È ormai chiaro che un’ampia e diversificata gamma di fattori di rischio di natura diversa contribuiscono allo sviluppo di conseguenze negative legate al gioco d’azzardo negli adolescenti. Tra questi fattori il ruolo delle distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo, ovvero una serie di convinzioni erronee e pensieri irrazionali sul gioco d’azzardo, non è stato ancora ben investigato. E’ quindi ancora non chiaro il meccanismo per cui tali credenze sono associate al comportamento problematico di gioco d’azzardo nei giovani. In questo studio, il ruolo delle distorsioni cognitive legate al gioco d’azzardo sul gioco problematico adolescenziale è stato analizzato testando l’adeguatezza di un modello in cui la suscettibilità alla fallacia del giocatore e il pensiero superstizioso erano associati alla frequenza di gioco d’azzardo e al comportamento di gioco problematico attraverso le distorsioni cognitive. Hanno partecipato allo studio 306 adolescenti maschi frequentanti la scuola secondaria di secondo grado, con un’età media di circa 17 anni. Gli strumenti somministrati sono stati la Gambling Related Cognitions Scale per rilevare le distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo, il Gambler’s Fallacy Task per misurare la suscettibilità alla fallacia del giocatore, la Superstitious Thinking Scale per valutare il pensiero superstizioso, e il South Oaks Gambling Screen – Revised for Adolescents per indagare la frequenza di gioco d’azzardo e il comportamento problematico ad esso associata. Al fine di verificare il modello ipotizzato, è stata condotta una path analysis la quale ha indicato un buon adattamento del modello (CFI=.98, TLI=.94, RMSEA=.07), con tutti i coefficienti statisticamente significativi e nelle direzioni attese. Nello specifico, i risultati hanno indicato che sia la suscettibilità alla fallacia del giocatore che il pensiero superstizioso avevano un effetto diretto negativo sulle distorsioni cognitive. Queste, a loro volta, avevano un effetto diretto positivo sulla frequenza di gioco d’azzardo e uno indiretto positivo sul comportamento problematico di gioco d’azzardo. Inoltre, sia la suscettibilità alla fallacia del giocatore che il pensiero superstizioso avevano un effetto indiretto positivo sul comportamento problematico di gioco d’azzardo proprio attraverso il ruolo di mediazione delle distorsioni cognitive. Nel complesso tali risultati suggeriscono che le distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo esercitano un ruolo importante nel predire il comportamento problematico di gioco d’azzardo negli adolescenti e che originano da una scarsa capacità di ragionamento probabilistico e da un elevato livello di pensiero superstizioso. Alla luce di tali risultati, possono essere sviluppati specifici programmi di prevenzione con adolescent incentrati su questi fattori cognitivi antecedenti delle distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo.

ADOLESCENTI E GIOCO D’AZZARDO: UN MODELLO PER LA SPIEGAZIONE E LA RIDUZIONE DEI PENSIERI ERRONEI / Caterina Primi, Adriana Iozzi, Martina Didio, & Maria Anna Donati. - In: ALCOLOGIA. - ISSN 2610-9255. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 131-148.

ADOLESCENTI E GIOCO D’AZZARDO: UN MODELLO PER LA SPIEGAZIONE E LA RIDUZIONE DEI PENSIERI ERRONEI

Caterina Primi;Maria Anna Donati
2018

Abstract

È ormai chiaro che un’ampia e diversificata gamma di fattori di rischio di natura diversa contribuiscono allo sviluppo di conseguenze negative legate al gioco d’azzardo negli adolescenti. Tra questi fattori il ruolo delle distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo, ovvero una serie di convinzioni erronee e pensieri irrazionali sul gioco d’azzardo, non è stato ancora ben investigato. E’ quindi ancora non chiaro il meccanismo per cui tali credenze sono associate al comportamento problematico di gioco d’azzardo nei giovani. In questo studio, il ruolo delle distorsioni cognitive legate al gioco d’azzardo sul gioco problematico adolescenziale è stato analizzato testando l’adeguatezza di un modello in cui la suscettibilità alla fallacia del giocatore e il pensiero superstizioso erano associati alla frequenza di gioco d’azzardo e al comportamento di gioco problematico attraverso le distorsioni cognitive. Hanno partecipato allo studio 306 adolescenti maschi frequentanti la scuola secondaria di secondo grado, con un’età media di circa 17 anni. Gli strumenti somministrati sono stati la Gambling Related Cognitions Scale per rilevare le distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo, il Gambler’s Fallacy Task per misurare la suscettibilità alla fallacia del giocatore, la Superstitious Thinking Scale per valutare il pensiero superstizioso, e il South Oaks Gambling Screen – Revised for Adolescents per indagare la frequenza di gioco d’azzardo e il comportamento problematico ad esso associata. Al fine di verificare il modello ipotizzato, è stata condotta una path analysis la quale ha indicato un buon adattamento del modello (CFI=.98, TLI=.94, RMSEA=.07), con tutti i coefficienti statisticamente significativi e nelle direzioni attese. Nello specifico, i risultati hanno indicato che sia la suscettibilità alla fallacia del giocatore che il pensiero superstizioso avevano un effetto diretto negativo sulle distorsioni cognitive. Queste, a loro volta, avevano un effetto diretto positivo sulla frequenza di gioco d’azzardo e uno indiretto positivo sul comportamento problematico di gioco d’azzardo. Inoltre, sia la suscettibilità alla fallacia del giocatore che il pensiero superstizioso avevano un effetto indiretto positivo sul comportamento problematico di gioco d’azzardo proprio attraverso il ruolo di mediazione delle distorsioni cognitive. Nel complesso tali risultati suggeriscono che le distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo esercitano un ruolo importante nel predire il comportamento problematico di gioco d’azzardo negli adolescenti e che originano da una scarsa capacità di ragionamento probabilistico e da un elevato livello di pensiero superstizioso. Alla luce di tali risultati, possono essere sviluppati specifici programmi di prevenzione con adolescent incentrati su questi fattori cognitivi antecedenti delle distorsioni cognitive sul gioco d’azzardo.
2018
131
148
Caterina Primi, Adriana Iozzi, Martina Didio, & Maria Anna Donati
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