Le Scuole d’Arte di Cubanacán a La Habana, oggi Universidad de las Artes (ISA), rappresentano il primo grande progetto post Rivoluzione voluto da Fidel Castro e Ernesto Che Guevara nell’ambito della formazione. Le cinque iniziali Scuole (musica, danza, balletto, arti drammatiche e arti plastiche) oltre a essere note alla comunità scientifica per la qualità dell’insegnamento, caratterizzato da inediti itinerari di sperimentazione creativa, sono conosciute per aver avuto inizialmente sede in edifici dallo straordinario valore architettonico e paesaggistico eretti all’interno del grande parco dell’ex Country Club. Nel corso dei decenni, per ragioni il cui approfondimento esula dallo scopo di questo contributo, tre di tali manufatti (musica, balletto e arti drammatiche) sono stati progressivamente abbandonati e versano oggi in uno stato di deprecabile degrado. Nel settembre del 2019, grazie all’interesse del governo italiano, ha preso avvio il progetto di cooperazione internazionale denominato ¡Que no baje el telón!, diretto al recupero architettonico e funzionale della sede originaria della Facultad de Arte Teatral (FAT) progettata dall’architetto Roberto Gottardi al principio degli anni ’60 del XX secolo; auspicabilmente l’inizio di un percorso sostenibile e partecipato per la rivalorizzazione dell’intero complesso dell’ISA (monumento nazionale dal 2010). Nel programma dei lavori la documentazione morfometrica e cromatica della FAT riveste un ruolo chiave, costituendo la necessaria premessa al progetto di restauro, conservazione e gestione del bene.
¡Que no baje el telón! Recupero e valorizzazione della Facultad de Arte Teatral dell’Universidad de las Artes de La Habana / Alessandro Merlo. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 669-679. (Intervento presentato al convegno CONNETTERE CONNECTING. Un disegno per annodare e tessere. Drawing for weaving relationship nel settembre 2020) [10.3280/oa-548.39].
¡Que no baje el telón! Recupero e valorizzazione della Facultad de Arte Teatral dell’Universidad de las Artes de La Habana
Alessandro Merlo
2020
Abstract
Le Scuole d’Arte di Cubanacán a La Habana, oggi Universidad de las Artes (ISA), rappresentano il primo grande progetto post Rivoluzione voluto da Fidel Castro e Ernesto Che Guevara nell’ambito della formazione. Le cinque iniziali Scuole (musica, danza, balletto, arti drammatiche e arti plastiche) oltre a essere note alla comunità scientifica per la qualità dell’insegnamento, caratterizzato da inediti itinerari di sperimentazione creativa, sono conosciute per aver avuto inizialmente sede in edifici dallo straordinario valore architettonico e paesaggistico eretti all’interno del grande parco dell’ex Country Club. Nel corso dei decenni, per ragioni il cui approfondimento esula dallo scopo di questo contributo, tre di tali manufatti (musica, balletto e arti drammatiche) sono stati progressivamente abbandonati e versano oggi in uno stato di deprecabile degrado. Nel settembre del 2019, grazie all’interesse del governo italiano, ha preso avvio il progetto di cooperazione internazionale denominato ¡Que no baje el telón!, diretto al recupero architettonico e funzionale della sede originaria della Facultad de Arte Teatral (FAT) progettata dall’architetto Roberto Gottardi al principio degli anni ’60 del XX secolo; auspicabilmente l’inizio di un percorso sostenibile e partecipato per la rivalorizzazione dell’intero complesso dell’ISA (monumento nazionale dal 2010). Nel programma dei lavori la documentazione morfometrica e cromatica della FAT riveste un ruolo chiave, costituendo la necessaria premessa al progetto di restauro, conservazione e gestione del bene.File | Dimensione | Formato | |
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