Il lavoro, prendendo spunto da alcune recenti pronunce con cui è stata fatta istanza alla Consulta – senza però ottenere l’esito auspicato – di ripristinare, con effetti chiaramente sfavorevoli, norme incriminatrici in precedenza cancellate dall’ordinamento (è il caso della depenalizzazione dell’ingiuria ex art. 594 cp.) o, ancora, di allargare la portata di previsioni esistenti (come nell’ipotesi dell’art. 731 Cp), riflette sul tema degli obblighi costituzionali di penalizzazione, ripercorrendone il fondamento giustificativo e le implicazioni di disciplina, segnatamente sotto il profilo delle tensioni con la riserva di legge e con il principio di offensività. Particolare attenzione è riservata, soprattutto, ai vincoli desumibili implicitamente dalla Carta fondamentale, attesa l’agilità ermeneutica con cui nelle vicende in esame è stata data per scontata la loro configurabilità. L’indagine offre anche l’occasione per vagliare criticamente le ipotesi in cui è consentito alla Corte costituzionale di ridisegnare sfavorevolmente i confini della tutela penale, soffermandosi, in particolare, sui profili di criticità sollevati dalla ritenuta ammissibilità di sentenze additive in malam partem in caso di violazione di obblighi di matrice sovranazionale. *** The paper starts from some recent judgments through which the Constitutional Court was asked – without success – to restore, with clearly unfavorable effects, crimes previously deleted from the legal system (this is the case of decriminalization of insult pursuant to Art. 594 Cp) or, again, to expand already existing offenses (as in the case of Art. 731 Cp). It deals with the issue of the constitutional obligations of incrimination and traces the bases and implications of discipline, particularly in terms of tensions with the statute monopoly and the offence principle. Special attention is paid, above all, to the “implicit” obligations of criminalization, given the ease with which, in the cases under examination, their configurability has been taken for granted. The work also offers an opportunity to critically examine the circumstances in which the Constitutional Court can unfavorably redraw the boundaries of criminal protection, focusing, in particular, on the critical issues raised by the possibility to allowing constitutional review in malam partem in case of breach of UE law. *** Il testo è pubblicato anche in disCrimen, 17 marzo 2021 (https://discrimen.it/vincoli-costituzionali-e-tutela-penale-loccasione-per-fare-il-punto-a-partire-da-alcune-recenti-vicende-giurisprudenziali/) *** SOMMARIO 1. Riaffiora (a sorpresa) il tema degli obblighi costituzionali “impliciti” di penalizzazione. – 2. Lo stato dell’arte, tra plausibilità teoriche e complicazioni pratiche. – 3. Sul preteso obbligo di presidiare penalmente l’onore e la frequenza scolastica. – 4. Gli obblighi di tutela tra riserva di legge e offensività. – 5. L’efficacia obbligante degli input di incriminazione: alcune precisazioni. – 6. Repetita iuvant, ovvero quando la Consulta può ridisegnare sfavorevolmente i confini della tutela penale. – 7. Qualche ulteriore aggiunta (da contestualizzare): le sentenze additive in malam partem per violazione di obblighi sovranazionali.

Vincoli costituzionali e tutela penale: l’occasione per fare il punto, a partire da alcune recenti vicende giurisprudenziali / Caterina Paonessa. - In: LA LEGISLAZIONE PENALE. - ISSN 2421-552X. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 1-21.

Vincoli costituzionali e tutela penale: l’occasione per fare il punto, a partire da alcune recenti vicende giurisprudenziali

Caterina Paonessa
2021

Abstract

Il lavoro, prendendo spunto da alcune recenti pronunce con cui è stata fatta istanza alla Consulta – senza però ottenere l’esito auspicato – di ripristinare, con effetti chiaramente sfavorevoli, norme incriminatrici in precedenza cancellate dall’ordinamento (è il caso della depenalizzazione dell’ingiuria ex art. 594 cp.) o, ancora, di allargare la portata di previsioni esistenti (come nell’ipotesi dell’art. 731 Cp), riflette sul tema degli obblighi costituzionali di penalizzazione, ripercorrendone il fondamento giustificativo e le implicazioni di disciplina, segnatamente sotto il profilo delle tensioni con la riserva di legge e con il principio di offensività. Particolare attenzione è riservata, soprattutto, ai vincoli desumibili implicitamente dalla Carta fondamentale, attesa l’agilità ermeneutica con cui nelle vicende in esame è stata data per scontata la loro configurabilità. L’indagine offre anche l’occasione per vagliare criticamente le ipotesi in cui è consentito alla Corte costituzionale di ridisegnare sfavorevolmente i confini della tutela penale, soffermandosi, in particolare, sui profili di criticità sollevati dalla ritenuta ammissibilità di sentenze additive in malam partem in caso di violazione di obblighi di matrice sovranazionale. *** The paper starts from some recent judgments through which the Constitutional Court was asked – without success – to restore, with clearly unfavorable effects, crimes previously deleted from the legal system (this is the case of decriminalization of insult pursuant to Art. 594 Cp) or, again, to expand already existing offenses (as in the case of Art. 731 Cp). It deals with the issue of the constitutional obligations of incrimination and traces the bases and implications of discipline, particularly in terms of tensions with the statute monopoly and the offence principle. Special attention is paid, above all, to the “implicit” obligations of criminalization, given the ease with which, in the cases under examination, their configurability has been taken for granted. The work also offers an opportunity to critically examine the circumstances in which the Constitutional Court can unfavorably redraw the boundaries of criminal protection, focusing, in particular, on the critical issues raised by the possibility to allowing constitutional review in malam partem in case of breach of UE law. *** Il testo è pubblicato anche in disCrimen, 17 marzo 2021 (https://discrimen.it/vincoli-costituzionali-e-tutela-penale-loccasione-per-fare-il-punto-a-partire-da-alcune-recenti-vicende-giurisprudenziali/) *** SOMMARIO 1. Riaffiora (a sorpresa) il tema degli obblighi costituzionali “impliciti” di penalizzazione. – 2. Lo stato dell’arte, tra plausibilità teoriche e complicazioni pratiche. – 3. Sul preteso obbligo di presidiare penalmente l’onore e la frequenza scolastica. – 4. Gli obblighi di tutela tra riserva di legge e offensività. – 5. L’efficacia obbligante degli input di incriminazione: alcune precisazioni. – 6. Repetita iuvant, ovvero quando la Consulta può ridisegnare sfavorevolmente i confini della tutela penale. – 7. Qualche ulteriore aggiunta (da contestualizzare): le sentenze additive in malam partem per violazione di obblighi sovranazionali.
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Caterina Paonessa
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1231503
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