L’articolo esamina le ragioni che hanno condotto alla recente rivalutazione anche nel nostro ordinamento del sistema monistico, che costituisce come noto il modello di amministrazione e controllo di gran lunga più diffuso su scala planetaria. ma anche storicamente il più risalente. Tale percorso evolutivo, ancora a livello iniziale, viene inquadrato nell’ambito del progressivo superamento della tradizionale visione formale-strutturale, incentrata sui diversi organi dei vari modelli di governance, a favore di un approccio funzionale che valorizza le peculiarità di ciascun sistema. In questa prospettiva si segnala, da un lato, la maggior riconoscibilità del modello da parte degli investitori tradizionali e, dall’altro, le minori difficoltà di trasposizione allo stesso della disciplina di fonte internazionale, rispetto al sistema tradizionale. Viene quindi sottolineata la peculiarità che connota il controllo valutativo sulla gestione nel sistema in esame rispetto alla vigilanza (“in purezza”) del collegio sindacale: i componenti del comitato non si limitano ad assistere alle riunioni consiliari con lo sguardo osservatore del vigilante, ma propriamente partecipano ai consigli di amministrazione, tanto dal punto di vista pratico, quanto dal punto di vista giuridico. Questa chiave di lettura – che contrappone il take part in the board dei consiglieri indipendenti al pur scrupoloso attend che impegna il collegio sindacale – induce a considerarne i corollari in ordine all’esercizio dei poteri ispettivi e reattivi, ma anche all’interazione che al vigilante è richiesto di avere con le autorità di controllo e giudiziaria. Nella parte conclusiva vengono proposte soluzioni interpretative e best practice operative e statutarie per una più diffusa ed efficace sperimentazione del modello monistico, con particolare riguardo ai gruppi di società.
Corporate governance e sistema monistico: linee evolutive / N. Abriani. - In: RIVISTA DELLE SOCIETÀ. - ISSN 0035-6018. - STAMPA. - (2019), pp. 527-547.
Corporate governance e sistema monistico: linee evolutive
N. Abriani
2019
Abstract
L’articolo esamina le ragioni che hanno condotto alla recente rivalutazione anche nel nostro ordinamento del sistema monistico, che costituisce come noto il modello di amministrazione e controllo di gran lunga più diffuso su scala planetaria. ma anche storicamente il più risalente. Tale percorso evolutivo, ancora a livello iniziale, viene inquadrato nell’ambito del progressivo superamento della tradizionale visione formale-strutturale, incentrata sui diversi organi dei vari modelli di governance, a favore di un approccio funzionale che valorizza le peculiarità di ciascun sistema. In questa prospettiva si segnala, da un lato, la maggior riconoscibilità del modello da parte degli investitori tradizionali e, dall’altro, le minori difficoltà di trasposizione allo stesso della disciplina di fonte internazionale, rispetto al sistema tradizionale. Viene quindi sottolineata la peculiarità che connota il controllo valutativo sulla gestione nel sistema in esame rispetto alla vigilanza (“in purezza”) del collegio sindacale: i componenti del comitato non si limitano ad assistere alle riunioni consiliari con lo sguardo osservatore del vigilante, ma propriamente partecipano ai consigli di amministrazione, tanto dal punto di vista pratico, quanto dal punto di vista giuridico. Questa chiave di lettura – che contrappone il take part in the board dei consiglieri indipendenti al pur scrupoloso attend che impegna il collegio sindacale – induce a considerarne i corollari in ordine all’esercizio dei poteri ispettivi e reattivi, ma anche all’interazione che al vigilante è richiesto di avere con le autorità di controllo e giudiziaria. Nella parte conclusiva vengono proposte soluzioni interpretative e best practice operative e statutarie per una più diffusa ed efficace sperimentazione del modello monistico, con particolare riguardo ai gruppi di società.File | Dimensione | Formato | |
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