Nella corte reale il linguaggio dell’autorità necessitava di luoghi e spazi pubblici dove i regnanti potevano autocelebrarsi e mostrare a tutti il loro potere al fine di meravigliare gli ambasciatori, i dignitari e anche i semplici viaggiatori che provenivano da ogni parte del mondo. Fu per questo motivo che gli architetti normanni della corte di Sicilia nel XI e XII secolo attinsero molto dai cerimoniali e dai costumi di tradizione bizantina e soprattutto da quella araba. A tale scopo a Palermo venne riproposta l’architettura dei solatia, cara ai regnanti delle dinastie Omayyadi, Abbassidi e Fatimidi, sotto forma di parchi arricchiti di giardini, fontane, laghetti artificiali, splendidi palazzi e padiglioni, per i cui modelli non si potevano non rifarsi alle sofisticate tipologie arabe, che a loro volta le avevano elaborate attraverso gli scambi culturali con il mondo bizantino, sassanide e mesopotamico.
Forme e tradizioni nei palazzi siciliani e nordafricani (X-XII secolo) / HADDA L. - STAMPA. - (2017), pp. 58-58. (Intervento presentato al convegno La costruzione della forma, architettura nell’Italia medievale, Convegno di studi in onore di Corrado Bozzoni, Università degli Studi “La Sapienza” – Facoltà di Architettura, Roma 22-25 maggio 2017).
Forme e tradizioni nei palazzi siciliani e nordafricani (X-XII secolo)
HADDA L
2017
Abstract
Nella corte reale il linguaggio dell’autorità necessitava di luoghi e spazi pubblici dove i regnanti potevano autocelebrarsi e mostrare a tutti il loro potere al fine di meravigliare gli ambasciatori, i dignitari e anche i semplici viaggiatori che provenivano da ogni parte del mondo. Fu per questo motivo che gli architetti normanni della corte di Sicilia nel XI e XII secolo attinsero molto dai cerimoniali e dai costumi di tradizione bizantina e soprattutto da quella araba. A tale scopo a Palermo venne riproposta l’architettura dei solatia, cara ai regnanti delle dinastie Omayyadi, Abbassidi e Fatimidi, sotto forma di parchi arricchiti di giardini, fontane, laghetti artificiali, splendidi palazzi e padiglioni, per i cui modelli non si potevano non rifarsi alle sofisticate tipologie arabe, che a loro volta le avevano elaborate attraverso gli scambi culturali con il mondo bizantino, sassanide e mesopotamico.File | Dimensione | Formato | |
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