Il Memoriale degli italiani di Auschwitz come strumento di formazione per la scuola

Il saggio narra il percorso formativo ed educativo svolto attraverso un'opera d'arte legata alla storia della deportazione europea. L’8 maggio del 2019, il Memoriale degli italiani di Auschwitz, restaurato e riallestito, riapriva al pubblico a Firenze. L’opera d’arte era originariamente installata nel Museo statale di Auschwitz per narrare la deportazione italiana. Vi avevano collaborato figure della cultura italiana come lo scrittore e testimone Primo Levi, il pittore Mario Pupino Samonà, il musicista Luigi Nono e lo studio di architettura milanese BBPR. Nel 2011, la direzione del museo di Auschwitz dichiarava l’opera non più didatticamente idonea e chiudeva il Blocco 21 che la ospitava lasciando il Memoriale in stato di abbandono, fino a quando la Regione Toscana ne ha organizzato il trasferimento in Italia. L’Istituto alberghiero Saffi di Firenze, in collaborazione con l’Università di Firenze, ha dato vita ad un’esperienza di Public History of Education con l’obiettivo di rendere il memoriale strumento di formazione professionale e rielaborandone la funzione didattica nel XXI secolo. The essay narrates the training and educational path carried out through an artistic path linked to the history of European deportation. On 8 May 2019, the restored and rearranged "Memorial to the Italians of Auschwitz" opened to the public in Florence. The artwork was originally installed in the Auschwitz State Museum to narrate the Italian deportation. In 2011, the management of the Auschwitz museum declared the work no longer educationally suitable and closed Block 21 which housed it, leaving the Memorial in a state of abandonment, until the Tuscany Region organized its transfer to Italy. Saffi Institute (a school in Florence), in collaboration with the University of Florence, has created a Public History of Education experience with the aim of making the memorial an instrument of professional training and re-elaborating its didactic function in the 21st century.