Attorno al polittico di Senise, datato 1523 e firmato “M(agiste)R SIMO(n) D(e) FLORE(n)TIA”, la critica ha da tempo ricostruito la personalità di questo pittore, fiorentino di nascita, napoletano d’educazione e lucano d’adozione. Indebitamente, però, non è stato riconosciuto all’artista un San Michele arcangelo, già sul mercato antiquario e ora in collezione privata, variamente assegnato a Cristoforo Scacco o a Pedro Fernández e proveniente da un perduto polittico cui apparteneva anche un’inedita Santa Caterina d’Alessandria, passata in asta come opera di anonimo italiano del XVI secolo. Il contributo intende riesaminare tali pannelli, qui restituiti a Simone da Firenze, e un’altra tavola del pittore, un San Paolo conservato alla Ca’ d’Oro di Venezia e poco noto agli studi, di cui è stata rintracciata l’appartenenza a un polittico smembrato e rubato già in Santa Maria del Sepolcro a Potenza. Accanto a ulteriori considerazioni di carattere stilistico e iconografico e alla pubblicazione di un disegno, ideale punto d’avvio per futuri studi sull’attività grafica dell’artista, si propongono altre osservazioni sulla pittura meridionale di primo Cinquecento. The Senise polyptych, dated 1523 and signed by “M(agiste)R SIMO(n) D(e) FLORE(n)TIA”, has been the starting point for critical reconstruction of the activity of Simone da Firenze, a painter born in Florence, influenced by Neapolitan school and active in Lucania during the first half of the 16 Century. Until recently scholars had not recognized a panel representing Saint Michael the Archangel, usually attributed to Cristoforo Scacco or Pedro Fernández, as his work. The panel comes from a dismembered polyptych previously shared with an unpublished Saint Catherine of Alexandria currently circulating the art market. This article presents research attributing the two panels to Simone da Firenze and discusses a scarcely known painting of Saint Paul, also by Simone’s hand, in the Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro in Venice where its provenance from a polyptych once in Santa Maria del Sepolcro in Potenza has been verified. It suggests stylistic and iconographic considerations regarding the paintings and, including the publication of a Simone’s drawing, offers a further reflection of 16th Century Southern Italian Painting.

Ricomposizioni per Simone da Firenze / Orazio Lovino. - In: ARTE CRISTIANA. - ISSN 0004-3400. - STAMPA. - 919:(2020), pp. 280-289.

Ricomposizioni per Simone da Firenze

Orazio Lovino
2020

Abstract

Attorno al polittico di Senise, datato 1523 e firmato “M(agiste)R SIMO(n) D(e) FLORE(n)TIA”, la critica ha da tempo ricostruito la personalità di questo pittore, fiorentino di nascita, napoletano d’educazione e lucano d’adozione. Indebitamente, però, non è stato riconosciuto all’artista un San Michele arcangelo, già sul mercato antiquario e ora in collezione privata, variamente assegnato a Cristoforo Scacco o a Pedro Fernández e proveniente da un perduto polittico cui apparteneva anche un’inedita Santa Caterina d’Alessandria, passata in asta come opera di anonimo italiano del XVI secolo. Il contributo intende riesaminare tali pannelli, qui restituiti a Simone da Firenze, e un’altra tavola del pittore, un San Paolo conservato alla Ca’ d’Oro di Venezia e poco noto agli studi, di cui è stata rintracciata l’appartenenza a un polittico smembrato e rubato già in Santa Maria del Sepolcro a Potenza. Accanto a ulteriori considerazioni di carattere stilistico e iconografico e alla pubblicazione di un disegno, ideale punto d’avvio per futuri studi sull’attività grafica dell’artista, si propongono altre osservazioni sulla pittura meridionale di primo Cinquecento. The Senise polyptych, dated 1523 and signed by “M(agiste)R SIMO(n) D(e) FLORE(n)TIA”, has been the starting point for critical reconstruction of the activity of Simone da Firenze, a painter born in Florence, influenced by Neapolitan school and active in Lucania during the first half of the 16 Century. Until recently scholars had not recognized a panel representing Saint Michael the Archangel, usually attributed to Cristoforo Scacco or Pedro Fernández, as his work. The panel comes from a dismembered polyptych previously shared with an unpublished Saint Catherine of Alexandria currently circulating the art market. This article presents research attributing the two panels to Simone da Firenze and discusses a scarcely known painting of Saint Paul, also by Simone’s hand, in the Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro in Venice where its provenance from a polyptych once in Santa Maria del Sepolcro in Potenza has been verified. It suggests stylistic and iconographic considerations regarding the paintings and, including the publication of a Simone’s drawing, offers a further reflection of 16th Century Southern Italian Painting.
2020
919
280
289
Goal 4: Quality education
Orazio Lovino
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