Il blocco della mobilità conseguente ai provvedimenti governativi di lockdown comporta il rischio che venga alterata la collocazione fiscale di persone fisiche e imprese. In alcuni casi, infatti, i dipendenti e dirigenti di una società sono costretti a svolgere le loro funzioni in remoto dalle loro abitazioni, così ponendo il dubbio che la loro attività configuri vuoi una stabile organizzazione vuoi la sede dell’amministrazione effettiva per l’attribuzione della residenza all’impresa a fini fiscali. In altri, è proprio la prolungata presenza fisica di una persona al di fuori del proprio Stato che impone di interrogarsi sull’eventuale impatto che ciò possa produrre sua sulla residenza fiscale. Vi è, poi, l’ulteriore problema legato ai lavoratori transfrontalieri. Nello studio diffuso il 3 aprile 2020, il Segretariato Generale dell’OCSE ha formulato alcune soluzioni interpretative al riguardo, anche allo scopo di dare indirizzi agli Stati per evitare che prese di posizione unilaterali e non coordinate possano complicare la situazione. Emerge un quadro che pare poter essere gestito con gli strumenti normativi vigenti, sebbene occorra un atteggiamento meno formalistico da parte degli ordinamenti nazionali / The blocking of mobility as a result of government lockdown measures entails the risk that the tax position of individuals and businesses will be altered. In some cases, in fact, the employees and managers of a company are forced to carry out their functions remotely from their homes, thus casting doubt on whether their activity configures either a permanent establishment or the place of effective management for the attribution of residence to the company for tax purposes. In others, it is precisely the prolonged physical presence of a person outside their own country that makes it necessary to question the possible impact that this may have on their tax residence. There is, then, the additional problem related to cross-border workers. In the study released on April 3, 2020, the General Secretariat of the OECD formulated some interpretative solutions in this regard, also with the aim of giving guidance to States to avoid that unilateral and uncoordinated positions could complicate the situation. A framework emerges that seems to be manageable with the existing regulatory instruments, although a less formalistic attitude on the part of national systems is needed.
Emergenza sanitaria e trattati contro le doppie imposizioni / stefano dorigo. - In: NOVITÀ FISCALI. - ISSN 2235-4573. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 45-49.
Emergenza sanitaria e trattati contro le doppie imposizioni
stefano dorigo
2020
Abstract
Il blocco della mobilità conseguente ai provvedimenti governativi di lockdown comporta il rischio che venga alterata la collocazione fiscale di persone fisiche e imprese. In alcuni casi, infatti, i dipendenti e dirigenti di una società sono costretti a svolgere le loro funzioni in remoto dalle loro abitazioni, così ponendo il dubbio che la loro attività configuri vuoi una stabile organizzazione vuoi la sede dell’amministrazione effettiva per l’attribuzione della residenza all’impresa a fini fiscali. In altri, è proprio la prolungata presenza fisica di una persona al di fuori del proprio Stato che impone di interrogarsi sull’eventuale impatto che ciò possa produrre sua sulla residenza fiscale. Vi è, poi, l’ulteriore problema legato ai lavoratori transfrontalieri. Nello studio diffuso il 3 aprile 2020, il Segretariato Generale dell’OCSE ha formulato alcune soluzioni interpretative al riguardo, anche allo scopo di dare indirizzi agli Stati per evitare che prese di posizione unilaterali e non coordinate possano complicare la situazione. Emerge un quadro che pare poter essere gestito con gli strumenti normativi vigenti, sebbene occorra un atteggiamento meno formalistico da parte degli ordinamenti nazionali / The blocking of mobility as a result of government lockdown measures entails the risk that the tax position of individuals and businesses will be altered. In some cases, in fact, the employees and managers of a company are forced to carry out their functions remotely from their homes, thus casting doubt on whether their activity configures either a permanent establishment or the place of effective management for the attribution of residence to the company for tax purposes. In others, it is precisely the prolonged physical presence of a person outside their own country that makes it necessary to question the possible impact that this may have on their tax residence. There is, then, the additional problem related to cross-border workers. In the study released on April 3, 2020, the General Secretariat of the OECD formulated some interpretative solutions in this regard, also with the aim of giving guidance to States to avoid that unilateral and uncoordinated positions could complicate the situation. A framework emerges that seems to be manageable with the existing regulatory instruments, although a less formalistic attitude on the part of national systems is needed.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.