Scopo di questa riflessione è proporre una prospettiva differente sul tema delle donne musulmane e del rapporto tra identità di genere e religiosità, mettendo in primo piano soprattutto il punto di vista delle seconde generazioni, cioè di giovani nate e cresciute in un contesto occidentale. Al confine tra due realtà di riferimento – i paesi di origine spesso conosciuti prevalentemente attraverso i racconti dei familiari e la società italiana in cui sono nati e cresciuti – i figli e le figlie delle migrazioni sperimentano quotidianamente forme ibride di socializzazione, sviluppando “marcatori identitari fluttuanti” allo stesso tempo contestuali e transnazionali nel tentativo di ricostruire un’unità che non deve inevitabilmente limitarsi ad un’unica appartenenza. Allo stesso tempo, i figli e le figlie delle migrazioni possono non riprodurre pienamente i modelli di identificazione o di appartenenza etnico-culturale della società in cui vivono, né quelli del paese di emigrazione dei propri genitori, rivisitando – a volte anche in modo originale – i tratti di entrambi i contesti di riferimento. In presenza di questi giovani, dunque, possono prefigurarsi nuovi profili identitari fluidi e articolati in termini di transculturalità e intergenerazionalità, che ne svelano la capacità di rendersi “soggetto” oltre le etichette ingombranti imposte dall’esterno o da vincoli di solidarietà derivati da appartenenze forti. Per tali ragioni, riflettere sui processi di configurazione dell’identità di giovani donne musulmane figlie delle migrazione può offrire spunti di riflessione interessanti sulle trasformazioni che incorrono nelle società contemporanee. Un’attenzione particolare sarà riservata ai significati che l’identità di genere e la religiosità possono assumere nella vita di una giovane donna nata e cresciuta in un contesto non musulmano, mettendo in primo piano le strategie di soggettivazione che possono generarsi a seguito delle sfide biografiche connesse alla sua peculiare condizione di “testimone di una terra di confine”. Sfide e strategie di soggettivazione che possono far emergere sia i confini simbolici, strutturali e di posizionamento dell’identità, sia gli spazi di dissoluzione delle stesse categorie del genere e della religione svelandone, in tal modo, la convenzionalità, la contestualità e la storicità.

Giovani donne musulmane in Italia oltre gli stereotipi / Acocella Ivana. - In: AGGIORNAMENTI SOCIALI. - ISSN 0002-094X. - STAMPA. - (2020), pp. 849-856.

Giovani donne musulmane in Italia oltre gli stereotipi

Acocella Ivana
2020

Abstract

Scopo di questa riflessione è proporre una prospettiva differente sul tema delle donne musulmane e del rapporto tra identità di genere e religiosità, mettendo in primo piano soprattutto il punto di vista delle seconde generazioni, cioè di giovani nate e cresciute in un contesto occidentale. Al confine tra due realtà di riferimento – i paesi di origine spesso conosciuti prevalentemente attraverso i racconti dei familiari e la società italiana in cui sono nati e cresciuti – i figli e le figlie delle migrazioni sperimentano quotidianamente forme ibride di socializzazione, sviluppando “marcatori identitari fluttuanti” allo stesso tempo contestuali e transnazionali nel tentativo di ricostruire un’unità che non deve inevitabilmente limitarsi ad un’unica appartenenza. Allo stesso tempo, i figli e le figlie delle migrazioni possono non riprodurre pienamente i modelli di identificazione o di appartenenza etnico-culturale della società in cui vivono, né quelli del paese di emigrazione dei propri genitori, rivisitando – a volte anche in modo originale – i tratti di entrambi i contesti di riferimento. In presenza di questi giovani, dunque, possono prefigurarsi nuovi profili identitari fluidi e articolati in termini di transculturalità e intergenerazionalità, che ne svelano la capacità di rendersi “soggetto” oltre le etichette ingombranti imposte dall’esterno o da vincoli di solidarietà derivati da appartenenze forti. Per tali ragioni, riflettere sui processi di configurazione dell’identità di giovani donne musulmane figlie delle migrazione può offrire spunti di riflessione interessanti sulle trasformazioni che incorrono nelle società contemporanee. Un’attenzione particolare sarà riservata ai significati che l’identità di genere e la religiosità possono assumere nella vita di una giovane donna nata e cresciuta in un contesto non musulmano, mettendo in primo piano le strategie di soggettivazione che possono generarsi a seguito delle sfide biografiche connesse alla sua peculiare condizione di “testimone di una terra di confine”. Sfide e strategie di soggettivazione che possono far emergere sia i confini simbolici, strutturali e di posizionamento dell’identità, sia gli spazi di dissoluzione delle stesse categorie del genere e della religione svelandone, in tal modo, la convenzionalità, la contestualità e la storicità.
2020
849
856
Goal 5: Gender equality
Acocella Ivana
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