Le misure adottate dal Governo con il c.d. «Decreto Rilancio» in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 introducono, insieme ad un regime quadro della disciplina degli aiuti di Stato in attuazione del «Quadro temporaneo comunicato dalla Commissione», anche provvedimenti specificamente destinati al sostegno dell'innovazione tecnologica. La transizione verso un'economia digitale è un obiettivo dell'Unione europea. Inoltre, le micro-imprese e le piccole imprese ad alto potenziale innovativo nonché le start-up insieme alle imprese di medio-grandi dimensione che operano nell'innovazione tecnologica sono considerate dalla Commissione europea un fattore strategico ai fini della ripresa economica nel mercato interno. Muovendo da questa prospettiva, ci si è posti l'obiettivo di verificare se vi sia continuità o meno nelle politiche di aiuto di Stato adottate a favore di queste imprese e se tali politiche incidano sullo schema di intervento dello Stato dell’economia adottato sinora nel nostro ordinamento in coerenza con la regolazione economica europea. Da una prima riflessione, emerge un potenziale ulteriore passaggio evolutivo della disciplina degli aiuti di Stato che di fronte ai significativi effetti economici e finanziari posti dalla pandemia, si trova di fronte ad un ossimoro: da un lato, il regime degli aiuti di Stato impedisce agli Stati membri finanziariamente capienti di promuovere politiche di intervento distorsive dell'integrità del mercato interno; dall'altro, però, gli aiuti di Stato costituiscono un efficace strumento nel sostenere i settori strategici delle economie nazionali. In questo contesto, il Governo nazionale ha adottato una serie di provvedimenti che hanno accentuato la funzione pubblicistica della Cassa depositi e prestiti affidandole sia la gestione di un patrimonio destinato che di un fondo per il venture capital. Tuttavia, si tratta di misure il cui potenziale effetto è limitato ab origine dai vincoli di finanza pubblica che impediscono di effettuare investimenti dimensionalmente coerenti con le necessità dell'economia digitale e che fanno emergere la pericolosa dipendenza del nostro Paese da fattori apparentemente non governabili senza una reale coesione economica e sociale tra gli Stati membri dell’Unione. The rules adopted by the Italian Government as an effect of the Covid-19 pandemic through the so-called "Revival Decree", together with a national State aids scheme following the European Commission "Temporary Framework", also introduce actions specifically aimed at supporting technological innovation. Since the transition to a digital economy is an objective of the European Union, the European Commission considers high-innovation business and startups as a strategic factor for economic recovery in the Internal Market. On these premises, this article checks whether or not we can track continuity in the State aid policies adopted for this kind of firms; and, whether these policies affect the scheme of State intervention in the economy adopted so far in our legal system in line with European economic regulation. As a first impression, we are facing a potential further evolutionary shift in the State aid paradigm following an oxymoron. On the one hand, the State aid regime prevents financially secure Member States from promoting intervention policies that distort the integrity of the internal market; on the other, however, State aid is a useful tool in supporting Member States strategic sectors. In this setting, the national Government has adopted several measures stressing the public function of Cassa depositi e prestiti by committing it with the management of one trust and a venture capital fund. Nevertheless, this action is affected by a high-level national public debt which prevents to support digital industry adequately. It exposes the national dependence on factors which we cannot manage without a genuine economic and social cohesion between the European Union Member States.

L'impatto delle misure adottate in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sulle politiche a sostegno dell'innovazione tecnologica: prime riflessioni in tema di aiuti di stato / Filippo Zatti. - In: CONCORRENZA E MERCATO. - ISSN 1720-2698. - STAMPA. - 26-27:(2020), pp. 183-200.

L'impatto delle misure adottate in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sulle politiche a sostegno dell'innovazione tecnologica: prime riflessioni in tema di aiuti di stato

Filippo Zatti
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

Le misure adottate dal Governo con il c.d. «Decreto Rilancio» in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 introducono, insieme ad un regime quadro della disciplina degli aiuti di Stato in attuazione del «Quadro temporaneo comunicato dalla Commissione», anche provvedimenti specificamente destinati al sostegno dell'innovazione tecnologica. La transizione verso un'economia digitale è un obiettivo dell'Unione europea. Inoltre, le micro-imprese e le piccole imprese ad alto potenziale innovativo nonché le start-up insieme alle imprese di medio-grandi dimensione che operano nell'innovazione tecnologica sono considerate dalla Commissione europea un fattore strategico ai fini della ripresa economica nel mercato interno. Muovendo da questa prospettiva, ci si è posti l'obiettivo di verificare se vi sia continuità o meno nelle politiche di aiuto di Stato adottate a favore di queste imprese e se tali politiche incidano sullo schema di intervento dello Stato dell’economia adottato sinora nel nostro ordinamento in coerenza con la regolazione economica europea. Da una prima riflessione, emerge un potenziale ulteriore passaggio evolutivo della disciplina degli aiuti di Stato che di fronte ai significativi effetti economici e finanziari posti dalla pandemia, si trova di fronte ad un ossimoro: da un lato, il regime degli aiuti di Stato impedisce agli Stati membri finanziariamente capienti di promuovere politiche di intervento distorsive dell'integrità del mercato interno; dall'altro, però, gli aiuti di Stato costituiscono un efficace strumento nel sostenere i settori strategici delle economie nazionali. In questo contesto, il Governo nazionale ha adottato una serie di provvedimenti che hanno accentuato la funzione pubblicistica della Cassa depositi e prestiti affidandole sia la gestione di un patrimonio destinato che di un fondo per il venture capital. Tuttavia, si tratta di misure il cui potenziale effetto è limitato ab origine dai vincoli di finanza pubblica che impediscono di effettuare investimenti dimensionalmente coerenti con le necessità dell'economia digitale e che fanno emergere la pericolosa dipendenza del nostro Paese da fattori apparentemente non governabili senza una reale coesione economica e sociale tra gli Stati membri dell’Unione. The rules adopted by the Italian Government as an effect of the Covid-19 pandemic through the so-called "Revival Decree", together with a national State aids scheme following the European Commission "Temporary Framework", also introduce actions specifically aimed at supporting technological innovation. Since the transition to a digital economy is an objective of the European Union, the European Commission considers high-innovation business and startups as a strategic factor for economic recovery in the Internal Market. On these premises, this article checks whether or not we can track continuity in the State aid policies adopted for this kind of firms; and, whether these policies affect the scheme of State intervention in the economy adopted so far in our legal system in line with European economic regulation. As a first impression, we are facing a potential further evolutionary shift in the State aid paradigm following an oxymoron. On the one hand, the State aid regime prevents financially secure Member States from promoting intervention policies that distort the integrity of the internal market; on the other, however, State aid is a useful tool in supporting Member States strategic sectors. In this setting, the national Government has adopted several measures stressing the public function of Cassa depositi e prestiti by committing it with the management of one trust and a venture capital fund. Nevertheless, this action is affected by a high-level national public debt which prevents to support digital industry adequately. It exposes the national dependence on factors which we cannot manage without a genuine economic and social cohesion between the European Union Member States.
2020
26-27
183
200
Goal 9: Industry, Innovation, and Infrastructure
Filippo Zatti
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