascolta e vede Yahvè, come nella storia del roveto ardente (Ex. 3). Soprattutto nelle teofanie, la visione tende ad utilizzare simboli, metafore e veli per evitare che le capacità umane non vengano annientate dallo splendore della divinità. Se finora sono stati ampiamente studiati i sogni e le visioni del cristianesimo antico, non è stata data la dovuta importanza al fenomeno onirico che vede le donne e soprattutto le madri quali dirette mediatrici del divino. Nel IV-V secolo, Emmelia, Nonna e Monica assumono il ruolo di mediatrici di Dio, dando alla figura materna uno spessore rilevante, nella consapevolezza che i figli sono un dono di Dio, da educare nella sua fede e secondo il suo progetto.
Sogni e visioni di madri: tra tradizione classica e innovazione cristiana / Roberta Franchi. - In: AUGUSTINIANUM. - ISSN 0004-8011. - STAMPA. - 60.1:(2020), pp. 231-255.
Sogni e visioni di madri: tra tradizione classica e innovazione cristiana
Roberta Franchi
2020
Abstract
Anche il mondo cristiano antico non trascura l’apporto di sogni e visioni, pur assumendo all’inizio un atteggiamento cauto e circospetto. Del resto, già la Scrittura contempla una serie di sogni e visioni, nonché mediazioni del divino, che vedono Dio parlare con Abimelech, Mosè, Samuele, Labano, Salomone, solo per menzionarne alcuni. Nell’Antico Testamento, Mosè ascolta e vede Yahvè, come nella storia del roveto ardente (Ex. 3). Soprattutto nelle teofanie, la visione tende ad utilizzare simboli, metafore e veli per evitare che le capacità umane non vengano annientate dallo splendore della divinità. Se finora sono stati ampiamente studiati i sogni e le visioni del cristianesimo antico, non è stata data la dovuta importanza al fenomeno onirico che vede le donne e soprattutto le madri quali dirette mediatrici del divino. Nel IV-V secolo, Emmelia, Nonna e Monica assumono il ruolo di mediatrici di Dio, dando alla figura materna uno spessore rilevante, nella consapevolezza che i figli sono un dono di Dio, da educare nella sua fede e secondo il suo progetto.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.