Il Codice Latino Barberiniano Vaticano 4424 è una delle raccol- te di disegni più rilevante del Rinascimento; il “libro” passò dopo la morte di Giuliano da Sangallo nel 1516, al figlio Francesco8 che continuò ad apportare aggiunte e modifiche, facilmente riconoscibili per le diverse tecniche e modalità di esecuzione, cercando di completare i fogli negli spazi rimasti liberi, quasi per una sorta di horror vacui. Le aggiunte continuarono nel corso degli anni almeno sino alla metà del XVI secolo. Francesco morì alla veneranda età di 82 anni nel 1576: lo “splendore artistico” della famiglia Sangallo (o della “setta sangallesca” come in modo quasi dispregiativo la definiva Michelangelo) era ormai quasi al termine. Prima di Francesco, erano morti i suoi cugini Antonio il Giovane nel 1546, Battista intorno al 1550 ed Aristotile nel 1551. I Sangallo lasciarono gli eredi in condizioni difficili: poco a poco il patrimonio immobiliare e i beni che la famiglia di artisti aveva ac- cumulato, sia a Roma che a Firenze, iniziò a disperdersi. Il codice Barberiniano ottant’anni dopo la morte di Francesco arrivò tra le proprietà della Famiglia romana dei Sacchetti .
Giuliano e Francesco da Sangallo e la Pianta della Santa Sofia di Costantinopoli nel Codice Latino Barberiniano Vaticano / Marcello Scalzo. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 1826-0772. - STAMPA. - (2020), pp. 72-77.
Giuliano e Francesco da Sangallo e la Pianta della Santa Sofia di Costantinopoli nel Codice Latino Barberiniano Vaticano
Marcello Scalzo
2020
Abstract
Il Codice Latino Barberiniano Vaticano 4424 è una delle raccol- te di disegni più rilevante del Rinascimento; il “libro” passò dopo la morte di Giuliano da Sangallo nel 1516, al figlio Francesco8 che continuò ad apportare aggiunte e modifiche, facilmente riconoscibili per le diverse tecniche e modalità di esecuzione, cercando di completare i fogli negli spazi rimasti liberi, quasi per una sorta di horror vacui. Le aggiunte continuarono nel corso degli anni almeno sino alla metà del XVI secolo. Francesco morì alla veneranda età di 82 anni nel 1576: lo “splendore artistico” della famiglia Sangallo (o della “setta sangallesca” come in modo quasi dispregiativo la definiva Michelangelo) era ormai quasi al termine. Prima di Francesco, erano morti i suoi cugini Antonio il Giovane nel 1546, Battista intorno al 1550 ed Aristotile nel 1551. I Sangallo lasciarono gli eredi in condizioni difficili: poco a poco il patrimonio immobiliare e i beni che la famiglia di artisti aveva ac- cumulato, sia a Roma che a Firenze, iniziò a disperdersi. Il codice Barberiniano ottant’anni dopo la morte di Francesco arrivò tra le proprietà della Famiglia romana dei Sacchetti .File | Dimensione | Formato | |
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