La definizione degli ambiti teorici dello Spatial Design riporta l'attenzione delle discipline progettuali sui valori percettivi nelle relazioni tra l’uomo e l’ambiente: la dimensione dell’abitare si modifica e si completa nel rapporto sensoriale con lo spazio, come un corpo vestito di nuovi abiti. Una visione in cui l'aspetto cromatico rappresenta il primo segnale non verbale di narrazione con cui si aziona un meccanismo di riconoscimento della biografia personale. Il contributo propone una riflessione sul tema dell'identità cromatica, intesa come rivelazione di un carattere di unicità dell'uomo, indagando come questa influisce nel rapporto con gli spazi. La percezione cromatica è infatti conseguenza soggettiva delle nostre personali esperienze, che, sommandosi alle radici culturali, influenzano opinioni e sensazioni. Partendo dall'assunto che abito e abitare discendono dalla stessa radice latina (verbo habere), si indaga il parallelismo tra moda e arredo, espressioni di un processo di vestizione di un corpo neutro con cui l'individuo esterna la propria personalità. Se l'interno denota infatti qualcosa di non immediatamente visibile, l'abito, sia esso d'arredo o d'abbigliamento, diviene principale manifestazione dell'essere. Esiste allora una connessione tra i colori della casa e i colori della moda? The definition of the theoretical areas of Spatial Design brings the attention of design disciplines on perceptual values in the relationships between man and the environment: the dimension of living changes and is completed in the sensory relationship with space, like a body dressed in new clothes. A vision in which the chromatic aspect represents the first non-verbal signal of narration with which a mechanism of recognition of personal biography is activated. The contribution proposes a reflection on the theme of chromatic identity, understood as a revelation of a character of uniqueness of man, investigating how this affects the relationship with spaces. Chromatic perception is in fact a subjective consequence of our personal experiences, which, in addition to cultural roots, influence opinions and feelings. Starting from the assumption that I live and live descend from the same Latin root (verb habere), we investigate the parallelism between fashion and furniture, expressions of a process of dressing a neutral body with which the individual external his own personality. If the interior denotes something not immediately visible, the dress, be it of furniture or clothing, becomes the main manifestation of being. Is there a connection between the colors of the house and the colors of fashion?
Individualità cromatica. Dall'abito all'abitare / Follesa Stefano, Armato Francesco, Cesaretti Sabrina. - ELETTRONICO. - Vol XVIA:(2020), pp. 284-291. (Intervento presentato al convegno XVI Conferenza del Colore tenutosi a Bergamo nel Ottobre 2020).
Individualità cromatica. Dall'abito all'abitare
Follesa Stefano
;Armato Francesco;
2020
Abstract
La definizione degli ambiti teorici dello Spatial Design riporta l'attenzione delle discipline progettuali sui valori percettivi nelle relazioni tra l’uomo e l’ambiente: la dimensione dell’abitare si modifica e si completa nel rapporto sensoriale con lo spazio, come un corpo vestito di nuovi abiti. Una visione in cui l'aspetto cromatico rappresenta il primo segnale non verbale di narrazione con cui si aziona un meccanismo di riconoscimento della biografia personale. Il contributo propone una riflessione sul tema dell'identità cromatica, intesa come rivelazione di un carattere di unicità dell'uomo, indagando come questa influisce nel rapporto con gli spazi. La percezione cromatica è infatti conseguenza soggettiva delle nostre personali esperienze, che, sommandosi alle radici culturali, influenzano opinioni e sensazioni. Partendo dall'assunto che abito e abitare discendono dalla stessa radice latina (verbo habere), si indaga il parallelismo tra moda e arredo, espressioni di un processo di vestizione di un corpo neutro con cui l'individuo esterna la propria personalità. Se l'interno denota infatti qualcosa di non immediatamente visibile, l'abito, sia esso d'arredo o d'abbigliamento, diviene principale manifestazione dell'essere. Esiste allora una connessione tra i colori della casa e i colori della moda? The definition of the theoretical areas of Spatial Design brings the attention of design disciplines on perceptual values in the relationships between man and the environment: the dimension of living changes and is completed in the sensory relationship with space, like a body dressed in new clothes. A vision in which the chromatic aspect represents the first non-verbal signal of narration with which a mechanism of recognition of personal biography is activated. The contribution proposes a reflection on the theme of chromatic identity, understood as a revelation of a character of uniqueness of man, investigating how this affects the relationship with spaces. Chromatic perception is in fact a subjective consequence of our personal experiences, which, in addition to cultural roots, influence opinions and feelings. Starting from the assumption that I live and live descend from the same Latin root (verb habere), we investigate the parallelism between fashion and furniture, expressions of a process of dressing a neutral body with which the individual external his own personality. If the interior denotes something not immediately visible, the dress, be it of furniture or clothing, becomes the main manifestation of being. Is there a connection between the colors of the house and the colors of fashion?File | Dimensione | Formato | |
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